Campo attrezzato con 400 posti letto per i braccianti agricoli stranieri, la risposta di Regione e Comune al problema dell’accoglienza

Centosettantacinquemila euro per gli allogg temporanei i dei braccianti stagionali stranieri a Saluzzo. La Giunta regionale del Piemonte ha approvato nei giorni scorsi la delibera per lo stanziamento destinato alla sistemazione dell’area degli ex magazzini dell’ex caserma Filippi di Saluzzo, adibiti ora ad accoglienza temporanea per braccianti agricoli. I locali sono stati presentati sabato 9 giugno, e ad accompagnare nella visita il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni. Si tratta di una sperimentazione, di uno dei primi campi in Italia di questo tipo. In altre località del Paese i lavoratori vivono in tenda, così come succedeva l’anno scorso al Foro Boario.

“I quasi quattrocento posti letto messi a disposizione sono una prima risposta, da parte del Comune di Saluzzo, della Regione, in collaborazione con le altre organizzazioni coinvolte, al problema dell’accoglienza dei lavoratori o degli aspiranti lavoratori stranieri che nella stagione della raccolta si riversano nel cuneese”, ha spiegato l’assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte, Monica Cerutti.
“Chi verrà ospitato nello spazio di prima accoglienza – ha proseguito Cerutti – dovrà essere registrato. Questa sarà dunque anche un’occasione per esercitare una sorta di controllo e fare emergere eventuali situazioni di illegalità”.

Il comparto agricolo cuneese fa ampio utilizzo dei braccianti extracomunitari. Tra giugno e settembre dell’anno scorso i contrattualizzati provenienti dall’Africa, nell’area tra Saluzzo, Savigliano, Villafalletto e comuni limitrofi, erano circa 2600.

“Senza queste persone il settore avrebbe difficoltà a sopravvivere – ha ricordato l’assessora – Però è giusto dare loro un’accoglienza dignitosa. Siamo già intervenuti negli anni passati per tentare di porre rimedio a una situazione non rispettosa delle persone promuovendo l’accoglienza diffusa con bandi specifici. Oggi grazie agli incontri con le aziende agricole, alla collaborazione tra consorzio Monviso solidale, Caritas, Cgil, Coldiretti e Confagricoltura siamo anche impegnati, a far emergere eventuali situazioni di illegalità e di schiavitù, grazie anche al nostro progetto Anello forte”.


“Chissà se è chiaro a tutti, dopo la visita al campo accoglienza braccianti agricoli – ha commentato Paolo Allemano, consigliere regional ed ex sindaco di Saluzzo, sul suo profilo Facebbok – che Saluzzo non è incasellabile alla voce baraccopoli/caporalato né a quella dei campi paracadutati, dove si entra con le impronte digitali. In 10 anni Saluzzo ha sperimentato di tutto: ricoveri difortuna, strutture dismesse, tende della protezione civile, campi attrezzati, campi fai da te, ordinanze di sgombero… Nella sperimentazione è nato il percorso che ha portato all’accoglienza diffusa, alla legge che apre le porte all’ospitalità in cascina, alla collaborazione con tanti soggetti: tutti quelli che non corrono dietro alle strumentazioni né alle letture fuorvianti del fenomeno; che comprendono come accogliere con dignità sia un dovere etico ma anche una opportunità per un settore trainante dell’economia dove ci sono più ettari che addetti e non tutto risolve la meccanizzazione. La cifra del campo attrezzato dal Comune di Saluzzo e sostenuto dalla Regione sta nella umiltà unita alla determinazione di chi tenta strade nuove senza mai arretrare, di chi si dà strumenti professionali per accogliere gli aspiranti al lavoro nei campi e orientarli, di chi inserisce un altro anello nella catena che parte da chi offre braccia per il lavoro nei campi e chi di queste braccia ha bisogno. Con dignità per tutti”.

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