TORINO – L’arte è tutta contemporanea. Flashback, Le rive di un altro mare tra antico e moderno al Pala Alpitour dall’1 al 4 novembre



Flashback_ L’arte è tutta contemporanea giunge al suo sesto anno di vita e, quella che sta per andare in scena dall’1 al 4 novembre al Pala Alpitour di Torino (corso Sebastopoli 123, ingresso piazza d’Armi) promette di essere l’edizione dei record: tantissime le conferme delle gallerie degli anni precedenti e rilevanti nuove acquisizioni dall’Italia e dall’estero.

Dopo i grandi numeri del 2017 e, soprattutto, gli importanti riconoscimenti di pubblico e stampa, la fiera di arte antica e moderna che si svolge nella settimana di Artissima è pronta per incontrare e stupire ancora una volta gli appassionati di arte contemporanea di tutte le epoche. Da sempre attenta a ciò che succede nell’attualità, ha deciso di coinvolgere quest”anno espositori e pubblico in una riflessione che parte dal libro di fantascienza di Chad Oliver, scrittore e antropologo, “Le rive di un altro mare”. La storia fantascientifica si svolge in Africa, dove l’autore costruisce una situazione in cui i rapporti tra mondi differenti sono in continua ridefinizione, una storia che porta verso un dialogo tra diverse forme di civiltà, tra diversi mondi, tra diverse specie. Intorno a questa riflessione si muove il programma di Fashback.

Le direttrici Stefania Poddighe e Ginevra Pucci portano avanti fin dalla prima edizione un discorso di contemporaneità dell’arte parlando di opere che spaziano tra vari secoli, una formula che ha convinto e coinvolto sempre più galleristi offrendo al pubblico una visione diversa sulla storia dell’arte, ma anche sulla storia di oggi; un approccio più versatile e meno rigido che ha permesso a un pubblico sempre più vasto di godere di opere d’arte non più percepite come lontane da sé – per motivi temporali o culturali – ma finalmente “vissute” come esperienza concreta nel qui e ora. Questo sincretismo è ciò che ha permesso a fFashback di crescere esponenzialmente negli anni ed è ciò che contraddistingue un progetto, nato all’insegna di una sfida culturale che si rinnova annualmente e che annualmente si ispira alla vita.


Tra le gallerie di arte antica e moderna presenti, la Galleria Giamblanco presenta una nuova selezione di importanti dipinti del XVII e del XIX secolo, tra i quali merita particolare attenzione la tela inedita di Mattia Preti (Taverna, 1613 – La Valletta, 1699) raffigurante San Giacomo Maggiore e riconducibile al periodo romano dell’artista, intorno al quarto decennio del Seicento, quando l’artista si soffermò sull’attento studio dei lavori di Caravaggio e dei suoi eredi. Sempre all’insegna della rarità la galleria Flavio Pozzallo presenta la terracotta policroma Madonna del latte e Angeli che, oltre ad essere un’opera estremamente originale, è una delle più antiche attestazioni nell’utilizzo della “nuova” tecnica della terracotta nella scultura lombarda nel secondo quarto del quattrocento. La stessa galleria, insieme alla Benappi Arte antica e moderna, presenta un’opera di estrema importanza per la storia dell’arte vercellese e piemontese: un dipinto a doppia faccia di Eleazaro Oldoni fino ad oggi catalogato come anonimo. Infine, tra le gallerie di arte antica da segnalare, Maison d’Art di Montecarlo, importante new entry con l’opera Maria Maddalena di Orazio Gentileschi, avente come modella d’eccezione presumibilmente la figlia Artemisia, databile ai primi decenni del 1600, “un’opera viva” definita dallo storico dell’arte seicentesco Francesco Scannelli, opera ‘che non potria dimostrare più vera carne quando fosse vivo’.

Il moderno è invece egregiamente rappresentato dalla Galleria dello Scudo con la maestosa Maternità di Arturo Martini in pietra di Finale, assente dalle mostre dal 1961 e, per coloro in cerca di curiosità, del peso di 500 kg. Infine, una speciale attenzione per le opere dedicate al mare e al viaggio, dunque particolarmente affini al progetto di flashback 2018, è evidenziata sia nell’importante progetto della Galleria Russo che affianca i volti di donna di Medardo Rosso e Umberto Boccioni all’Uragano di Arturo Martini, scultura in terracotta che raffigura un navigante in lotta con la furia del mare, che da quello della galleria Mazzoleni: un sensazionale olio Senza Titolo di Alberto Savinio del 1930 che ci mostra l’approdo su Le rive di un altro mare. Il viaggio, e in particolare il mito degli argonauti, è infatti un tema caro a Savinio: 50 eroi sotto la guida di Giasone compiono un avventuroso viaggio a bordo della nave Argo alla ricerca del vello d’oro, alla scoperta dunque di nuovi mondi e di nuove opportunità.uella conclusiva di Alessandro Bulgini, sono una riflessione sulla diversità e la commistione, su cosa e come l’arte possa intervenire positivamente in questo contesto.



Le flashback exhibition quest’anno saranno due: il gigantesco wall painting di Francesco Valeri, realizzato live durante i giorni della fiera (la sua opera, nella foto in alto, è anche  l’immagine guida dell’edizione 2018 di Flashback) , e un progetto di Gian Enzo Sperone con tre opere di Tony Matelli che cancellano la realtà e aprono un mondo immaginario situato in un posto molto, molto lontano. E così, come i naufraghi sopravvissuti su un’isola di sogni, siamo anche noi invitati a dedicarci alle nostre paure, ansie, sentimenti di abbandono, ma anche alla curiosità e al senso del mistero.

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