NOVEMBRE – C’era una volta… il tramway (seconda parte)

IL TRAMWAY (seconda parte) All’inizio del Novecento le tranvie a vapore cominciarono a subire la concorrenza, in continuo aumento, del trasporto automobilistico e molte linee, al fine di modernizzare e sveltire il servizio e ritardarne il più possibile l’inevitabile smantellamento, sostituirono la trazione a vapore con quella elettrica. Per la tratta Torino-Saluzzo l’inaugurazione dei “treni elettrici” avvenne nel novembre 1930: partenza da Torino, piazza Nizza, alle ore 9 e, alle ore 11.20, a Saluzzo, benedizione delle nuove vetture (pag.229 “Un secolo di cronache carignanesi”). Riporta il ll volume degli “Appunti per una lettura della città” a pag.205: “1925 – si parla di elettrificare la linea della tranvia Saluzzo-Carignano-Torino e quella Carignano-Carmagnola utilizzando due automotrici ad accumulatori delle Officine Elettromeccaniche di Savigliano”. In effetti le vetture elettriche non sostituirono tutte le macchine a vapore che continuarono a funzionare anche nel dopoguerra, con la necessità, per superare qualche salita, di una spintarella da parte degli stessi viaggiatori.
Nel corso della ricerca sul tramway sui registri messi cortesemente a disposizione dall’Ufficio Segreteria del Comune, responsabile dottoressa Maria Teresa Partiti, ho avuto anche modo di fare scoperte inattese che espongo in questa rubrica, quali elementi collaterali.




In data 26/2/1930 (registro n.4, pag.24) si “delibera di riconoscere ai signori Mattio Michele e Ropolo Giuseppina, loro legittimi successori ed aventi causa, il diritto di passaggio carraio e pedonale attraverso il viale e precisamente dalla strada carraia che dallo stradale di Nizza e intersecando detto viale da accesso ai fondi descritti a catasto”, come da domanda presentata il 28/6/1925 in cui si faceva riferimento ad altre proprietà contigue che già avevano l’accesso dalla strada nazionale di Nizza. Per questo riconoscimento ai coniugi Mattio fu richiesta la somma di lire 2000 da reimpiegare in Rendita Consolidato Italiano 5% (a loro carico tutte le spese inerenti al regolare atto).
Il viale era quindi una realtà. Nel verbale dal 30/11/1923 (Commissario Taricco rag. Giovanni) si legge del concorso del Comune “con la somma di lire 1000 a favore del locale Direttorio del Fascio che, fattosi promotore per la costruzione del Viale della Rimembranza, riuscì nel giugno scorso a mandare in effettuazione la nobile iniziativa sostenendo una spesa di circa lire 4000 ed in modo degno e decoroso perpetuare la memoria dei gloriosi 142 carignanesi caduti per la grandezza d’Italia”.
Ma il viale, percorso al centro dal tramway, era riservato a pedoni, biciclette e carri; per gli altri mezzi c’era la “strada Maestra”, quella che attraversava il concentrico e deviava sotto il “porton” (casa Vassarotto) proseguendo verso Torino.
In data 21/9/1932 il Consiglio “premesso che, addivenendo allo spostamento del binario della tranvia Carignano-Torino dal viale centrale al controviale sinistro si verrà a risolvere uno dei più importanti problemi per la regolarizzazione della viabilità locale, venendosi ad eliminare, per la maggior parte dei veicoli transitanti, l’obbligatorietà del passaggio per la strozzatura di via Umberto I (via Maestra), pericolosissima e causa di soventi sinistri perché formante curva cieca ad angolo retto. Dato atto che con l’esecuzione della precitata opera, la principale arteria cittadina verrà a formare un rettilineo che, da via Umberto I per corso Cesare Battisti, imboccherà la strada nazionale Val Roja con vantaggio enorme, sia dal lato estetico che dal lato del pubblico transito. Fatto presente che la società concessionaria della linea tranviaria acconsente che sia effettuato tale spostamento e di eseguirlo, quando però il Municipio provveda a predisporre il sedime della linea. Vista la relazione del perito tecnico comunale dalla quale risulta che trattandosi di semplici lavori di sterro e di riempimento con ghiaia si può procedere all’effettuazione dell’opera mediante assunzione di mano d’opera locale venendosi così a grande sollievo della disoccupazione nell’imminente stagione autunnale”. Lavori in economia sotto la diretta sorveglianza del perito tecnico ing. De Giorgi e del sorvegliante della società tranviaria: lire.15.000.
Il 14 ottobre 1932 viene ribadita la necessità di “aprire una nuova arteria che imbocca il centroviale dalla Strada Nazionale per via Cesare Battisti e via Umberto I e venga a formare un rettilineo eliminando così le due pericolosissime curve” (…) “in considerazione dell’incessante continuo aumento del transito congestionante la via Maestra di questo concentrico (Strada Nazionale Val Roja) troppo ristretta e causa di frequenti gravi incidenti, principalissimi l’investimento mortale del piccolo Allocco (testimonianza del fratello maggiore Aldo: Renato, nato il 18/6/1930, investito da un autocarro a 15 mesi, il 19/9/1931) e scontro tra auto francese ed italiana con penosi commenti per parte degli stranieri, dovuti principalmente per la strozzatura avanti via Roma e all’angolo di via Cesare Battisti, intersecate dalla linea tranviaria…”. Il Comune concorre a questo spostamento con lire 10.000 (bilancio 1933) e la Società Tranvie Piemontesi si accolla “tutte le spese inerenti all’impianto del nuovo binario che si aggira sulla cifra di lire 25.000 (metri 400 circa)”.
Con la Delibera del 10 ottobre 1933, il podestà Piero Rossi, segretario Michele Garetto, fa riferimento alla relazione del perito tecnico comunale, ingegner De Giorgi, circa una sistemazione adeguata anche del controviale destro “considerato che con i lavori proposti ritenuti necessari per il miglioramento della viabilità (…) e maggior garanzia di sicurezza del transito pedonale, essendo il centroviale percorso da innumerevoli veicoli provenienti da Torino” , è prevista l’assunzione di mano d’opera locale per lavori in economia al costo di 8.700. lire Tutti gli interventi relativi allo spostamento della tranvia ed a quelli conseguenti sono riassunti nella relazione al bilancio consuntivo 1933, portato in approvazione in data 26 luglio 1934.
In quel momento la lastra lapidea commemorativa posizionata, uscendo da Carignano, alla sinistra del viale venne spostata sul lato opposto fino al ?… quando… scomparve.
(Seconda parte – continua)

 

Come eravamo

Rubrica a cura di Marilena Cavallero



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