REGIONE – Alta velocità Torino-Lione, i tempi si allungano?

“Assai deludente”, così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha giudicato l’esito dell’incontro sul futuro dell’alta velocità Torino-Lione che le organizzazioni imprenditoriali e sindacali piemontesi hanno avuto ieri,  5 dicembre, a Roma con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
“Si conferma quanto ho già detto – ha precisato Chiamparino – Il Governo sta allungando il brodo per scavallare senza prendere decisioni le elezioni europee, in modo da spostare tutto tra un anno. E’ una scelta inaccettabile, perché mette a rischio i fondi europei, blocca investimenti in essere che potrebbero creare ulteriore occupazione e pregiudica seriamente la realizzazione di un’opera che è essenziale per il miglioramento del sistema infrastrutturale piemontese, italiano ed europeo”.

Poche settimane fa ha visto la luce il “Patto per il Territorio”,  protocollo di intesa volto a realizzare un programma organico, coordinato e congiunto di collaborazione per rendere i cantieri della Torino-Lione un motore di sviluppo dell’economia locale dando una risposta strutturale alle esigenze e alle ambizioni delle zone interessate dalla costruzione della tratta italiana della nuova linea ferroviaria
ed armonizzando l’utilizzo dei fondi compensativi.
Il documento, di durata triennale, è stato sottoscritto il 23 novembre dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, dal direttore generale di Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin Sas), Mario Virano, e dal commissario di Governo, Paolo Foietta. Erano presenti l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco, il viceprefetto di Torino, Marita Bevilacqua, amministratori dei Comuni della Valsusa, ed esponenti delle associazioni di categoria.



“La firma – aveva  rimarcato Chiamparino in quell’occasione  – mi pare un segnale inequivocabile della volontà del territorio di realizzare la Torino-Lione, un atto di fiducia verso la conclusione dei lavori, oltre che un’opportunità per la Valsusa. Ovviamente, questi interventi avanzeranno se avanzerà l’opera principale”.  “Quello che mi aspetto -aveva proseguito Chiamparino, pronosticando quello che poi in realtà è avvenuto – è che il Governo sciolga le riserve per la realizzazione del tunnel di base. Ma non sono così tranquillo che avvenga, anzi sono sinceramente preoccupato, e temo molto che questo continuo rimpallare l’analisi costi/benefici sia solo un modo per arrivare il più possibile in là nei tempi delle decisioni. Mi auguro di essere clamorosamente smentito e sarei felice se nell’incontro tra Governo e imprenditori del 5 dicembre prossimo venisse dato il via libera”.

“Con questo protocollo, il cui testo è stato visionato e condiviso dal Ministero, mettiamo in equilibrio – aveva evidenziato il direttore Virano – la situazione tra Italia e Francia per quanto riguarda le opere di compensazione. Il primo esempio della sua applicazione sarà la gara per la nicchia della Maddalena”. “Viene portato a termine – aveva aggiunto il commissario Foietta – un lavoro impegnativo iniziato nel 2013 con Smart Susa Valley e che dimostra che l’ostilità dei Comuni della Valsusa verso la Torino-Lione è una fola. Gli stessi Comuni avranno un ruolo di partecipazione e di controllo”.
Gli obiettivi. Nel dettaglio, il protocollo si propone:
– la realizzazione delle opere di mitigazione di competenza di Telt previste nel quadro economico del progetto definitivo della nuova linea;
– l’attuazione delle misure di accompagnamento al cantiere destinate a rendere l’opera un’opportunità per la collettività e lo sviluppo del territorio, con particolare riferimento alle esigenze di favorire la formazione e l’occupazione, ridurre l’impatto sul territorio e sull’ambiente, garantire la salute personale e pubblica, salvaguardare l’ambiente, assicurare la trasparenza e la comunicazione;
– l’esecuzione delle misure e delle opere di accompagnamento ambientale, territoriale e sociale al territorio, in coerenza con quanto disposto dalle deliberazioni del Cipe e con particolare riferimento alla riqualificazione ambientale, allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, alle attività agricole, turistiche e produttive, alla connettività materiale e info-telematica, alla tutela e gestione del patrimonio forestale e agricolo, alla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, a partire dagli edifici scolastici, e privato, al recupero dei centri storici, agli interventi di riqualificazione urbana.
Nell’ambito dello sviluppo del programma verranno incrementate progettualità ed iniziative, delineate di volta in volta anche attraverso specifici accordi attuativi con i soggetti competenti, utilizzando le modalità di finanziamento esistenti e promuovendo, laddove possibile, l’utilizzo di fondi strutturali e d’investimento europei. Seguendo lo spirito del protocollo, le parti si impegnano a favorire le forme di coinvolgimento più ampie di tutti gli attori interessati allo sviluppo delle iniziative individuate, dai principali stakeholders territoriali, alle istituzioni territoriali locali, al mondo associativo, datoriale e imprenditoriale.
Le opere e le misure compensative potranno essere attuate, come stabilito dalla delibera n.67/2017 del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), che stanzia 98,5 milioni di euro, di cui 32 disponibili e 10 già spesi, per interventi da effettuare a Bussoleno, Chiomonte, Giaglione, Gravere, Mattie, Meana di Susa, Mompantero, Salbertrand e Susa come Comuni coinvolti nell’opera principale, a Venaus, Caprie, Torrazza Piemonte, San Didero, Bruzolo, Buttigliera Alta, Cesana Torinese come Comuni interferiti. A questa cifra si dovranno sommare quelle che saranno stanziate per la formazione, l’accoglienza, la ricettività, la gestione dei servizi previsti.
Gli impegni dei firmatari.  Il protocollo elenca gli impegni che i tre enti firmatari si assumono per ottenere i risultati che si intendono raggiungere:
– la Regione Piemonte si occuperà di individuare risorse complementari per l’attuazione delle opere previste, favorire l’occupazione locale promuovendo percorsi formativi per facilitare la disponibilità dei profili professionali ricercati dalle aziende appaltatrici, sostenere la riqualificazione del patrimonio immobiliare destinato all’accoglienza del personale proveniente da fuori area impiegato nei cantieri anche attraverso interventi destinati alla riqualificazione energetica o alle forme di ricettività diffusa, creare sinergie con la Regione Auvergne Rhône Alpes per permettere una lettura globale dell’attività dei cantieri e dei suoi effetti;.
– il commissario di Governo, in qualità di presidente dell’Osservatorio dell’asse ferroviario Torino-Lione, si farà garante delle istanze territoriali nelle fasi di esecuzione delle misure e delle opere e di progettazione e realizzazione dei servizi al territorio, accompagnerà la creazione di strumenti operativi per la gestione integrata di servizi destinati alle imprese appaltatrici e volti alla valorizzazione delle risorse locali; predisporrà di concerto con Osservatorio e Regione Piemonte un programma operativo triennale per l’attuazione delle misure e delle opere di accompagnamento; avvierà un progetto di comunicazione coordinato ed unitario.
– Telt, in qualità di committente dei lavori, inserirà nei propri bandi di gara d’appalto una clausola sociale quale criterio di selezione delle offerte, inerente l’assunzione di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati,e un criterio di valutazione dell’offerta che preveda l’attribuzione di punteggio maggiore in relazione alla minor distanza tra il cantiere e il luogo di abitazione degli addetti al cantiere in modo da consentire la riduzione del traffico veicolare derivante dai trasferimenti casa-lavoro e la riduzione dell’impatto ambientale in termini di qualità dell’aria ed acustico, fornirà alla Regione Piemonte tempestiva informazione ed aggiornamento circa le stime dei fabbisogni di personale, promuoverà la piena conoscenza dell’andamento dell’opera garantendo completa informazione sui cantieri e completa trasparenza sulle imprese e sugli appalti.
Congiuntamente, le parti si impegnano a contribuire alla creazione di una Maison de l’Habitat sul modello di quanto già realizzato sul versante francese, concepita come sportello per valorizzare le opportunità ricettive del territorio per l’ospitalità dei lavoratori impegnati nei cantieri, nonché a garantire la salute pubblica e l’ambiente mediante attività di monitoraggio e verifica continua degli impatti dei lavori.

Intanto, dopo la manifestazione Sì Tav del 10 novembre scorso a Torino, il movimento No Tav si prepara a scendere di nuovo in piazza sempre nel capoluogo piemontese sabato 8 dicembre, con un corteo da piazza Statuto a piazza Castello a Torino.

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