Le “Visioni Ibride” di Sandy Skoglund e l’inedita “Winter”, prima antologica a CAMERA




 

“Sandy Skoglund. Visioni Ibride”, prima antologica dell’artista statunitense Sandy Skoglund (1946), apre al pubblico il 24 gennaio e sarà visitabile fino al 24 marzo negli spazi di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, a Torino (via delle Rosine 18). Curata da Germano Celant, la mostra riunisce lavori che vanno dagli esordi nei primi anni Settanta all’ancora inedita opera “Winter”, alla quale l’artista ha lavorato per oltre dieci anni. Sarà proprio questa immagine – accompagnata da alcune delle sculture create per l’installazione da cui è stata tratta la fotografia – il fulcro dell’esposizione: una spettacolare anteprima mondiale che conferma una volta di più l’unicità della sua ricerca e del suo linguaggio, formatisi in pieno clima concettuale per evolversi in un immaginario sospeso tra sogno e realtà, di straordinaria potenza evocativa.

La mostra permette dunque di seguire questo percorso attraverso oltre trenta lavori, quasi tutti di grande formato. Si va dalle prime serie fotografiche prodotte a metà anni Settanta, dove già emergono i temi caratteristici dell’interno domestico e della sua trasformazione in luogo di apparizioni tra comico e inquietante, fino alle grandi composizioni dei primi anni Ottanta, che hanno dato all’artista fama internazionale.

In particolare, si ricordano le visionarie “Radioactive cats” del 1980 e “Revenge of the goldfish” del 1981, autentiche icone del periodo, rivisitazioni surreali e stranianti di ambienti famigliari dai colori improbabili, invasi da gatti verdi e pesci volanti.

“Credo che esista un contrasto – ha dichiarato l’artista – tra l’aspetto della fantasia – gli animali sono come cartoon o fantasie – e la realtà. Poiché noi, in quanto esseri umani, ci consideriamo la principale forma di coscienza esistente in natura, ho scelto di popolare le mie immagini con animali per introdurre nella nostra esperienza questa coscienza alternativa”.

Le immagini di Skoglund nascono sempre dalla costruzione di un set, estremamente complesso, che l’artista poi fotografa: un procedimento che ben spiega la rarefatta produzione dell’artista e la peculiarità della suo percorso visuale, che è al tempo stesso installativo, scultoreo e fotografico. Elementi, tutti, che si ritrovano nella mostra torinese, dove alcune sculture rimandano alle fotografie e viceversa.



Tra le tante opere storiche che compongono quest’esposizione, si ricordano i venti scatti della serie “True Fiction Two”, realizzata tra 1986 e 2005, che è una lisergica interpretazione dell’American Way of Life, le spettacolari composizioni di “Fox Games” 1989 e “The Green House” 1990, con i loro ormai iconici animali, volpi rosse e cani viola.

Seguono il balletto di “Shimmering Madness” 1998, dove le statue e le figure umane condividono lo stesso spazio in una folle coreografia e il visionario pic nic di “Raining Popcorn” 2001.

Si giunge così alle due opere più recenti, “Fresh Hybrid” 2008 e l’inedito “Winter” 2018. Sono i primi due capitoli di una serie dedicata alle quattro stagioni, tra le opere più ambiziose e impegnative dell’artista: riflessioni non solo sull’arte, ma sulla vita, nel sempre più complesso rapporto tra essere umano e natura, tra realtà e artificio.
Come ha scritto Sandy Skoglund, “per resistere all’istantanea, questa fotografia si muove alla velocità di un ghiacciaio. Il tempo resta immobile per un momento, ma solo dopo un lungo periodo di accumulazione e fatica. Ogni frammento di ‘Winter’ è stato scelto per esprimere la paura primaria della dipendenza umana dalla natura e dagli altri. Noi non siamo soli, e la nostra situazione è invariabilmente precaria”.
La mostra è realizzata con la collaborazione della Galleria Paci contemporary di Brescia.
INFORMAZIONI CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia Via delle Rosine 18, 10123 – Torino www.camera.to |camera@camera.to

A Breeze at work, 1987 Color photograph, cm 95 x 135 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); Breathing glass, 2000 Color photograph, cm 97.5 x 131.25 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); Fresh Hybrid, 2008 Color photograph, cm 142.5 x 218.5 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); Value of wasted time, from the “True Fiction” series, 1986-2004 Color photograph, cm 25 x 62.5 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); Palm trees in suspense, from the “True Fiction” series, 1986-2004 Color photograph, cm 25 x 62.5 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); Radioactive cats, 1980 Color photograph, cm 63.75 x 82.5 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); Raining Popcorn, 2001 Color photograph, cm 97.5 x 123.75 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); Revenge of the goldfish, 1981 Color photograph approx. image size cm 68.75 x 87.5 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); Shimmering Madness, 1998 Color photograph, cm 90 x 115 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); The Cocktail Party, 1992 Color photograph approx. image size cm 120 x 162.5 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT)
Green House, 1990 Color photograph, cm 115.6 x 148.2 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT); The Wedding, 1994 Color photograph, cm 95 x 120 ca. Courtesy Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo, IT)-




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