Primavera di bellezza a marzo. Giornate FAI anche a Carignano, Castagnole e Lombriasco: un itinerario straordinario tra arte e architettura, dal barocco al neoclassicismo
Le forme della Bellezza: con la lettera maiuscola, perché per gli appassionati dell’arte il FAI – Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con l’associazione Progetto Cultura e Turismo Carignano Onlus, ha preparato uno straordinario itinerario che, in occasione delle tradizionali Giornate di Primavera promosse dal FAI in tutta Italia, coinvolgerà il patrimonio d’arte di Carignano, Castagnole Piemonte e Lombriasco.
L’itinerario, che si snoderà tra sabato 24 e domenica 25 marzo, porterà a scoprire un gran numero di tesori di arte e architettura, che testimoniano il passaggio dall’esuberante Barocco al raffinato Neoclassicismo, col suo recupero delle forme greche e romane dell’antichità classica.
Numerosi volontari, formati dall’Associazione, accompagneranno nel percorso. Aderiscono all’iniziativa i Comuni.
“Un itinerario di tutto rispetto – sottolinea Paolo Castagno, presidente dell’associazione Progetto Cultura e Turismo – che apre il territorio carignanese al turismo, sempre più una risorsa economica oltre che culturale”.
Nei singoli Comuni saranno allestiti dei Punti informativi. Per la prima volta, inoltre, parteciperanno come “ciceroni” alcuni studenti delle Scuole Secondarie di Primo Grado di Castagnole, Piobesi e Carignano.
Per maggiori informazioni, è possibile telefonare ai numeri 338.1452945 e 333.3062695.
LUOGHI E ORARI DI VISITA
A Carignano, il Duomo dei Santi Giovanni Battista e Remigio vescovo, capolavoro assoluto dell’architetto del re Benedetto Alfieri, sabato e domenica ore 14-18; la cappella della Visitazione in località Valinotto, appena restaurata, progettata dall’architetto Bernardo Antonio Vittone, sabato ore 10-12 e 14-16, domenica ore 14-18.
– Duomo (chiesa parrocchiale Santi Giovanni Battista e Remigio vescovo); piazza San Giovanni
– Cappella della Visitazione in località Valinotto; strada ex provinciale 138 per Virle Piemonte
PUNTI INFORMATIVI: sagrato del Duomo; Cappella del Valinotto
A Lombriasco, sabato e domenica ore 14-18, alcune sale del Palazzo dei conti Ponte, già dei marchesi di Romagnano, con il loro ricco apparato di stucchi; la chiesa parrocchiale Immacolata Concezione, che custodisce bellissime opere di tardo ‘700 e inizio ‘800; il Museo di Scienze dell’Istituto Salesiano, contenitore delle ricerche dei padri Salesiani nel corso di decenni di viaggi per il mondo.
– Palazzo conti Ponte (già dei marchesi di Romagnano), oggi Istituto Salesiano; ingresso da piazza Losana
– Chiesa parrocchiale Immacolata Concezione; piazza Losana 1
– Museo Salesiano di Scienze, presso istituto Salesiano; via San Giovanni Bosco 7
PUNTO INFORMATIVO: piazza Falcone e Borsellino
A Castagnole Piemonte, sabato e domenica ore 14-18, il Palazzo dei conti Filippa di Martiniana, che gli attuali proprietari riconducono alla geniale progettazione dell’architetto Vittone; le chiese San Rocco e San Bernardino, che conservano memorie scultoree di Amedo Lavy, incisore di Casa Savoia e allievo del Canova-
– Palazzo conti Filippa di Martiniana; via Roma 15
– Chiesa San Rocco (parrocchiale); piazza Vittorio Emanuele II 1
– Chiesa San Bernardino; piazza Torino
PUNTO INFORMATIVO: piazza Vittorio Emanuele II
L’ARTE NEL TERRITORIO CARIGNANESE TRA 1730 E 1850
La presenza di una ricca e aggiornata nobiltà di corte e di un clero colto e raffinato, hanno lasciato in eredità al territorio carignanese un insieme complesso e straordinario di opere d’arte. Architetti e artisti della capitale operarono a più riprese nei piccoli Comuni del Carignanese, lasciando un tessuto artistico omogeneo e armonico, che consente di apprezzare il passaggio dal Barocco al Neoclassico, anche grazie alla nuova nobiltà e alla borghesia legata all’astro napoleonico.
A Carignano, la trasformazione dell’articolato centro medioevale in piccola capitale del Barocco convertì gli spazi in ricche scenografie urbane. Nel ‘700 si operò una grande rivoluzione stilistica, con l’inserimento nel tessuto cittadino della imponente fabbrica del Duomo (chiesa parrocchiale Santi Giovanni Battista e Remigio vescovo), progettata dal conte Benedetto Alfieri, Primo architetto del Re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia. L’unica, spettacolare navata semicircolare, con la grandiosa volta a toroide, affascina chiunque vi entri, coinvolgendo il fedele e l’officiante in una teatralità che ribalta le usuali caratteristiche delle Chiese erette dopo il Concilio di Trento. Sotto il Duomo, un grande sotterraneo ha la funzione di sostenere l’enorme mole della Chiesa, alleggerendone le spinte. Eretto a partire dal 1757 e consacrato nel settembre 1764, il Duomo è una fase di passaggio tra l’architettura barocca, di cui chiude idealmente la lunga traiettoria nel Territorio Carignanese, e quella neoclassica, di cui sperimenta le forme circolari. Nella campagna tra Carignano e Virle, la cappella della Visitazione in località Valinotto, commissionata dal banchiere Antonio Facio all’architetto Bernardo Antonio Vittone, ed eretta a partire dal 1738, è un’opera ancora pienamente barocca: qui il grande architetto, Accademico di San Luca, applica con profitto gli studi di Bernini, Borromini, Guarini e Juvarra. Le “camere”, inserite in una straordinaria cupola a tre ordini, riempiono di luce la cappella, fondendosi alle pitture di Pierfrancesco Guala. Il percorso devozionale del Valinotto si chiude nella sacrestia, dove è custodito l’affresco cinquecentesco attribuito all’albese Jacopino Longo, resto dell’antica cappella dedicata alla Madonna della Neve, precedente alla meravigliosa architettura di Vittone.
A Castagnole Piemonte, l’antico ricetto medioevale si andò aggiornando con l’inserimento di grandi palazzi e chiese. Il Palazzo dei conti Filippa di Martiniana presenta, oltre all’ampio ed elegante atrio, begli stucchi e una aggraziata colonna dello scalone, mentre un autentico capolavoro è il ferro battuto della balconata sulla via principale, che ostenta il blasone di Giuliana Lucia Filippa. Le ricerche condotte dalla proprietà portano al nome dell’architetto Vittone come autore del progetto. Un interessante itinerario legato alla figura di Amedeo Lavy, Incisore nella zecca torinese sotto Napoleone, autore del famoso “marengo d’oro”, e quindi artista preferito di re Carlo Felice di Sardegna. Lavy lasciò nella chiesa San Rocco – ricca di altari barocchi e neoclassici – due bellissimi altorilievi datati 1811, mentre la chiesa intitolata a San Bernardino custodisce una copia in gesso della Consolata del santuario torinese, copia commissionata addirittura da re Carlo Felice e pagata dalla moglie alla morte del re.
Passiamo ora a Lombriasco, Comune ormai prossimo al Cuneese. Qui sarà possibile visitare il Palazzo dei conti Ponte (già dei marchesi di Romagnano), le cui sale sono arricchite da stucchi di probabile scuola francese del ‘700. Nella chiesa parrocchiale dedicata all’Immacolata, ricostruzione secentesca della antica chiesa medioevale (di cui si conserva una lapide del 1173, dedicata a un marchese di Romagnano), fanno bella mostra di sé statue e affreschi del ‘700, e rari arredi dei primi anni dell’800, grande testimonianza del nuovo stile neoclassico importato da Bonaparte anche nelle terre di nuova conquista: spiccano, tra gli arredi, il seggio in stile Luigi XVI, gli straordinari stucchi di scuola francese e le due tombe di Gregorio Ponte e Ortensia de Tremolety, ultimi conti di Lombriasco. Dopo tanta Arte, val la pena di soffermarsi sul bel Museo di Storia Naturale, ideato dai Salesiani di Don Bosco, che raccoglie interessanti reperti zoologici e botanici. (Testo fornito da Progetto Cultura e Turismo Carignano Onlus)
(Foto qui sopra: Marinella Piola, per gentile concessione di Progetto Cultura e Turismo Carignano Onlus)