TORINO – Frank Horvat, la storia di un fotografo e un viaggio dagli anni ’50 a oggi tra moda, cronaca e vita

“La fotografia è l’arte di non premere il bottone”, così recita una delle sue frasi più celebri: le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospitano fino a maggio “Frank Horvat. Storia di un fotografo”,  gli ultimi settant’anni visti attraverso l’obiettivo di uno dei più grandi fotografi viventi. L’esposizione, inaugurata a febbraio, propone un viaggio nella moda, nella vita e nell’arte attraverso le immagini della sua carriera e della sua collezione dagli anni ’50 a oggi.
Prima antologica in Italia di questa portata, la mostra è curata da Horvat stesso e traccia il percorso di un fotografo che ha segnato la storia della fotografia, che con il suo lavoro ha influenzato l’evoluzione del linguaggio fotografico e delle sue tecniche e, in omaggio agli spazi che la ospitano, sottolinea il rapporto tra la fotografia e la storia dell’arte europea.
Il grande interesse del lavoro di Horvat è insito nella ricchezza e nella varietà del suo percorso: fotoreporter attento ad un’umanità sconosciuta di mondi allora lontani, fotografo di moda che immerge le sue modelle nei fatti quotidiani, artista sensibile alla storia dell’arte e pronto a confrontarsi con la pittura e affascinato dalla scultura, fotografo di paesaggi attento al rapporto dell’uomo con la natura che si dedica anche a esplorazioni interiori, a virtuosismi digitali e a una ricerca fotografica che manifesta sempre la libertà del suo sguardo.

Tutto questo viene narrato attraverso 210 immagini realizzate da Horvat, insieme a una trentina di altre immagini tratte  dalla sua collezione privata che raccoglie i lavori di autori come Henri Cartier- Bresson e Robert Doisneau, esposte in pubblico per la prima volta in assoluto.
La mostra è prodotta dai Musei Reali di Torino con il sostegno della Regione Piemonte  e di Reale Mutua e con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino.
Fotografo difficilmente incasellabile, la mostra ripercorre l’intera carriera dt attraverso una rappresentazione critica del suo lavoro, suddiviso in quindici “chiavi’”di lettura .
Il percorso espositivo racconta la storia che sta dietro a ogni scatto: il rapporto col mondo dell’alta moda, di cui Horvat combattè gli stereotipi portando innovazioni assolute, come l’intuizione di fotografare le modelle per le strade, senza trucco e senza parrucche; le lezioni di fotografia che si celano dietro uno spiccato gusto per l’aneddotica; la trasversalità delle influenze sul suo linguaggio (da Caravaggio e Rembrandt per il ruolo della luce all’istante decisivo di Henri Cartier-Bresson, passando per l’amico Marc Riboud).

Frank Horvat è nato nel 1928 a Opatjia (Abbazia, allora città italiana, oggi Croazia) e attualmente vive in Francia. Ha viaggiato ovunque e parla correntemente quattro lingue. Divenuto famoso per le sue fotografie di moda, pubblicate sulle maggiori testate fin dal 1950, il suo lavoro fotografico comprende reportage, fotogiornalismo, ritratti, paesaggi e scultura. Nel 1998 ha sostituito il suo equipaggiamento fotografico con una piccola macchina digitale che porta sempre con sé. Nel 2011 ha messo a punto una applicazione per iPad chiamata Horvatland
– “Frank Horvat. Storia di un fotografo”. Torino, Sale Chiablese (piazzetta Reale). Fino a domenica 20 maggio. Per informazioni:  www.museireali.beniculturali.it

IMMAGINE: Cappello di Givenchy 1958

LA MOSTRA, PHOTOGALLERY

 



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