MAGGIO – Cosa fare subito e subito dopo? Cosa sperare?

Riceviamo e pubblichiamo.

In questi giorni in cui tutti si affanno a discutere su cosa potrà o non potrà fare il Governa che, pare, sta per nascere direi che i temi importanti  –  tasse, reddito di cittadinanza, pensioni e contenimento della spesa – o si affrontano subito tutti insieme o crolla tutto.

SUBITO COSA FARE? Sembra voler portare il diavolo in chiesa, ebbe è possibile, ecco come:
1) trovare i soldi:
– tagliando immediatamente i privilegi della politica (non per l’entità dei costi in sè ma per dare l’esempio);
– immediata revisione dell’intero sistema pensionistico passando immediatamente e per tutti ad un sistema contributivo puro per vecchi e nuovi pensionati, in barba a qualunque preteso “diritto acquisito”, e non mancano precedenti in materia;
– revisione seria della spesa pubblica,  ad esempio con la soppressione immediata dei vari sussidi camuffati come assunzioni di comodo (forestali e compagnia cantando), false pensioni e via di seguito, introducendo costi standard validi su tutto il territorio nazionale;
– revisione di tutti gli ammortizzatori sociali sostituibili in gran parte con il reddito di cittadinanza a termine.
2) introduzione del reddito di cittadinanza quale strumento di totale revisione dello “stato sociale” come strumento:
– sostitutivo della cassa integrazione, dei sussidi di disoccupazione;
– d’integrazione di quelle pensione che, con il sistema contributivo, non raggiungono il reddito di cittadinanza;
3) riduzione sistematica del sistema fiscale (tassa unica o simile) con una concreta semplificazione e riduzione della pressione fiscale complessiva e ciò al fine di evitare la delocalizzazione delle imprese e dei pensionati verso siti più ospitali;
si innescherebbe una spirale virtuosa (creando posti di lavoro veri e non posti “stipendio”) che farebbe aumentare il PIL e, di conseguenza, la base imponibile, scoraggiando nel contempo l’evasione che sarebbe “antieconomica”.

SUBITO DOPO, per rendere stabile il sistema politico ed efficiente occorre:
– una completa revisione della struttura dello stata passando da un Repubblica “Parlamentare” ad una “Presidenziale” di tipo francese, con un sistema elettorale “Costituzionalizzato” a doppio turno, così da avere governi stabili;
– abolire le Regioni, perché sono diventate centri moltiplicatori di spese ed in gran parte d’Italia;  dire che sono fuori controllo (anzi, probabilmente, molto controllate) è un eufemismo;
– abolire i Comuni (ne abbiamo circa 8.000, in gran parte minuscoli) lasciando come unico ente territoriale decentrato le vecchie provincie.

SPERIAMO che, nel frattempo, arrivino presto gli Stati Uniti d’Europa, con un Parlamento ed un Governo Federale vero, su modello U.S.A. o svizzero, ma temo di morire prima.

Sergio Sandrone

Condividi questo articolo

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.