SANITA’ – Nominati i nuovi direttori generali delle Asl; tra gli obiettivi assegnati dalla Regione: riduzione liste d’attesa al primo posto
Nominati i nuvvi direttori delle Asl Riduzione liste d’attesa al primo posto, con l’umanizzazione delle cure
Diciassette gli incarichi assegnati e 8 le conferme: la Giunta regionale ha nominato a fine maggio i nuovi direttori generali delle aziende sanitarie piemontesi, con mandati di durata triennale.
Le nomine che riguardano le tre aziende ospedaliere universitarie (Torino, Orbassano e Novara) sono frutto di una condivisione con l’Università degli Studi di Torino e l’Università del Piemonte Orientale. Per quanto riguarda la Città della Salute di Torino, l’Assessorato alla Sanità sta studiando una modalità per consentire al commissario uscente, Gian Paolo Zanetta, di continuare a collaborare a titolo gratuito per seguire il percorso che porterà all’avvio del nuovo Parco della Salute, in virtù della competenza e della conoscenza puntuale di tutte le procedure necessarie alla realizzazione dell’opera.
I direttori, azienda per azienda, sono i seguenti. Aou Città della Salute e della Scienza di Torino: Silvio Falco, attualmente direttore generale dell’azienda ospedaliera Mauriziano di Torino, già direttore sanitario della Città della Salute dal 2012 al 2015; Aou San Luigi di Orbassano: Stefano Manfredi, direttore generale dell’Asl di Lecco. Era stato direttore generale del San Luigi nel 2015; Aou Maggiore della Carità di Novara: Mario Minola, confermato; Ao Ordine Mauriziano: Maurizio Dall’Acqua, oggi direttore sanitario alla Città della Salute di Torino, in precedenza direttore generale dell’ ex Asl To2; Ao Santa Croce e Carle di Cuneo: Corrado Bedogni, confermato; Ao SS. Antonio, Biagio e C. Arrigo di Alessandria:Giacomo Centini, già direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria Senese, attualmente è consulente strategico della McKinsey&co, società internazionale di consulenza manageriale; Asl Torino 3: Flavio Boraso, confermato; Asl Torino 4: Lorenzo Ardissone, confermato
Asl Torino 5: Massimo Uberti, confermato; Asl Vercelli: Chiara Serpieri, confermata; Asl Biella: Gianni Bonelli, confermato; Asl Vco: Angelo Penna, attualmente direttore sanitario dell’Asl di Biella; Asl Novara: Arabella Fontana, unica new entry al femminile, fino ad oggi direttore sanitario della stessa Asl; Asl Cuneo 1: Salvatore Brugaletta, commissario dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa, dove era già direttore generale; Asl Cuneo 2: Massimo Veglio, direttore sanitario all’Asl Città di Torino, in precedenza direttore generale dell’azienda Usl della Valle d’Aosta; Asl Alessandria: Antonio Brambilla, dirigente responsabile del servizio di assistenza territoriale dell’assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna; Asl Asti: Mario Nicola Alparone, direttore generale dell’Asst Melegnano e Martesana. In precedenza era stato direttore amministrativo dell’Asl Monza e Brianza.
Il presidente della Regione Sergio Chiamparino e l’assessore regionale alla Sanità hanno già incontrato i nuovi direttori generali i e hanno assegnato, insieme ai vertici dell’Assessorato, gli obiettivi relativi ai rispettivi mandati.
Al primo posto degli obiettivi assegnati ai direttori – nuovi e riconfermati – c’è la riduzione dei tempi di attesa, seguita dal sostegno al nuovo Cup unico per le prenotazioni, dallo sviluppo della sanità digitale, dall’attuazione del Piano della cronicità e della rete delle Case della Salute, dall’applicazione del Piano di edilizia sanitaria.
Le scelte che hanno portato alla nomina dei direttori sono state effettuate solo sulla base delle competenze e sono state indipendenti da ogni valutazione di tipo politico, come hanno voluto ricordare il presidente della Regione Piemonte e l’assessore alla Sanità, precisando come lo stesso criterio verrà adottato per la scelta dei direttori amministrativi e sanitari da parte dei direttori generali. Ora l’importante – hanno aggiunto – è iniziare subito con il lavoro, partendo da una sanità che in questi anni è riuscita a uscire dal Piano di rientro e a recuperare l’equilibrio economico pur conservando un elevato standard qualitativo, ma che deve concentrarsi sulle nuove priorità: riduzione delle liste d’attesa, sviluppo dell’assistenza territoriale, applicazione del Piano della cronicità, adeguamento strutturale e tecnologico.