“10000 Orti in Africa”: Intesa Sanpaolo sostiene il progetto Slow Food in Uganda a favore di piccoli imprenditori agricoli e scuole

Duecento orti, tre Mercati della Terra, progetti di formazione, 24mila i beneficiari, con l’biettivo di favorire in Uganda la sostenibilità economica e cibo fresco e pulito alle comunità, soprattutto ai giovani coltivatori e nelle scuole.
Intesa Sanpaolo, attraverso il Fondo di Beneficenza, contribuisce alla realizzazione del progetto “10.000 orti in Africa”, uno dei più importanti di Slow Food in Africa, che nel 2018 ha superato i 3000 orti sostenibili realizzati, coinvolgendo oltre 50.000 giovani africani. Il progetto sostenuto da Intesa Sanpaolo con 455.000 euro si sviluppa in Uganda, ha durata triennale e mira a favorire la sostenibilità economica dei piccoli coltivatori e ad assicurare alle comunità cibo fresco e sano. Ha infatti avviato 200 orti e tre Mercati della Terra per la vendita diretta dei prodotti, provvede al sostegno organizzativo e alla formazione dei piccoli produttori e presso le scuole ed è orientato alla tutela e valorizzazione della biodiversità alimentare con il censimento di 103 prodotti locali e il supporto a sei presìdi a sostegno di piccole produzioni tradizionali, antichi mestieri e tecniche di lavorazione e per contrastare l’estinzione delle razze autoctone e della varietà ortofrutticola.

I risultati saranno presentati nel corso della dodicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, in programma a Torino dal 20 al 24 settembre, di cui Intesa Sanpaolo è partner da diversi anni. In particolare, giovedì 20 settembre alle ore 18 presso il Museo del Risparmio (via San Francesco d’Assisi 8/A) di Intesa Sanpaolo a Torino dove sarà allestita un’esposizione temporanea di originali e divertenti salvadanai a tema alimentare provenienti da diverse aree geografiche ed epoche storiche, selezionati dalla collezione di oltre 1500 salvadanai del Museo (ingresso gratuito). Inoltre, il progetto sarà illustrato nell’ambito della presentazione “Orti sostenibili” di Slow Food al Salone del Gusto lunedì 24 settembre, ore 13, Sala Blu.

La scelta di sostenere la popolazione ugandese non è casuale. Lo Stato dell’Africa Orientale con una popolazione stimata di oltre 35 milioni di abitanti (di cui il 50% con un’età inferiore ai 15 anni) e tassi di crescita demografica tra i più alti del mondo, occupa uno dei posti più bassi nella classifica mondiale per indice di sviluppo umano (163° su 188 Stati-HDI-Human Development Report- 2016- ONU) con una mortalità infantile superiore al 6% e una aspettativa di vita media di circa 54 anni. L’agricoltura è il perno dell’economia ugandese con oltre il 90% della popolazione che dipende direttamente o indirettamente da prodotti e servizi dell’agricoltura, della pesca e delle attività forestali e più dell’80% della forza lavoro è impegnata nel settore.

“Siamo particolarmente soddisfatti – commenta il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro – dei risultati ottenuti dal progetto a sostegno dei piccoli produttori e della popolazione locale impegnata nell’agricoltura. Questa iniziativa si inserisce concretamente nelle attività Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo che nel 2017 ha erogato circa 9,5 milioni di euro a favore di enti non profit. Il nostro sostegno a questo progetto in Uganda mostra come tra gli obiettivi dei contributi concessi dal Fondo siano prioritari l’impatto sociale generato nei confronti dei beneficiari e le competenze organizzative e gestionali dei soggetti che si rivolgono a noi.”




Il Fondo di Beneficenza. Il “Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale” è previsto dallo Statuto di Intesa Sanpaolo S.p.A. e consente di destinare una quota degli utili della Banca alla beneficenza e al sostegno di progetti realizzati da enti non profit in coerenza con gli obiettivi del Codice Etico del Gruppo. Affidato al Presidente di Intesa Sanpaolo, opera attraverso Linee Guida biennali che ne definiscono obiettivi, priorità strategiche e indirizzi tematici con un Piano annuale di ripartizione delle risorse, approvati entrambi dal Consiglio di Amministrazione. Le erogazioni, assegnate sulla base di selezioni secondo puntuali meccanismi predefiniti prevedono liberalità territoriali (fino a un importo massimo di euro 5.000), indirizzate al sostegno di progetti e iniziative di impatto locale, e liberalità centrali (fino a un massimo di euro 500.000), riferite al sostegno di progetti di più ampio rilievo.

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