Regione Piemonte e Fondi Europei. Cirio: “Più attivi e protagonisti con Bruxelles”
“I Fondi Europei propulsori dello sviluppo del Piemonte. Dal 2020 più attivi e protagonisti con Bruxelles”, lo ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio in occasione della riunione annuale del Comitato di sorveglianza dei programmi operativi del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale (Fse), di cui fanno parte i rappresentanti della Commissione Ue, delle autorità nazionali, regionali e locali e delle parti economiche e sociali. L’incontro, che si è tenuto nei giorni scorsi al Museo del Risorgimento di Torino, è stato presieduto da Alberto Cirio. Presenti anche gli assessori al Lavoro, Istruzione e Formazione professionale, Elena Chiorino, alle Attività produttive, Andrea Tronzano, e all’Innovazione e Ricerca, Matteo Marnati.
“Ho voluto presiedere personalmente questo incontro – ha sottolineato il presidente Cirio – perché rappresenta l’appuntamento più importante per valutare lo stato di attuazione dei fondi Ue e il conseguimento degli obiettivi fissati dall’Europa”.
Per quanto riguarda il Fesr, sulla dotazione complessiva di 966 milioni di euro della Programmazione 2014-2020 i fondi europei effettivamente spesi dal Piemonte sono circa il 21%, quelli impegnati l’88%. Sono stati pubblicati bandi per oltre 737 milioni e finanziate 890 operazioni, di cui 7 strumenti finanziari (che hanno interessato 438 imprese) e 883 progetti di altri 619 soggetti (imprese, organismi di ricerca, enti pubblici). Tra le criticità evidenziate il ritardo nell’uso dei 34,6 milioni di euro destinati all’Asse 5 per la “Tutela dell’Ambiente e la valorizzazione delle risorse culturali”, dovuto in particolare alla complessità dei progetti che richiedono diverse fasi autorizzative e dinamiche di concertazione che coinvolgono numerosi soggetti.
La percentuale di spesa dell’Fse sfiora il 50%, il volume impegnato il 70%. I beneficiari “fisici” delle misure sono 300.000, le operazioni finanziate 3.380: di queste, circa il 50% sono relative ad interventi finalizzati alla lotta alla disoccupazione e al sostegno dell’occupazione giovanile. Tra i partecipanti al programma c’è una prevalenza di persone inattive (circa il 50% del totale), quasi interamente costituite da studenti, giovani e con un grado di istruzione medio-basso.
“Finora il Piemonte ha ottenuto risultati positivi in molti settori ed è in linea con le Regioni italiane, ma non è nella media delle Regioni europee – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Occorre provare a risalire la classifica con l’impegno di tutti. Il nostro obiettivo devono essere la Baviera, la Rhone Alpes e il Baden Wuttenberg”. In questa direzione il presidente Cirio ha lanciato una sfida: “Cambiare marcia ed essere più veloci nella capacità di spesa. Dal 2020 dovremo essere più attivi e protagonisti nella programmazione delle risorse, individuando strategie capaci di fare dei nuovi fondi i propulsori dello sviluppo del Piemonte. A tale scopo è necessario condividere una visione di insieme con gli enti locali e le parti sociali. Programmare bene tutti insieme le prossime risorse è fondamentale, perché se il Piemonte si mostrerà serio con Bruxelles riuscirà a ottenere maggiori risultati”.
Per quanto riguarda i programmi attualmente in vigore e l’utilizzo dei fondi europei“è necessario – ha rimarcato Cirio – avere una linea di demarcazione su quanto speso finora, su quanto impegnato ma non speso, e sulle risorse ancora disponibili, in modo da verificare la possibilità di rimodularle in base alle esigenze e le priorità attuali del Piemonte. Il 27 giugno sarò a Bruxelles per incontrare le direzioni competenti e discutere proprio di questo”.