Clima, aria, acqua, territorio: come sta l’ambiente piemontese. La relazione annuale di Arpa e Ires fotografa la situazione

Relazione Ambiente Piemonte 2019

La qualità dell’aria, con cinque inquinanti su 12 che superano i limiti, è stata uno dei punti su cui ci si è particolarmente soffermati  in occasione della presentazione, da parte dell’Arpa e della Regione Piemonte  nei giorni scorsi, della Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2019.
Hanno aperto i lavori l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati, il responsabile della Direzione regionale Ambiente, Roberto Ronco, il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, e il direttore di Ires Piemonte, Marco Sisti.

Per quanto riguarda i 12 inquinanti con valori di riferimento stabiliti dalla normativa, i 7 inquinanti che rispettano ampiamente i limiti su tutto il territorio regionale sono: biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene, piombo nel PM10, arsenico nel PM10, cadmio nel PM10, nichel nel PM10; i 5 inquinanti che invece superano uno o più dei limiti previsti in una o più aree del territorio regionale sono: PM10 (che tra l’altro peggiora nel 2019 in alcune stazioni), PM2.5, biossido di azoto, ozono, benzo(a)pirene nel PM10.
Il complesso de dati della Relazione costituisce la base della conoscenza su cui si fonda il processo di costruzione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile che il Piemonte ha già avviato.

Relazione Ambiente Piemonte 2019

Il direttore generale di Arpa Piemonte Robotto ha illustrato attraverso le quattro grandi tematiche – clima, aria, acqua e territorio  affrontate nella Relazione – quale sia lo stato di salute dell’ambiente in Piemonte. 
CLIMA. Il 2018 in Piemonte è stato il secondo anno più caldo degli ultimi 61 anni, con un’anomalia termica media di circa +1,6 °C rispetto alla climatologia del periodo 1971-2000.




Relazione Ambiente Piemonte 2019Nel 2018 è stato importante l’apporto delle precipitazioni che, con circa 1.400 mm medi sulla regione, posizionano il 2018 come il 5° anno più piovoso degli ultimi 61, con un surplus pluviometrico del 32% rispetto alla norma 1971-2000. L’andamento delle precipitazioni nevose è stato generalmente superiore alla media soprattutto per quanto riguarda la prima parte dell’anno.
ARIA. Nel 2018, quasi il 32% delle stazioni ha superato il limite giornaliero di 50µg/m3 di PM10: limite da non superarsi per più di 35 giorni all’anno. Nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2019, il numero di stazioni che ha superato il limite giornaliero è poco più del 19%. Sempre per il PM10, il 2018 è stato il primo anno in cui il valore limite della media annuale, pari a 40 µg/m3 è stato rispettato in tutto il Piemonte. Quanto all’NO2, biossido di azoto,   nel 2018 la percentuale di stazioni della rete regionale che hanno superato il valore limite annuo per la protezione della salute umana (40 μg/m3) è pari al 5,77% (3 stazioni superanti: Torino – Consolata, Collegno – Francia, Torino – Rebaudengo). Rispetto all’ozono, Il 75% delle stazioni presenti sulla rete regionale ha superato il valore obiettivo di 120µg/mc da non superarsi per più di 25 giorni all’anno. Si tratta però, viene specificato nella Relazione,  dell’unico inquinante che, in alcuni punti di misura, mostra un andamento temporale in controtendenza, con un aumento delle concentrazioni negli ultimi anni.

Relazione Ambiente Piemonte 2019ACQUA. Il 32% dei fiumi ha uno stato ecologico buono considerando i dati del triennio 2014-2016. Il 72% ha uno stato chimico buono secondo i rilevamenti effettuati nel 2018. Per tutti i corsi d’acqua analizzati la portata media mensile del 2018 è sempre stata al di sopra della media storica. Le analisi effettuate per i laghi rilevano che il 100% delle acque è balneabile. Acque sotterranee: il 73% delle falde superficiali ha uno stato buono mentre il restante 27% ha uno stato scarso. Leggermente migliore la situazione delle falde profonde dove l’80% ha uno stato buono e il restante 20% uno stato scarso.
TERRITORIO. Quasi il 6,9% della superficie regionale viene consumata, pari a oltre 175 mila ettari, rispetto alla media nazionale del 7,6%. Oltre il 68% dei comuni è a rischio frane, pari a 801 comuni che interessano oltre 23 mila abitanti (0,5% della popolazione).  Per il rischio alluvioni è il 90% dei comuni ad essere coinvolto, ovvero 1073 comuni e oltre 156 mila abitanti (3,6% della popolazione).
In tutto il territorio regionale le organizzazioni certificate Emas sono 63. Il Piemonte si classifica al sesto posto in italia. Le aziende piemontesi che realizzano prodotti o servizi con certificazioni ecolabel sono 19, di cui 4 strutture turistiche.
Attualmente i siti contaminati censiti sull’intero territorio regionale sono 1.777, di cui 839 con procedimento attivo e 938 conclusi. La provincia di Torino possiede da sola quasi la metà dei siti presenti in banca dati, anche se è necessario leggere tale dato in rapporto all’estensione, alla concentrazione e alla qualità delle attività insediate; seguono le province di Novara e Alessandria.
Quanto all’energia, il 18,6% dell’energia consumata deriva da fonti rinnovabili. Ciò significa che è già stato superato l’obiettivo del 15% fissato al 2020 dal sistema “burden sharing” nazionale ovvero la suddivisione delle quote nazionali fissata dalle Strategie europee.
“La Giunta non farà azioni spot ma strutturali, che vadano bene per i prossimi anni: dobbiamo ragionare su quello che è stato fatto nel passato e probabilmente bisogna fare cose nuove perché non ha funzionato molto –ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati in apertura dei lavori di presentazione della Relazione – Prima di fare delle valutazioni è necessario mettere sul tavolo i dati e la nostra Giunta si occuperà di tutto il Piemonte: dobbiamo ragionare su larga scala e tutte le misure che verranno prese tenderanno a rendere la qualità dell’aria migliore in tutta la regione e non solo». L’assessore ha annunciato che tutte le politiche andranno riviste, incluso l’accordo sulla qualità dell’aria nel Bacino padano.

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