Primo Levi a cent’anni dalla nascita, tra le numerose iniziative in Italia e all’estero un documentario Rai e una mostra

Centenario della nascita di Primo Levi

Nasceva cent’anni fa a Torino,  il 31 luglio 1919, l’autore di “Se queste è un uomo”. Nella casa di corso Re Umberto 75, dove sarebbe vissuto fino alla morte nel 1987.  Testimone di Auschwitz, scrittore, chimico, partigiano, uomo di pensiero, artista,  per questo anniversario Primo Levi viene  ricordato   con numerose iniziative in Italia e all’estero  ( si veda il PROGRAMMA aggiornato di tutto l’anno)

La mano del chimico, che combina elementi e quella dell’alpinista, aggrappata alla roccia. La mano dello scultore, che trasforma la materia e quella dello scrittore che fissa esperienze di vita e ricordi dolorosi. Mani “diverse” eppure capaci di coesistere in un personaggio come Primo Levi che le incarnò tutte.  Nel centenario della nascita Rai Cultura dedica  a Primo Levi il documentario di Bruna Bertani “Le mani di Primo Levi”, in onda nel giorno dell’anniversario, mercoledì 31 luglio alle 21.15 su Rai5.
Il documentario – realizzato con riprese originali e inedite e con materiali fotografici forniti dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi – rilegge le diverse esperienze dell’uomo e dell’artista attraverso la manualità, il tatto e il lavoro manuale, per riscoprire la contemporaneità del suo pensiero.



Il racconto segue un doppio binario: quello dei luoghi di Primo Levi, ripresi in immagini originali, e quello della riflessione offerta da esperti e testimoni. Rivivono così Rocca Sbarua e le montagne di Levi, la fabbrica di vernici in cui lavorò, in provincia di Torino, le botteghe dei suoi racconti, ma anche i luoghi del dolore, dal campo di Fossoli a quello di Auschwitz. A questi luoghi si uniscono le parole di personaggi come gli storici Anna Bravo e Marcello Pezzetti, che raccontano la vita dei Lager; Paola Valabrega, la prima studiosa dell’importanza delle mani in Levi; il critico letterario Ernesto Ferrero; il curatore dell’opera omnia di Primo Levi, Marco Belpoliti; l’architetto Gianfranco Cavaglià, già ordinario di Tecnologia dell’Architettura; l’alpinista e scrittore Enrico Camanni; Peppino Ortoleva, studioso del ruolo del lavoro nell’opera di Levi; il rabbino maggiore Scialom Bahbout, che interviene sul ruolo della mano nella tradizione ebraica; il professor Robert Gordon, docente a Cambridge e autore di importanti saggi; e il professor Pierpaolo Antonello, docente a Cambridge e studioso dei rapporti tra scienza e scrittura in Primo Levi. Chiude il documentario l’attore Luigi Lo Cascio con la lettura della poesia “L’opera” di Primo Levi, in cui lo scrittore riassume la sua concezione della creazione letteraria e non solo.

Mostra I Mondi di primo Levi

Il programma si concluderà in autunno a Torino  con I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza”,  una mostra ospitata dalla Città metropolitana , che è socia del Centro internazionale di studi intitolato a Primo Levi,

Inaugurata a Torino nel 2015, è stata ospitata finora a Carpi, Ferrara, Cuneo, Liegi, Milano, Chivasso e al Quirinale a Roma. In questi mesi andrà anche a Lisbona e negli Stati Uniti. Curata da Fabio Levi e da Peppino Ortoleva, con allestimento di Gianfranco Cavaglià.
L’esposizione conduce prima il visitatore nell’infinitamente piccolo dell’atomo di carbonio, accompagnato da un’interpretazione personalissima d’artista, per poi precipitarlo nel viaggio agli inferi di Auschwitz, guidato dalle parole di Levi, ma anche da una ricca documentazione storica su di un tema centrale nella coscienza dell’umanità. Uno spazio importante è anche dedicato alla chimica: quella narrata, personale e fantastica del Sistema periodico e quella vissuta da Levi come professionista innamorato del suo lavoro.

Primo Levi nel centenario della nascita

La mostra è suddivisa in sei sezioni: Carbonio, Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa, Cucire parole, Cucire molecole, Homo faber, Il giro del mondo del montatore Tino Faussone.

“Il senso di una mostra su Primo Levi non sta nel raccontare con altre parole quello che il grande scrittore ha saputo così bene narrare con le sue –  spiega il direttore del Centro studi Fabio Levi – ma piuttosto nel mettere insieme linguaggi diversi per condurre il visitatore ad incontrare i tanti mondi di Levi”.
“Da ottobre a dicembre 2019 – spiegano il vicesindaco metropolitano Marco Marocco e la consigliera metropolitana con delega all’istruzione Barbara Azzarà – le sale della nostra sede aulica di Palazzo Cisterna nel centro di Torino, accoglieranno volentieri la mostra ‘I mondi di Primo Levi’ con l’obiettivo di raggiungere in particolare, ma non solo, centinaia di studenti delle scuole del territorio”.

La mostra si inaugurerà a Palazzo Cisterna giovedì 10 ottobre.

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