Comparto ortofrutticolo da tutelare, mercato piemontese delle pesche in difficoltà – Un incontro a Lagnasco
“E’ necessario riuscire a far percepire la qualità dei nostri prodotti ai consumatori perché solo così il mercato ci darà ragione. La Regione è pronta a sostenere sul territorio una produzione di qualità con interventi di promozione ad ampio raggio, nonché appoggiando ed attivando in prima persona, partendo da scuole e ospedali piemontesi, le campagne di promozione e marketing necessarie al raggiungimento di questo obiettivo ambizioso”, così si è espresso il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio all’incontro, dedicato in particolare alla peschicoltura, tenutosi nei giorni scorsi nel Castello di Lagnasco su iniziativa di Confagricoltura Cuneo, al quale hanno presenziato un centinaio di imprenditori agricoli del comparto ortofrutticolo.
Promuovere i prodotti ortofrutticoli del territorio per tutelarne la qualità, salvaguardarne i prezzi e individuare possibili soluzioni alla particolare situazione produttiva e commerciale del comparto, in particolare per quanto riguarda la peschicoltura, è la richiesta emersa durante l’iniziativa .
“La politica deve avere coraggio e un po’ di sano campanilismo – ha puntualizzato nel suo intervento l’assessore regionale all’Agricoltura Protopapa – per portare in sede nazionale quelle che sono le istanze locali. Il Piemonte deve diventare un punto di riferimento in ambito agricolo. La Regione farà da collante tra le aziende e le istituzioni e farà tutto il necessario per difendere il suo territorio nelle opportune sedi, anche attraverso i sostegni alle imprese, i tavoli di confronto e la promozione dei prodotti”.
“Quest’anno il mercato delle pesche sta traversando una fase di particolare difficoltà – sottolineano da Confagricoltura Cuneo – Il delicato equilibrio tra produzione e commercio si è guastato e i frutticoltori, per quanto riguarda le pesche da industria, ricevono un pagamento che non copre neanche i costi di raccolta. Anche per quanto riguarda il mercato del prodotto di prima scelta la situazione è critica. La distribuzione organizzata, prevalentemente per una questione di prezzo, privilegia la frutta spagnola, creando ulteriori tensioni sul mercato. “Ci rendiamo conto che il problema è complesso – ha commentato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo– e che non ci possono essere risposte risolutive immediate. Riteniamo però che, con grande consapevolezza ma altrettanta determinazione, sia necessario affrontare l’argomento, iniziando a discuterne a livello locale, in attesa di poter presentare, non appena il governo nazionale si sarà insediato ed entrato nel pieno delle sue funzioni, le proposte al nuovo ministro dell’agricoltura”.
Il comparto peschicolo in Piemonte interessa, in modo particolare, la provincia di Cuneo dove si concentra oltre l’80% delle coltivazioni. Complessivamente in regione, tra pesche e nettarine – elaborazioni Confagricoltura su dati Regione Piemonte – si coltivano 3.300 ettari di frutteti, dei quali 2.943 ettari in provincia di Cuneo.
“Iniziamo a confrontarci con i produttori e trasformatori nostri associati – ha spiegato Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – in attesa di allargare il ragionamento anche alla cooperazione, alle organizzazioni di produttori, all’industria di trasformazione e alla distribuzione organizzata, perché il futuro della coltivazione delle pesche in Piemonte non appartiene soltanto ai frutticoltori, ma a tutto il territorio”.