Per salvarsi bisogna imparare a ribattere, “Colpo su colpo” – Riccardo Gazzaniga ospite del Gruppo di Lettura Carmagnola
Ci sono situazioni nella vita che è meglio conoscere e affrontare fin da piccoli. All’età delle medie. Non importa se quelle situazioni ci vedono vittime o carnefici o il più delle volte persone indifferenti. Conoscerle, rifletterci su, ci insegnerà a difenderci se siamo vittime, a non vestire i panni del carnefice se siamo i bulli, ma soprattutto a impedirci di essere indifferenti.
Questo è il filo conduttore dei quattro romanzi pubblicati da Riccardo Gazzaniga, quarantatreenne poliziotto genovese, che mercoledì 15 novembre ha presentato la sua ultima fatica “Colpo su colpo” (Rizzoli, 2019) ai ragazzi delle scuole medie carmagnolesi (ma anche ai loro nonni e genitori) presso la Sala Monviso della Cascina Vigna.
In un frizzante dibattito, condotto da Francesco Rasero, Riccardo Gazzaniga ha parlato del tema dell’omosessualità e della difficoltà dei ragazzi (ma non solo loro) di comunicare alla famiglia per primi, ma anche alla società che ci sta intorno, ciò che nel pensiero comune è visto come una diversità o addirittura una devianza. E lo fa attraverso la storia di Giada, spigolosa ragazzina sedicenne, che ai fidanzati preferisce le botte in palestra dove pratica la “savate”, la box francese che oltre ai pugni usa i calci. Il percorso di Giada è emblematico e forse uguale a migliaia (quante migliaia?) di individui che hanno faticato a comunicare alle persone che più stanno loro vicine e che dovrebbero amarle, che sono omosessuali e con ancora maggiore difficoltà che vengono bullizzate a scuola dai compagni (i ragazzini hanno fiuto per le diversità, anche se spesso mancano di sensibilità) o nel mondo del lavoro e dalla società in genere. Giada vive in una famiglia normale, come ce ne sono molte, fatta da un padre quarantaseienne poliziotto (guarda caso vicino per età e professione a Gazzaniga) e una madre che si occupa della comunicazione di un’associazione “Pro vita” e che vede nell’omosessualità della figlia la distruzione di tutti i suoi valori e le sue idee. E pure un ostacolo al suo lavoro. Giada trova la via della comunicazione proprio con il meno loquace dei protagonisti del libro, il taciturno maestro De Roma, suo istruttore di savate che le insegna a ribattere “colpo su colpo” non solo sul ring, ma anche nella quotidianità, rispondendo alle violenze fisiche e morali che non deve più subire. Una storia che si sviluppa nella Genova dei giorni d’oggi, con l’incombenza del crollo del Ponte Morandi (fatto che ha obbligato Riccardo Gazzaniga a riscrivere diverse pagine del lavoro quando libro era già terminato, per inserire una ferita che ha colpito profondamente la città); che parla di sport, altra grande passione dell’autore che in tutti i suoi libri inserisce il mondo sportivo come palcoscenico sul quale si sviluppano le sue pagine. Iniziando dal primo romanzo “A viso scoperto” che racconta del duro confronto (immaginario?) fra tifosi genoani e poliziotti del reparto Mobile di Genova (di cui Gazzaniga fa parte) sino alla penultima fatica “Abbiamo toccato le stelle” (Rizzoli 2019), un’antologia che riunisce venti racconti di personaggi vincenti nello sport “capaci” come sottolinea lo stesso Gazzaniga “di andare oltre lo sport per segnare la storia”.
“Colpo su colpo” è un romanzo affascinante, coinvolgente e istruttivo, che non dimentica un messaggio di speranza di costruire un mondo migliore, fatto di relazioni più aperte e meno difficili. Un libro illustrato da una splendida copertina, che ha affascinato i ragazzi presenti. A iniziare da Marco Aimone, studente delle scuole superiori cui Maurizio Liberti aveva affidato il compito di fare da “apripista” nella lettura del libro, seguito a ruota da tutti gli altri incuriositi dalla professione di scrittore di Gazzaniga, da come nasce una copertina di un libro, a come si inizia a scrivere. Per finire al ponte Morandi (vicenda che ha colpito in profondità l’immaginazione dei piccoli lettori). E anche qualche curiosità sulla vita personale di Riccardo Gazzaniga, grande fans di Stephen King, che in visita a Durham, città dove vive lo scrittore americano, lasciò una copia del suo primo libro (con dedica) alla cancellata della villa del creatore di Carrie senza osare suonare il campanello. “Tornai un’ora dopo e il libro non c’era più. Ancora oggi mi chiedo se King lo abbia mai letto, anche se dubito fortemente conosca l’italiano”.
(comunicato stampa Gruppo di Lettura Carmagnola; foto di Porsia Di Trani)
Prossimo Aperilibro Ragazzi venerdì 10 gennaio 2020, ore 21, Carmagnola (Cascina Vigna, Sala Monviso; via San Francesco di Sales 188): dopo Riccardo Gazzaniga arriva Stefano Tofani con “Sette abbracci e tieni il resto”.
Ernesto ha dodici anni, occhiali spessi e una camminata sbilenca. È così dall’incidente d’auto che gli ha portato via la nonna, amatissima, la nonna dei proverbi e delle lezioni di vita, la nonna a cui in cambio di un abbraccio strappava quasi tutto. Ernesto ha un amico, Lucio, che come un grillo parlante gli fa venire mille dubbi e lo mette in guardia su tutto. Ma siamo sicuri che sia sincero? Ha poi anche un altro amico che si chiama Elien e viene da lontano. Ernesto ha una passione per una sua compagna di scuola, Martina, ma sa che lei non lo noterà mai. Finché un giorno Martina non sparisce di colpo, gettando nel panico la comunità. Per Ernesto è l’occasione per ritrovarla, componendo il puzzle di un mistero che gli adulti, neanche quelli che dovrebbero saperlo fare per mestiere, riescono a risolvere. Ed è l’occasione per trasformarsi di colpo da sfigato Quattrocchio a magnifico eroe salvatore. Una storia che fa ridere e che commuove; un protagonista irresistibile che ha coraggio da vendere, anche se non lo sa ancora. Costo della presentazione-laboratorio 1 euro (prenotazione tel. 392.5938504).