La sanità privata in Piemonte, modello di integrazione e alleato prezioso del sistema pubblico

Sanità privata

Oltre un quarto degli italiani si ricovera nelle strutture private. In Piemonte i posti letto nelle case di cura sono 3300; la sanità privata integra e completa la sanità pubblica e svolge un ruolo di attrazione di pazienti dalle regioni confinanti: è quanto emerso nel convegno dedicato a “Il valore del privato accreditato nello sviluppo del sistema sanitario piemontese” tenutosi ne giorni scorsi a Torino

Approfondisce alcuni temi affrontati nell’incontro  Giancarlo Perla, da molti anni alla guida della sanità privata piemontese e rappresentante dell’Italia nella UEHP – Union Europenne Hopitalisation Privee

Analizzando il rapporto tra costi e aspettativa di vita, ogni anno la multinazionale Bloomberg pubblica la classifica dei Paesi con il sistema sanitario più efficiente al mondo: n 2019 Hong Kong si è confermata al primo posto, seguita da Singapore e Spagna; l’Italia è al quarto posto, quindi sul podio europeo, seguita dalla Norvegia, che però è all’11° nella classifica mondiale!  Alla luce di questi dati, il sistema sanitario italiano , con i suoi difetti, sembra che nel panorama europeo e mondiale garantisca servizi e costi competitivi.


A tale  risultato ha contribuito anche la crescente integrazione con la rete di strutture private,  come sottolinea il dottor Perla, a proposito dell’incidenza positiva del privato accreditato nel nostro sistema sanitario:  “A livello nazionale, la componente privata accreditata garantisce al sistema il 28,4% delle giornate di degenza, il 26,5% della produzione di prestazioni, a fronte di un’incidenza sulla spesa ospedaliera complessiva del 13,5% (Fonte: XVI Rapporto Ospedali & Salute 2018). Il peso del nostro lavoro nella vita economica del territorio e nella filiera della salute è quindi evidente, a dirlo con chiarezza sono i numeri. Numeri che evidenziano un dato cruciale: 1.000 euro di risorse stanziate per la sanità si traducono in 1.570 euro nel sistema economico per l’impatto che essa genera nei diversi settori. In altre parole: se la quota assegnata all’attività delle case di cura accreditate è di 4,35 miliardi di euro (dato 2016 – Fonte: Rapporto Ospedali e Salute 2018): l’indotto economico è pari a 6,83 miliardi di euro, ovvero 2,48 miliardi di euro in più. Insomma, il privato, un tempo demonizzato, sta dimostrando di poter costituire un anello fondamentale nella filiera della salute oltre a essere indiscutibilmente un motore della vita economica del nostro Paese”.
Perla illustra la posizione del Piemonte in questo scenario: “In Italia AIOP- Associazione Italina Ospedalità Privata  conta oltre 500 strutture, di queste 34 sono in Piemonte, con circa 3.300 posti letto per l’88% accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale e oltre 4.300 addetti. Il peso della sanità privata piemontese è quindi consistente e assolutamente in linea con i dati nazionali in termini di occupazione, indotto, investimenti. Inoltre la mobilità sanitaria attiva (pazienti di altre regioni che si ricoverano da noi) è assai elevata e conferma il livello di eccellenza e la forte attrazione delle nostre strutture.

Lunedì 18 novembre scorso  AIOP Piemonte, di cui Perla è predente, ha presentato il primo bilancio sociale: “Abbiamo scelto di pubblicare il bilancio sociale, a livello regionale ma anche nazionale, proprio per contribuire a diffondere i valori della nostra cultura e consolidare l’idea che la sanità non rappresenti solo un’area di spesa, ma un fattore di sviluppo in termini di miglioramento della salute e della qualità della vita, oltre a concorrere alla vitalità economica del Paese
Ci siamo quindi raccontati attraverso i numeri, che sono il modo oggettivo per ragionare. Abbiamo visto, ad esempio, che nelle nostre strutture il livello occupazionale è estremamente stabile: l’88% dei dipendenti risiede e lavora nella stessa provincia; il 91% è assunto a tempo indeterminato. Oltre il 17% del volume di acquisti è locale. Il 73% delle strutture ha intrapreso iniziative per una migliore gestione energetica”.
Perla, che rappresenta  la sanità privata italiana a livello europeo come consigliere della Uehp, insieme al professor  Gabriele Pelissero degli ospedali lombardi San Raffaele e San Donato, si sofferma in conclusione su come  si sta muovendo l’Europa in questo comparto: “La Uehp, con sede a Bruxelles, è l’organizzazione che segue le politiche sanitarie a livello europeo e la legislazione in materia dei singoli stati. Di fatto l’Europa deve puntare a armonizzare i sistemi sanitari delle nazioni che ne fanno parte, per garantire il più alto livello di assistenza ai suoi cittadini mettendo a disposizione le eccellenze presenti nei vari paesi. L’assistenza transnazionale deve essere un diritto di tutti: questo è il nostro impegno e il nostro obiettivo”.

Alessandrino, Giancarlo Perla è direttore generale del Policlinico di Monza, in Alessandria Centro Cuore e clinica Salus  e presidente AIOP del Piemonte –  Associazione italiana ospedalità privata, nonché rappresentante dell’Italia nella Uehp, Union Europenne Hopitalisation Privee.

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