ARTE E STORIA A VINOVO – Con il naso all’insù: un affresco della Madonna Addolorata di San Desiderio
A Vinovo, passeggiare nella centrale via Marconi riserva un’immersione nella storia e nella bellezza. Passando davanti all’Ala del mercato coperto, un trionfo di archi rampanti, già suggestiona, ma anche un’altra opera decisamente più discreta, risulta essere degna di nota.
Sulla facciata di casa Marengo, al civico 19, fa bella mostra di sé un bel dipinto. Per contemplarlo al meglio, è necessario alzare lo leggermente sguardo magari mentre si sorseggia un caffè seduti fuori nei tavolini del Dolce Vizio. E così ci si può far trasportare dell’intensità di quest’opera creazione di un maestro d’arte che sapeva coniugare il pennello con l’anima.
L’affresco riprende un soggetto molto caro alla devozione vinovese, la Madonna Addolorata di San Desiderio (conosciuta anche come Madonna dei sette dolori. Tale titolo si basa su alcuni momenti della vita di Maria descritti dai Vangeli: profezia di Simeone sul Bambino Gesù, fuga in Egitto, lo smarrimento di Gesù nel Tempio, l’incontro di Maria con Gesù lungo la Via Crucis, Maria ai piedi della croce, Gesù defunto accolto tra le braccia di Maria, ed infine Maria che vede seppellire il proprio figlio Gesù).
L’opera datata 1946 è firmata da Piero Dalle Ceste, un maestro d’arte sacra molto attivo nella nostra regione con oltre 150 opere fra basiliche, santuari e cappelle.
Era nato a Refrontolo (Treviso) nel 1912. Giovanissimo, dal 1918, a causa della morte del padre iniziò l’odissea negli istituiti per orfani dapprima in Veneto poi a Torino dimostrando di possedere notevoli doti artistiche. Nel 1933, ad appena 21 anni, il suo vecchio parroco gli commissionò un dipinto per sostituire la Madonna del Rosario di Palma il Giovane danneggiata a causa dei bombardamenti.
Da quel momento curie, congregazioni e conventi di molte città gli affidarono grandi cicli celebrativi, absidi, cupole, pale d’altare; la sua bravura lo fece diventare cattedratico presso l’Accademia Albertina di Torino.
Ormai affermato e riconosciuto pittore, alternò ai soggetti sacri in cui era specializzato anche ritratti, paesaggi e nature morte. Ovunque lo portassero le committenze, antiche memorie lo seguivano: lo si osserva nelle raffigurazioni di certi volti di uomini, bimbi e ragazze che compaiono tra Santi e Madonne, con la fisionomia di persone conosciute nell’infanzia.
Chissà chi rappresenta il volto della Madonna e del Gesù di Vinovo. Poche notizie sono disponibili riguardo a quest’opera per ora.
La possiamo solo ammirare nel rispetto della devozione e dell’indissolubile legame che la popolazione di Vinovo ha nei confronti dell’Addolorata (ricorrenza liturgica il 15 settembre).
Ma sorseggiando il caffè, sotto il triste sguardo di Maria, potremo pensare alle dinamiche dell’anima di questo maestro del sacro: “Quando dipingo e guardo poi i miei quadri provo un sollievo spirituale, capisco d’essere vivo”.
Tra le più famose raffigurazioni sacre : Santuario di Maria Ausiliatrice, parrocchiale di Maria Vergine di Caramagna, interno di Santa Rita in Torino, Santa Chiara a Bra, affreschi nelle absidi della Parrocchia Maria Regina della Pace in Torino.
Massimiliano Brunetto