Comuni alluvionati: arrivano altri 24 milioni

In arrivo altri 24 milioni per i comuni alluvionati nel mese di novembre.  Dopo gli stanziamenti di novembre e dicembre il Consiglio dei Ministri, su richiesta della Regione Piemonte, ha infatti deliberato un ulteriore stanziamento di 23.944.455 euro in favore dei comuni e territori del Piemonte interessati dagli eccezionali eventi meteorologici di novembre 2019.

Questa terza tranche porta il totale dei contributi governativi al Piemonte – dopo la richiesta dello stato di emergenza – per i lavori d’urgenza  relativi agli eventi alluvionali estivi e autunnali, a sessanta milioni.

I fondi per i comuni alluvionati sono destinati al completamento delle attività di organizzazione ed effettuazione degli interventi di soccorso, all’assistenza alla popolazione, al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, all’attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale o delle terre e rocce da scavo prodotti dagli eventi e per misure volte a garantire la continuità amministrativa.





“Questo stanziamento si somma ai 10 milioni di fondi regionali erogati a fine 2019 ed arriviamo così a coprire il 90% delle somme richieste – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi – Siamo molto soddisfatti del risultato: abbiamo argomentato un’interlocuzione fitta con il Dipartimento della Protezione Civile, che, unitamente al pressing fatto sul Governo, ha portato all’ottenimento della quasi totalità di quanto richiesto. Questa tranche da 24 milioni si somma infatti alle due precedenti da 17 e 19 milioni”.

“Vogliamo ora assicurarci che i contributi vengano trasferiti rapidamente agli enti locali – concludono il presidente Cirio e l’assessore Gabusi – Per questo motivo approfittiamo del periodo necessario per l’erogazione per lavorare fianco a fianco alle amministrazioni locali in modo accorciare i tempi di assegnazione definendo da subito la destinazione di quanto stanziato. Questa boccata d’ossigeno ci darà il tempo per approfondire le richieste dei territori in merito alle ulteriori somme da mettere a disposizione per gli interventi più articolati ma ugualmente urgenti volti a ridurre il rischio idrogeologico residuo”.




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