Foibe e pulizia etnica – Nel Giorno del Ricordo la Regione Piemonte ristampa una “Dispensa di storia giuliano dalmata”

 

Foibe

La “Dispensa di Storia Giuliano Dalmata. Da Nesazio alla pulizia etnica” è stata ristampata dalla Regione Piemonte in occasione del Giorno del Ricordo, che si celebra ogni anno in Italia il 10 febbraio per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

La Dispensa è un opuscolo realizzato in collaborazione con il Comitato regionale e torinese dell’A.N.V.G.D. (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) che ripercorre la storia degli eccidi perpetrati tra il settembre-ottobre 1943 in Dalmazia centrale, tra l’ottobre-novembre 1944 a Zara e tra maggio-giugno 1945 e fino al 1950 a Fiume, Trieste, Gorizia e in Istria.

“La storia degli italiani che furono cacciati da quelle terre – scrivono nella prefazione il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio  e l’assessore all’Immigrazione Fabrizio Ricca -, che furono perseguitati, uccisi, infoibati da miliziani che seguivano un preciso progetto di pulizia etnica voluta dal Maresciallo Tito, è stata per troppi anni dimenticata. Oltre ai corpi di questi nostri connazionali, gettati a migliaia nelle foibe dopo sommarie fucilazioni, ad aver subito l’oblio forzato della memoria sono state anche le loro storie. Dell’esodo giuliano-dalmata, per lungo tempo, non si è potuto parlare. Oggi le istituzioni hanno il dovere di tornare ad accendere i riflettori su quella tragica vicenda che non fu solo omicidio di massa e pulizia etnica ma anche esodo di tantissime persone che persero le loro attività, i loro averi e le loro tradizioni e dovettero scappare dalle loro case. Molti di loro arrivarono qui, in Piemonte, dove trovarono una nuova abitazione senza però dimenticare la loro provenienza”. “E’ nostro dovere – concludono Cirio e Ricca –  ricordare quanto accaduto, per fare in modo che orrori simili non capitino più. A questo servono le testimonianze raccolte: a fare in modo che quella violenza e quella sopraffazione condotta contro innocenti colpevoli di essere italiani possa finalmente emergere dagli abissi in cui qualcuno voleva gettarla, per nasconderla a tutti”.





 

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