La Tournée da Bar porta Otello all’Elios – A teatro con il Gruppo di Lettura Carmagnola

Tournée da Bar a Carmagnola

Secondo appuntamento teatrale dell’anno 2020 del Gruppo di Lettura Carmagnola che venerdì 21 febbraio si è ritrovato al Teatro Elios per seguire l’esibizione di Tournée da Bar.  La tragedia shakespeariana recupera il suo ruolo popolare di quattro secoli fa, grazie alla messa in scena di Tournée da Bar, che porta a teatro una riduzione leggera, ma aderente allo spirito del testo, proponendo con un solo uomo sul palcoscenico (accompagnato da un suonatore di fisarmonica), tutti i personaggi dell’Otello, alternando momenti di gustosa ironia al finale drammatico.

Il grande amore per il teatro in generale e per le commedie shakespeariane in particolare (e aggiungiamo un bicchiere di birra con gli amici) hanno spinto una sera di dieci anni fa Davide Lorenzo Palla a salire sul tavolino del bar in cui stava bevendo con gli amici e iniziare a recitare una scena dell’Otello.

Fra la sorpresa generale e sua in particolare, gli avventori smisero quasi subito di fare quel facevano (continuando a bere, ovviamente) e si interessarono alla performance dell’allora trentenne attore milanese. Applaudendo ai passaggi più significativi, ridendo a cuore aperto nei passaggi più esilaranti, commuovendosi a quelli più tragici.

Tournée da Bar al teatro Elios di Carmagnola

Quella che doveva essere una boutade estemporanea e fine a se stessa, fu invece il momento di avvio per una riflessione che ha portato DL Palla a inventarsi i Tournée da Bar che si sono esibiti nell’ambito della rassegna teatrale organizzata dal Gruppo di Lettura Carmagnola.

“Inizialmente fui spiazzato dalla reazione degli altri avventori. Con i miei amici stavo bevendo in un bar di un rione popolare, dove la cultura non è certo fra gli interessi principali, anche se tutti conoscono, per sentito dire, William Shakespeare e il dramma di Otello. Anche se nessuno dei presenti probabilmente era mai entrato in un teatro” afferma un decennio dopo Davide Lorenzo Palla. Che prosegue: “Il mio atteggiamento perplesso era frutto di un preconcetto estremamente diffuso ai giorni nostri. Si pensa che le grandi tragedie del bardo inglese siano interessanti solo per un limitato e colto pubblico. Dimenticandoci che le opere di Shakespeare venivano rappresentate al Globe Theatre, un luogo di riunione dove la gente non stava compostamente seduta sulle poltrone, ma mangiava, beveva, chiacchierava e, se ci riusciva, amoreggiava. Il teatro come centro di rappresentazione classico nasce più tardi con le sue poltroncine e gli spettatori compostamente seduti”.


La rappresentazione di Carmagnola al Teatro Elios ha visto gli spettatori comodamente seduti in poltrona, senza popcorn e bevande in mano, e probabilmente senza amoreggiare, ma sicuramente e decisamente coinvolti da Palla. Il protagonista ha chiesto nel prologo ad alcuni dei presenti in sala di interpretare per un breve istante una figura (compresa quella dello spettatore disgustato dalle scene che si alza e se ne va inveendo contro lo spettacolo); Palla è un attore solitario che ha saputo mantenere vivo l’interesse e l’attenzione del pubblico fino all’epilogo finale fra grandi applausi e risate cristalline.

“Ho sempre amato i lavori di Shakespeare, ma il problema era che non sapevo scegliere quale personaggio interpretare. Otello, Iago, Desdemona e Cassio mi attraevano tutti allo stesso modo e quindi non mi è rimasta altra soluzione che salire sul palco da solo (affiancato dal musicista Tiziano Cannas, preziosa spalla musicale con la sua fisarmonica, oltre che con il sax e la tromba) e dare il via allo spettacolo. Interpretandoli tutti”.

Dopo oltre 150 rappresentazioni l’Otello di   Tournée da Bar è uno spettacolo maturo che si ripropone agli spettatori con solidità e consistenza, scivola via intenso e leggero nella sua ora e mezza di rappresentazione senza interruzioni o tentennamenti, coinvolgendo totalmente l’attenzione di chi sta in platea e si diverte, riservando la lacrimuccia conclusiva alla tragica sorte di Desdemona nel finale.

“Comunemente si pensa a Shakespeare come a un autore di grandi tragedie. Il che nella loro struttura è anche vero; ma il bardo elisabettiano sapeva che per coinvolgere il pubblico popolare dell’epoca (il Globe Theatre, dove recitava la compagnia di cui faceva parte Shakespeare, poteva ospitare fino a 3200 persone, non certo tutte intellettuali) doveva proporre la battuta ironica, farli ridere, anche sguaiatamente. In questo spettacolo ho recuperato ed evidenziato le battute più spiritose e divertenti, senza stravolgere la trama, epurandolo dalle parti più scurrili e volgari, presenti in modo massiccio nel testo originale, ma sicuramente non più adatte al teatro del terzo millennio”.

Dopo essere salito sui tavolini e palcoscenici improvvisati di bar e locali (in cui non disdegna tutt’oggi di esibirsi), Davide Lorenzo Palla ha trovato una sua collocazione nel panorama teatrale moderno, presentandosi da solo sul palcoscenico, tricorno in testa, con una scenografia ridotta al minimo che si affida principalmente a un leggio (per inserire alla perfezione alcuni brani del testo originale seicentesco) e un paio di cassette della frutta su cui sale e scende a seconda del personaggio che interpreta. Passando con indifferenza dal ruolo del geloso Otello all’innamorata Desdemona, dall’infido Iago all’inconsapevole Cassio, cambiando tono di voce e anche accento per rendere chiare, delineate e inconfondibilmente riconoscibili le sue figure.

Un Otello di immediata comprensione e facile lettura che piace e fa innamorare il grande pubblico, anche quello che andrebbe in difficoltà con i grandi classici. E che probabilmente sarebbe piaciuto anche al divino bardo inglese.

“Shakespeare è un autore senza tempo e lo dimostra il fatto che dopo quattro secoli (la prima dell’Otello andò in scena nel 1604) sia ancora letto, interpretato e rappresentato. Se vivesse oggi Shakespeare sarebbe sicuramente un autore teatrale o sceneggiatore di successo. Perché oggi come quattro secoli fa metterebbe in scena i grandi sentimenti della natura umana di cui era profondo conoscitore. Invidia, sete di potere, gelosia e amore”.

E lo stesso Shakespeare applaudirebbe alle rappresentazioni di Tournée da Bar. Dentro e fuori dei teatri. Anche sui tavolini dei bar.

(Gruppo di Lettura Carmagnola – comunicato stampa)

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