Curva epidemica in ritardo in Piemonte, massima attenzione per l’andamento di Torino e provincia

curva epidemica in piemonte

Piemonte in ritardo e cautela in vista delle prossime aperture, sono le considerazioni che emergono dalle prime valutazioni sulla situazione epidemiologica attuale in Piemonte condotte da Gruppo di lavoro che, guidato da Ferruccio Fazio, si sta occupando della riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale. 

“La curva epidemica  – si legge nella comunicazione che il Gruppo ha presentato all’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – è in ritardo in Piemonte rispetto ad altre Regioni del Nord, il che spiega in parte la mancanza di sincronia con queste ultime. Le province piemontesi mostrano una tendenza alla discesa della curva dei casi dalla data dei sintomi e fluttuazioni dei tamponi positivi dovute a variazioni nel processo di somministrazione ed esecuzione dei test. I casi e i decessi attualmente osservati nelle RSA esprimono la situazione epidemica di più di due settimane fa. Continua un andamento in Torino e provincia che induce alla massima attenzione nel monitorare l’impatto delle prossime riaperture. E’ evidente il peso esercitato dall’epidemia nelle RSA, particolarmente numerose nel territorio piemontese. Il Gruppo di lavoro Fazio è impegnato nell’identificazione di aspetti critici che hanno pesato sulla attuale situazione e in proposte per una soluzione a medio-lungo termine per la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, sia in funzione di possibili nuovi picchi sia pienamente normalizzata dopo Covid. Nel corso dei suoi lavori, il Gruppo di lavoro Fazio elaborerà proposte e raccomandazioni da sottoporre all’Assessorato alla Sanità per la fase 2. Questo piano si incentrerà sulla identificazione il più precoce possibile dei nuovi casi, in modo da spegnere i nuovi focolai attraverso l’isolamento dei casi e dei loro contatti e su uno stretto monitoraggio epidemiologico. E’ possibile che per la fase due sia necessario affrontare in maniera drastica il problema della trasmissione intrafamiliare, con apposite strutture in cui ricoverare i positivi fino alla negativizzazione”.
“La curva epidemica  – si legge nella comunicazione che il Gruppo ha presentato all’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – è in ritardo in Piemonte rispetto ad altre Regioni del Nord, il che spiega in parte la mancanza di sincronia con queste ultime.

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