Taglio dei parlamentari, sì o no? – Referendum costituzionale confermativo domenica 20 e lunedì 21 settembre

referendum sul taglio dei parlamentari

Taglio dei parlamentari: gli italiani sono chiamati a pronunciarsi e a decidere questo mese. Su proposta del presidente Giuseppe Conte, il Consiglio dei Ministri ha individuato in domenica 20 e lunedì 21 settembre – con decreto del Presidente della Repubblica – la data di svolgimento del referendum popolare confermativo previsto dall’articolo 138 della Costituzione sul testo di legge costituzionale «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari». Come si ricorderà, era già stato programmato per marzo e poi rinviato a data da destinarsi per la sopraggiunta emergenza sanitaria da Covid-19.
La legge di riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari riduce, se approvata, i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. L‘istituto dei senatori a vita è conservato fissandone a 5 il numero massimo (finora 5 era il numero massimo che ciascun presidente poteva nominare). Ridotti anche gli eletti all’estero: i deputati scendono da 12 a 8, i senatori da 6 a 4.
Il testo del quesito referendario è il seguente: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?”.
Non è richiesto il raggiungimento del quorum: a differenza dei referendum abrogativi, infatti, per la validità del referendum costituzionale non è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto. In base a quanto prevede l’articolo 138 della Costituzione, per il risultato non conta il quorum dei votanti che invece determina la validità dei referendum abrogativi ma la riforma costituzionale sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi, indipendente da quante persone si recano ai seggi.
l referendum sul taglio dei parlamentari sarà il quarto referendum costituzionale confermativo della storia della Repubblica italiana. Nei tre precedenti, la legge approvata dal Parlamento senza la maggioranza dei due terzi è stata respinta due colte dagli elettori, una sola è stata approvata ed è diventata legge costituzionale.
La Costituzione prevede referendum abrogativi (ne sono stati celebrati in Italia 67 dal 1948) e non abrogativi. Tra i referendum non abrogativi, la Carta distingue quelli istituzionali (solo quello del 2 giugno 1946 tra monarchia e Repubblica), di indirizzo (solo quello sul conferimento del mandato costituente al Parlamento europeo del 18 giugno 1989) e costituzionali.
Il primo referendum costituzionale è stato quello del 7 ottobre 2001 quando si chiese agli italiani se confermare oppure no la riforma del Titolo V della Carta, approvata dalla maggioranza dell’Unione negli anni dei governo Prodi, D’Alema e Amato: passò con il 64,2% di voti favorevoli anche se l’affluenza si fermò poco oltre il 34%.
Il secondo referendum confermativo si svolse il 25-26 giugno 2006 e riguardava la riforma costituzionale varata dal governo Berlusconi (su ispirazione della Lega di Bossi e con Calderoli ministro delle Riforme): la cosiddetta “devolution” fu bocciata con il 61% mentre i votanti raggiunsero il 52%.
Il terzo referendum costituzionale si svolse il 4 dicembre 2016: la maggioranza dei votanti respinge il disegno di legge costituzionale della riforma Renzi-Boschi, approvata in via definitiva dalla Camera ad aprile 2016 e che puntava tra l’altro a superare il bicameralismo perfetto a svantaggio del Senato. I no furono il 59,11%, contro il 40,89% di sì.

QUANDO SI VOTA. Le operazioni di voto si svolgeranno domenica 20 settembre, dalle ore 7 alle ore 23 e lunedì 21 settembre dalle ore 7 alle ore 15.
TESSERA ELETTORALE. Chi deve rinnovarla si deve rivolgere all ‘ufficio elettorale del Comune di residenza; è opportuno che gli elettori che hanno necessità di rinnovare la tessera elettorale si rechino per tempo presso tale ufficio al fine di evitare una concentrazione delle domande nei giorni immediatamente antecedenti ed in quelli della votazione; l’ufficio elettorale resterà comunque aperto dalle ore 9 alle ore 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nei giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto, e quindi dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 20 settembre e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì 21 settembre.
DOCUMENTI DA PRESENTARE. I documenti di identità da presentare al momento del voto sono quelli ricompresi in una delle tre seguenti categorie: a) carta d’identità o altro documento d’identificazione munito di fotografia, rilasciato da una pubblica amministrazione, anche se scaduto, purché sia sotto ogni altro aspetto regolare ad assicuri l’identificazione dell’elettore; b) tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare; c) tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia.
ELETTORI POSITIVI AL COVID. Gli elettori positivi al COVID-19 che sono sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario presso la propria abitazione possono votare alle consultazioni referendariee, facendo pervenire al sindaco del comune nelle cui liste sono iscritti, in un periodo compreso tra il 10° e il 5° giorno antecedente quello della votazione: a) una dichiarazione attestante la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio e recante l’indirizzo completo di questo; b) un certificato, rilasciato dal funzionario medico designato dalla Asl, in data non anteriore al 14° giorno antecedente la data della votazione, che attesti l’esistenza delle condizioni predette.
ELETTORI RICOVERATI NEI REPARTI COVID. Gli elettori ricoverati nelle strutture sanitarie possono votare votare nelle sezioni ospedaliere, purché le strutture che li ospitano abbiano almeno 100 posti-letto. Se invece sono ricoverati in strutture con meno di 100 posti letto, il loro voto viene raccolto da appositi seggi speciali.


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