Due giorni di Aristopulci al Castello di Pralormo, e poi musica e ventagli

Aristopulci

Sabato 26 e domenica 27 settembre dalle 10 alle 18 nella cornice storica del Castello di Pralormo si svolge la seconda edizione di Aristopulci. Dopo il successo della prima edizione del 2019, il mercatino tematico dedicato alla vendita di oggetti provenienti da antiche dimore quest’anno raddoppia l’appuntamento con due giornate di apertura e si arricchisce di altre interessanti esposizioni.
Oggetti tramandati di generazione in generazione, ma oggi non più utilizzati, sono rispolverati ed esposti per suscitare l’interesse dei più curiosi e, magari, trovare una nuova casa.
Centrale, infatti, è anche il tema del recupero e del riutilizzo: da soffitte, solai, granai e cantine dipinti, stampe, porcellane, giocattoli, fotografie, giornali, marchingegni, piccoli mobili adatti al riutilizzo e alla decorazione della casa, oggetti originali ma anche sconosciuti trovano in questa occasione la possibilità di avere un nuovo utilizzo e una nuova destinazione.
Un’occasione imperdibile e unica per appassionati collezionisti, e non, di trovare pezzi originali e interessanti, ma anche per chi desidera proporre in vendita oggetti custoditi da secoli nelle proprie dimore: cosa c’è infatti di più intrigante del poter sbirciare nelle case e negli armadi degli altri per scoprire tante curiosità?

Tra i banchi di Aristopulci si possono trovare una collezione di sveglie, lanterne di ogni tipo ed epoca, un abito da bambina del Settecento, stampe, fotografie e manifesti pubblicitari, pentole di rame e curiosi marchingegni utilizzati dagli chef dell’Ottocento, ma anche una collezione di insolite calzature, oggetti di modernariato e un particolare complemento d’arredo componibile di Cassina. Inoltre, a tema viaggio, un’interessante macchina fotografica utilizzata nell’Ottocento da turisti inglesi, bauli, valigie e cappelliere.

Anche in questa occasione il Castello ospita, tra i partecipanti, due associazioni benefiche torinesi che mettono in vendita porcellane, argenti, cristalli e molte curiosità.
E’ inoltre proposta l’iniziativa “Chi sa cos’è?” con l’esposizione di curiosità ed oggetti misteriosi, non in vendita, provenienti dai cassetti e dagli armadi del Castello di Pralormo di cui il visitatore può provare ad indovinarne il nome e l’utilizzo: un semplice modulo da compilare permette a chi indovina di vincere un premio speciale.

Un altro ospite è l’ente delle Aree protette delle Alpi Cozie della Regione Piemonte, che si occupa della tutela e della vigilanza dei Siti di Interesse Comunitario della provincia di Torino e che promuove ricerche scientifiche, divulgazione ed educazione ambientale. In occasione di Aristopulci è presentato il Calendario 2021 dedicato ai funghi del nostro territorio e sono proposti ai visitatori alcuni interessanti racconti sul fascino della natura e in particolare dei boschi piemontesi.
Nel parco si può incontrare anche un abile intrecciatore di cestini all’opera, uno scultore del legno, alcuni pittori naturalisti e un curioso personaggio che si diverte a realizzare attrezzi da cascina a tema agricolo in miniatura.

La ristorazione  è a cura delle Cascine di Pralormo che propongono le loro specialità sia da degustare sul posto che da acquistare.

Ventagli in mostra

 


In occasione di Aristopulci all’interno del padiglione nel parco denominato Orangerie si può inoltre ammirare l’esposizione di più di 100 ventagli, parte di una collezione privata di varie epoche a partire dal XVIII secolo fino ad oggi. Sono esposti i classici ventagli dipinti con personaggi in costume, con vedute agresti e ritratti, ma anche di piume, molto in voga nei primi anni del ‘900, e alcuni pubblicitari che hanno connotato il XX secolo, epoca in cui questo accessorio era considerato anche un importante veicolo pubblicitario. Fra i più curiosi, un ventaglio dotato di un piccolo specchio che le dame ottocentesche utilizzavano per poter vedere cosa succedeva alle loro spalle senza girare il capo, evitando così di svelare la loro curiosità (cosa che allora non era “elegante” fare).

Il ventaglio infatti, da strumento essenziale per soddisfare l’esigenza di rinfrescarsi, di scacciare insetti, di attizzare il fuoco, è andato trasformandosi nel corso delle varie epoche assumendo forme e decorazioni straordinarie, da semplici elementi a decori fantasiosi e vere e proprie opere d’arte. Inoltre fra il XIX e il XX secolo i ventagli furono perfezionati e utilizzati anche per sedurre e gestire intrighi amorosi, nascondere sorrisi, dissimulare sguardi, celare lacrime. Divennero addirittura uno strumento di comunicazione per dame e cavalieri che inventarono un “linguaggio non verbale” per comunicare stati d’animo e richieste a seconda della posizione del ventaglio, dell’apertura o chiusura, e del modo disventolarlo.
Divertente, nel percorso espositivo, è leggere il diverso “significato” del ventaglio che a seconda del posizionamento trasmette un vero messaggio: muovere il ventaglio con la mano sinistra = “ci osservano”… far scivolare un dito dell’altra mano sui bordi del ventaglio = “vorrei parlarti”… sostenere il ventaglio con la mano destra di fronte al viso = “seguimi”… sventagliare il ventaglio lentamente = “sono sposata”…
“Il ventaglio oggi”: negli scorsi mesi è stato proposto a venti artisti, che in questi anni hanno dedicato o esposto a Pralormo loro opere, di partecipare all’iniziativa “Ispirandosi a Pralormo…” attraverso la realizzazione di ventagli ispirati al Castello, al parco, ai suoi fiori, agli animali del bosco, alle farfalle. Un salottino dell’Orangerie è dedicato all’esposizione delle loro bellissime opere.

Sabato 26 settembre dalle ore 17.30 il parco ospita “Parole parole parole… Le indimenticabili canzoni di Leo”, un concerto con ingresso gratuito in occasione dei festeggiamenti del centenario del concittadino pralormese Leo Chiosso, paroliere di importanti interpreti della canzone italiana fra cui Fred Buscaglione e Mina. Ingresso gratuito.
La serata, alla presenza del figlio di Leo Chiosso, Fred, e dell’ampia cerchia dei suoi amici, prevede le interviste di Consolata Pralormo e di alcuni altri ospiti con a seguire aneddoti e pagine scritte da Leo Chiosso che raccontano tratti della sua carriera, dalla sua grande avventura con Fred Buscaglione al mito di Mina e di altri interpreti della canzone italiana. Grandi brani dell’autore risuoneranno nello splendido parco del
Castello. “Le indimenticabili canzoni di Leo”, sotto l’egida de “Gli amici degli amici di Leo”, è presentato dalla biblioteca comunale Leo Chiosso, dall’associazione Leo Chiosso, con il patrocinio del Comune di Pralormo in collaborazione con Proloco Pralormo, Cop e la Tirovi.Umoto.Research.

Per ulteriori informazioni su Aristopulci di sabato e domenica: tel. 011 884870 – 8140981 – pralormo.design@libero.itwww.castellodipralormo.com

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