Il Piemonte diventa zona rossa Emergenza Coronavirus: “rischio alto”, divieto di spostamento

Piemonte zona rossa

L’Italia divisa dai colori della pandemia, in base al livello di contagio e di gravità della situazione (zone rosse, arancioni, gialle) con quattro regioni – Piemonte,  Lombardia, Calabria e Valle d’Aosta –   che ripiombano nel clima della primavera e in un sostanziale secondo lockdown: il nuovo Decreto della Presidenza del Coniglio dei Ministri (in sostituzione di quello del 24 ottobre) contenente le misure per fronteggiare l’emergenza Coronavirus firmato il 3 novembre dal presidente Giuseppe Conte entra in vigore venerdì 6 novembre e resteràa valido fino a giovedì 3 dicembre.
Un’ordinanza, accolta con forte disappunto dai vertici della Regione Piemonte ed emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, classifica il Piemonte come “zona rossa”: l’intero territorio è fatto rientrare nello “scenario di tipo 4” e con un livello di rischio “alto” previsto dall’art.3 del Dpcm del presidente Conte del 3 novembre.

ZONA ROSSA
In tutto il Piemonte, e per un periodo di quindici giorni, si dovranno quindi osservare le seguenti disposizioni particolari.
Spostamenti. E’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territorio regionale e all’interno di esso, salvo se motivato da comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza, da giustificare con autocertificazione. Sono comunque permessi gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza dove è consentita. E’ sempre ammesso il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.
Negozi chiusi. Sono chiusi i negozi di commercio al dettaglio ed i servizi alla persona, ad eccezione di alcune categorie: tra le altre, alimentari, edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie, fiorai, librerie, cartolerie, lavanderie, profumerie, parrucchieri e barbieri, negozi per bambini e neonati, di biancheria, di giocattoli, di prodotti informatici, articoli sportivi, ottica, ferramenta. Chiusi i mercati non alimentari.
Ristorazione. Chiusura per bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione di mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, con asporto e divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Scuola e Università. Le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente a distanza, ad eccezione delle scuole materne, elementari e del primo anno della media. Consentite le attività di laboratorio e quelle per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. E’ sospesa l’attività in presenza in Università e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.
Sport e attività motoria. Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto e tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva. E’ consentito svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro, con obbligo di indossare la mascherina.
Smart working. I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili, anche in ragione della gestione dell’emergenza.
“Mancano una visione complessiva e un metodo di valutazione oggettiva per tutti – ha affermato il presidente della Regione Piemonte Cirio – Che fosse necessario irrobustire anche duramente le misure di contenimento al virus era evidente, tant’è che io lo avevo già anticipato con le ordinanze che avevano riguardato la scuola, la capienza del trasporto pubblico e i centri commerciali. E mancano anche le risorse: ristori immediati e esenzione delle tasse per le attività chiuse sono indispensabili”.
“Il fatto che il Governo abbia scelto sulla base di dati vecchi di dieci giorni – ha proseguito il presidente – rischia però di non tenere in considerazione tutti questi elementi, pone in una situazione più critica Regioni che sono in fase di miglioramento e non tiene invece conto del peggioramento di altre realtà del nostro Paese. In Piemonte l’Rt è passato da 2,16 a 1,91 grazie alle misure di contenimento adottate. Si riscontra una fragilità dell’impianto scientifico della classificazione: almeno 4 o 5 Regioni non erano valutabili, perché non hanno trasmesso tutti i dati. Chiedo che il Piemonte venga classificato per i dati reali, come le altre Regioni. Per questo ho chiesto una verifica”.

In Piemonte sono naturalmente in vigore anche le misure previste dallo stesso Dpcm a livello nazionale. Che sono, in sintesi, le seguenti.
Spostamenti serali. Bloccati dalle ore 22 alle ore 5 ,tranne quelli per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.
Scuole. Nelle scuole aperte è obbligatoria la mascherina per gli alunni, tranne che per chi ha meno di 6 anni e per chi ha patologie o disabilità incompatibili con il suo utilizzo.
Trasporti pubblici. A bordo dei mezzi del trasporto locale e ferroviario regionale è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%.
Mostre e musei. Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura
Centri commerciali. Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di farmacie, parafarmacie presidi sanitari, generi alimentari, tabaccai, edicole.
Sport. Continuano ad essere sospesi gli sport di contatto e l’attività di piscine e palestre.

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