Ospedale unico, tutto da rifare – La perizia del Politecnico sull’area di Moncalieri conferma i rischi

“Tecnicamente idonea ”, ma esondabile. E’ arrivata la perizia richiesta dalla Regione al Politecnico di Torino sulla situazione idrogeologica dell’area Vadò, tra Moncalieri e Trofarello, individuata come possibile sito per il nuovo ospedale unico dell’AslTO5. Il documento conferma, nella sostanza, i timori di rischio alluvione con la conseguente necessità di interventi aggiuntivi.
Il risultato della perizia idrogeologica, idraulica e sismica è stato consegnato all’Asl e il direttore generale Massimo Uberti spiega: “Abbiamo ricevuto la perizia asseverata commissionata al Politecnico di Torino. Tale perizia ha indicato come l’area in località Vadò a Moncalieri sia “tecnicamente idonea” alla realizzazione del nuovo ospedale unico dell’Asl TO5, pur suggerendo degli interventi cautelativi per garantire la sicurezza geologica, idraulica, geotecnica e sismica”.




 

La perizia è stata trasmessa all’Assessorato regionale alla Sanità, che a settembre  aveva richiesto questo approfondimento per le valutazioni conseguenti.
“Dal punto di vista tecnico – dicono ancora dalla Asl – sarà necessario valutare gli interventi per la totale messa in sicurezza del sito suggeriti dal documento”. In particolare, sotto l’aspetto idrogeologico e idraulico nella relazione si attesta che “al fine di scongiurare danni alle strutture, connesse alle risalite temporanee del livello piezometrico (livelli stabilizzati di acqua di falda in pozzi limitrofi.) in corrispondenza di eventi meteorologici particolarmente intensi, occorrerà altresì prevedere idoneo sistema di pompaggio tramite pozzi ed evacuazione delle acque. Tale sistema andrà adeguatamente definito e dimensionato in sede progettuale. In considerazione delle oscillazioni stagionali è necessario attivare un sistema di misura continuo mediante sonde multiparametriche”. Non solo: “ Il contesto complessivo in cui si colloca l’area in esame è tuttavia caratterizzato dalla presenza di ampie aree con significativa suscettibilità a rischio di esondazione da corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrogeografico principale, con potenziale rischio di interruzione di alcune vie d’accesso: occorrerà pertanto dotarsi di apposito piano di gestione delle emergenze che identifichi le vie d’accesso ed i percorsi alternativi da utilizzare nei diversi scenari di esondazione. Per garantire il mantenimento di condizioni di pericolosità idraulica bassa, sembra peraltro opportuno prevedere, in accordo con gli enti preposti alla manutenzione idraulica del territorio, un apposito piano di area per il monitoraggio e la manutenzione degli alvei e delle opere di difesa”.
Dal punto di vista sismico, poi, “ le caratteristiche geotecniche dei terreni sono variabili arealmente e non omogenee verticalmente. Una condizione che, unita alla quota oscillante della falda, potrebbe indurre cedimenti differenziali in un fabbricato impostato su fondazioni superficiali. I cedimenti differenziali non sono ammissibili in un’opera strategica e per definizione vincolata a rigidezze strutturali elevate. Pertanto in sede di progettazione della struttura dell’edificio, si dovrà prevedere un sistema di fondazioni profonde (pali). Tenendo conto del carattere strategico del manufatto e della necessità di ottemperare alle normative antisismiche, il sistema fondazionale dovrà prevedere un grigliato bidirezionale di travi di fondazione a collegamento di tutti i pilastri e setti portanti dell’edificio, impostato sulle teste delle palificate da realizzarsi al di sotto di ciascun elemento portante verticale”.
“Per tali motivi – è la conclusione dell’Asl – potrebbe essere opportuno rivedere alcune parti del progetto ed effettuare un’attenta valutazione sui costi aggiuntivi che ne potrebbero derivare.

ospedale unico“E’ la pietra tombale sull’area – commenta il consigliere regionale Davide Nicco (Fratelli d’Itslia)  – Ora c’è anche la perizia del Politecnico a certificare quello che in realtà tutti sapevano: l’area di Moncalieri ipotizzata per costruire l’ospedale unico è a rischio di esondazione, e soprattutto lo sono le sue strade di accesso”. La perizia pala chiaro, Nicco richiama l’attenzione su alcuni passaggi: “La specifica area in esame presenta caratteristiche di limitata esposizione al rischio (… ) pur risultando lambita dai profili di esondazione e comunque inserita in un contesto spaziale con ampie aree a rischio medio ed elevato (…) Non deve essere tuttavia sottovalutato il contesto complessivo in cui si colloca l’area in esame, caratterizzato dalla presenza di ampie aree con significativa suscettibilità a rischio di esondazione da corsi d’acqua, con potenziale rischio di interruzione di alcune vie d’accesso”. E ancora:” E’ infine da considerare il rischio derivante da locali allagamenti dovuti alla non completa capacità dei suoli di assorbire l’acqua in occasione di eventi pluviometrici estremi. Vi è evidenza che tale fenomeno è potenzialmente rilevante per l’area in esame,, seppur con eventi con alto tempo di ritorno”.
Il consigliere Nicco osserva: “In una area verde a rischio esondazione come questa, si può tranquillamente continuare a coltivare il mais, ma sicuramente non è possibile costruirvi un ospedale, se non accollandosi il rischio di alluvioni alla struttura, di alluvioni e impercorribilità delle strade di accesso e soprattutto spendendo molti più soldi pubblici per tentare mitigare i rischi idrogeologici, che continuerebbero comunque ad essere sempre ben presenti”. E tornano percorribili altre strade: “E’ evidente – sottolinea Nicco – che un ente pubblico non può correre questi rischi (troppo spesso in passato è stato fatto e i risultati purtroppo si vedono) e quindi credo proprio che la Regione dovrà verificare con urgenza la presenza di altre zone alternative non esondabili, più sane e baricentriche su cui costruire l’ospedale unico dell’Asl To5, come del resto deliberato dal Consiglio regionale un paio di mesi fa. Possiamo dire ora che bene ha fatto l’assessore Icardi a chiedere una perizia risolutiva sull’esondabilità della zona, in modo da non commettere l’errore fatto da altri suoi colleghi e predecessori di costruire un edificio pubblico in zone a rischio idrogeologico, operazione che una pubblica amministrazione ed un buon assessore non può fare, specialmente quando esistono alternative più valide”.
Di diverso avviso il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna, che così interpreta la perizia: “In sintesi: il nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 a Vadò si può fare. Ora è tempo di avviare la gara per il progetto definitivo e partire con i lavori. L’area è idonea, c’è il progetto, ci sono i soldi. Siamo a disposizione della Regione Piemonte per procedere agli atti di nostra competenza”.

 

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