La Regione in aiuto alla montagna e alla sua economia con oltre venti milioni di euro

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L’economia montana piemontese riceverà aiuti per oltre 20 milioni e 500mila euro. Il Consiglio piemontese ha dato il via libera alla decisione della Giunta guidata da Alberto Cirio di destinare risorse aggiuntive all’economia della montagna e agli esercizi commerciali. Un sostegno per le attività che hanno subito le restrizioni più penalizzanti a causa della pandemia da COVID-19, come la mancata apertura degli impianti sciistici. Si tratta di ristori una tantum a fondo perduto, in concorso con quelli previsti a livello nazionale, gestiti attraverso Finpiemonte.

L’assessore Vittoria Poggio ha illustrato in Aula il provvedimento, definito una “delibera contenitore” approvata urgentemente per approfittare tempestivamente del meccanismo del Decreto legge 157/2020, per ristorare le categorie (individuate al momento con codici Ateco generali) più duramente colpite dalle chiusure derivanti dalla lotta alla pandemia da Covid 19. Per definire l’ammontare è necessario relazionarsi alle compensazioni economiche che il Governo intende mettere in atto per determinare, da parte piemontese, ristori adeguati alle reali situazioni. Un lavoro da condividere in Commissione con i rappresentanti politici di maggioranza e opposizione.

Tali misure sono destinate ai gestori degli impianti di risalita o fondo che garantiscano l’eventuale riapertura degli impianti qualora possibile; agli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di abbigliamento; alle attività di noleggio e leasing di articoli sportivi e per il tempo libero; ai ristoranti e alle attività di ristorazione mobile; alle agenzie di viaggio e tour operator ed ai Club sportivi iscritti alla Federazione italiana sport invernali.

Vengono anche ristorate le guide alpine e naturalistiche; i maestri di sci, oltre alle attività ricettive alberghiere ed extra-alberghiere ed ai negozi all’interno dei centri commerciali soggetti a chiusura, le attività ricreative e di trasporto turistico.




 

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