Molinari (Lega) sull’emendamento approvato: “Più tempo per le osservazioni sull’idoneità dei territori ad ospitare il deposito nazionale per le scorie radioattive”

scorie radioattive
Verso la proroga  di sei mesi, cioè fino a luglio:  ci sarà più tempo, in base a quanto proposto e approvato in Parlamento,  per presentare le osservazioni sulla localizzazione del futuro deposito nucleare. Lo annuncia Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati  e segretario Lega Piemonte, sostenitore insieme  agli atri parlamentari piemontesi della richiesta dei Comuni :  “Grazie al nostro emendamento comuni, le regioni e i soggetti portatori di interesse avranno a disposizione non più 60, ma 180 giorni per esprimere le loro osservazioni in merito alla disponibilità e idoneità dei territori ad ospitare il Deposito nazionale per le scorie radioattive“. L’emendamento al decreto Milleproroghe, a firma di Federico Fornaro (LeU) è stato approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera.
“Più tempo – spiega Molinari – significa per gli enti locali aver modo di consultare ampiamente le comunità di riferimento, da cui in queste settimane sono già emerse forti criticità e preoccupazioni. Solo attraverso un’analisi dettagliata dei dati, e dopo un confronto aperto con chi vive nelle zone indicate dalla Cnapi (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee), sarà possibile per comuni e Regioni esprimere il proprio parere in maniera fondata e argomentata”
E prosegue: “In Piemonte, in particolare, sono state individuate aree, in provincia di Torino e soprattutto nell’Alessandrino, che mostrano forti controindicazioni, perché densamente popolate, e limitrofe ad attività economiche, soprattutto di tipo agricolo ed enogastronomico, di assoluto pregio. Pensiamo in particolare al sito Unesco Langhe Monferrato Roero, e ad aree con vocazione agricola di pregio come le Terre dell’Erbaluce e la pianura alessandrina. E’ quindi assolutamente positivo che si apra un percorso di adeguata analisi, per fornire alla popolazione ampie garanzie in termini di sicurezza, e per dare garanzie agli enti territoriali sulle effettive compensazioni economiche e di riequilibrio ambientale e territoriale”.
Di fronte ad un iniziale no di Sogin alla proroga,  la Città di Carmagnola e il  Comitato Civico  costituitosi per dire no al deposito, avevano confermato di stare lavorando  per poter inviare comunque tutte le osservazioni possibili nei tempo indicati. “Eravamo pronti a consegnare tutto entro il 5 marzo – osserva l’assessore comunale Massimiliano Pampaloni – Ben venga però questo slittamento dei tempi che ci consente di affinare ulteriormente le nostre osservazioni”.
La Regione Piemonte ha accolto naturalmente  con favore l’approvazione ch dà ai Comuni 180 giorni, anziché i 60 inizialmente previsti, per produrre osservazioni alla Carta dei siti individuati come potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale nucleare e il parco tecnologico. Il seminario nazionale, propedeutico alla stesura della nuova Carta, si svolgerà dopo 240 giorni, e non 120.

Si tratta infatti di una richiesta che i Comuni piemontesi interessati avevano avanzato nel corso degli incontri informativi del Tavolo per la trasparenza e partecipazione nucleare, convocato dall’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati, per la presentazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee pubblicata da Sogin il 5 gennaio scorso.

In Piemonte sono 8 le zone individuate: 6 in provincia di Alessandria (Oviglio, Castelletto Monferrato-Alessandria-Quargnento, Fubine-Quargnento, Bosco Marengo-Frugarolo, Castelletto Bormida-Sezzadio e Bosco Marengo-Novi) e 2 in provincia di Torino (Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola).

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