Il Piemonte chiude le scuole, torna la didattica a distanza e aumenta l’allerta per la terza ondata pandemica
Si torna alle lezioni da casa. Il Piemonte da lunedì 8 marzo e per quindici giorni in tutte le seconde e terze medie e nelle scuole superiori del territorio si applicherà la didattica a distanza al 100%.
Venerdì 5 marzo, inoltre, alla luce dei dati forniti dai distretti sanitari, si procederà con misure più restrittive: questo significa che la didattica a distanza sarà estesa anche agli ordini e ai gradi scolastici inferiori nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta (250 casi ogni 100.000 abitanti) o dove sono riscontrati gli altri parametri previsti dal nuovo Dpcm del Governo (presenza certificata di casi da variante con azioni restrittive già attuate, incremento improvviso di contagi nell’ultima settimana).
E’ quanto ha comunicato il presidente Alberto Cirio dopo aver incontrato con l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino gli epidemiologi dell’Unità di Crisi e i rappresentanti degli enti locali e del mondo scolastico.
“Il nuovo Dpcm – hanno sottolineato Cirio e Chiorino – indica le situazioni in cui anche in zona gialla o arancione, come nel caso del Piemonte, è necessario intervenire sulle scuole per contenere il rischio di rapida diffusione del contagio. Oltre alla soglia di 250 casi ogni 100.000 abitanti definita dal Governo, gli epidemiologi della nostra Unità di Crisi ci segnalano un’allerta dove la media dell’ultima settimana è almeno doppia rispetto alle tre settimane precedenti. Il contagio in questa terza fase pandemica ha colpito maggiormente la parte occidentale del Piemonte, mentre dati migliori si registrano nella parte orientale”.
Ad essere osservate speciali sono le aree del Torinese, del Cuneese, del Vercellese e del Verbano-Cusio-Ossola.
Si aggiunge poi il tema della variante inglese, presente in modo diffuso in tutto il Piemonte nella metà dei casi, che ha una elevatissima velocità di diffusione e che colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione.
“Per questa ragione – hanno sostenuto Cirio e Chiorino – è necessario intervenire in modo rapido. Pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia da 0 a 6 anni, per gli studenti disabili e per i laboratori. Sappiamo quanto sia difficile per le famiglie lo sforzo che devono affrontare tutti i genitori. Abbiamo ricevuto garanzie dal Governo sull’attivazione immediata dei congedi parentali e dei bonus babysitter”.