Gioco d’azzardo patologico – La proposta di modifica della legge attualmente in vigore divide il Consiglio regionale
E’ scontro in aula a Palazzo Lascaris sulla proposta di legge sul “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, presentata dal gruppo della Lega che intende modificare la legge regionale attualmente in vigore, la 9 del 2016.
A illustrare il testo, come primo firmatario, era stato il consigliere Claudio Leone: il 21 aprile scorso “Il provvedimento va a correggere la normativa precedente, che non va rigettata in toto, ma ci poniamo obiettivi importanti, in primis introdurre modifiche finalizzate a tutelare la dignità del lavoro e i posti dei 5 mila lavoratori attivi del settore del gioco d’azzardo legale. Inoltre, vogliamo rendere più capillare la lotta alla ludopatia, utilizzando meglio le risorse a disposizione”.
“La nostra proposta di legge vuole garantire un gioco regolamentato e ben controllato, gestito dallo Stato, tutelando i lavoratori di quel comparto ed evitando che si creino degli spazi vuoti in cui è facile che si insinui la malavita – aveva affermato il capogruppo della Lega Alberto Preioni – Oltre a combattere l’illegalità vogliamo che a quell’1,5% di giocatori definiti problematici secondo i dati dell’Ires siano offerti percorsi di cura, aumentando le risorse per l’attività dei Sert”.
Contrarietà nel metodo e nel merito è stata espressa dal gruppo del Pd e in particolare dal capogruppo Raffaele Gallo, che aveva ricordato come non ci sia stato confronto né con le associazioni del settore, né con le forze di opposizione e che i 60mila emendamenti di minoranza siano la risposta per approfondire quanto non è stato fatto in Commissione. “La legge 9/2016 funziona, è sbagliato smantellarla perché è riuscita a trovare un punto di equilibrio, contemperando due aspetti essenziali, ovvero la tutela della salute e il diritto al lavoro”.
Contrario anche il capogruppo dei Moderati, Silvio Magliano: “Sulla presunta perdita di posti di lavoro avremmo voluto discutere in Commissione e invece di abrogare una legge si potevano creare misure per facilitare – ad esempio a livello urbanistico e amministrativo – la possibilità di adeguamento alla stessa da parte degli esercizi commerciali”.
“I dati ufficiali provenienti da Ires, dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, dalle Asl, dal Cnr indicano gli effetti positivi prodotti dalla legge del 2016, negarli da parte della maggioranza significa agire in spregio alle istituzioni”,aveva aggiunto il capogruppo di M4o, Giorgio Bertola.
“Siamo contro l’abrogazione della legge attualmente in vigore, che ha reso un servizio alla comunità: sono stati risparmiati 700milioni di euro dal 2016 a oggi e con la riduzione dei volumi del gioco sono state ridotte anche le occasioni per iniziare a giocare, un modo per tutelare le persone incapaci di difendersi dalla spirale del gioco patologico”, aveva affermato Sean Sacco, presidente M5s.
Per Mario Giaccone, (Monviso) non si possono creare prospettive economiche se entrano in conflitto con la salute pubblica. “Dal 2017 al 2019 c’è stata una diminuzione dei ludopatici del 20%, la legge 9/2016 è stata costruita in modo equilibrato non per debellare il gioco d’azzardo ma per arginarne gli effetti, non era una legge liberticida”.
“Non vogliamo tornare al Casinò Piemonte e non accetteremo questa sanatoria”, aveva dichiarato Marco Grimaldi (Luv), sottolineando come la legge in vigore abbia ridotto le occasioni di gioco e il numero dei malati.
Durante il dibattito sono intervenuti anche Alessandro Stecco e Riccardo Lanzo (Lega), Monica Canalis, Domenico Rossi, Diego Sarno (Pd), Sarah Disabato, Ivano Martinetti (M5s) e Francesca Frediani (M4o).
Dopo diverse sedute di Aula, la proposta di legge di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico il 22 aprile è stata sospesa e nelle prossime settimane verrà presentato un Ddl della Giunta. La decisione è stata presa con 23 favorevoli e 17 non votanti.
“Per noi è solo un cambio di strategia – hanno spiegato il capogruppo della Lega Alberto Preioni e il primo firmatario Claudio Leone – abbiamo dovuto fare i conti con 65 mila emendamenti, una distorsione della democrazia che dovrebbe essere confronto e dialettica. Ci sono 5000 persone che rischiano di perdere il posto e non possono rimanere appesi a un filo. Il nostro è un arrivederci a tra poche settimane”. “Nessun passo indietro – ha poi affermato Leone – Il provvedimento voluto con forza dal gruppo della Lega non è né accantonato, né ritirato né tantomeno bocciato”.
“Abbiamo respinto il secondo attacco del centrodestra che voleva abrogare una legge che funziona, quella sul contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo, approvata nel 2016, una legge equilibrata che tutela salute e lavoro, una legge condivisa della quale avevamo discusso in tutte le sedi opportune e che contemperava entrambi gli aspetti” ha dichiarato il capogruppo Pd Raffaele Gallo.
Secondo Sean Sacco (M5s) questa vicenda ha dimostrato che “non vi riconosciamo il diritto di calpestare l’opposizione. La marcia indietro sulla Pdl è significativa anche delle spaccature all’interno della maggioranza”.
Paolo Ruzzola (Fi) ha ribattuto: “La coalizione di centrodestra non è mai stata messa in dubbio nemmeno un secondo. Del resto i fatti lo confermano: un conto è la dialettica interna, altro è dividersi. Il numero legale non è mai mancato. Condividiamo e apprezziamo in modo importante la richiesta del presidente Preioni, ovvero sospendere la discussione per approfondire e migliorare il testo. Questo non è un passo indietro, ma un deciso passo avanti ed è un segnale che va colto in senso positivo anche dall’opposizione”.
Per Paolo Bongioanni (Fdi) “tutti questi giorni non sono stati sprecati: abbiamo incontrato i lavoratori del comparto e una signora ci ha chiesto quale sarebbe stato il suo futuro dal 21 maggio, dobbiamo dare dignità a tutti i lavoratori, fosse anche solo uno. Ascoltando Stecco ieri mi sono accorto di quanto sia pericoloso il gioco d’azzardo patologico, poi è chiaro che siamo tre partiti con sensibilità differenti, ma questa legislatura è quella che ha prodotto più provvedimenti a favore del territorio”.
Mario Giaccone (Monviso) si è detto “stupito degli interventi imbarazzati e imbarazzanti della maggioranza. Quello che non volete capire è che la democrazia è sistema di pesi e contrappesi. Se si entra in aula mostrando i muscoli, rifiutando ogni tipo di confronto, questi sono i risultati. Ogni emendamento era sostenuto da più di 60.000 piemontesi”.
E Marco Grimaldi di Luv ha aggiunto: “La nostra difesa nel merito dell’ottima legge per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico ha mandato in frantumi la proposta di legge Leone e in tilt la maggioranza”.
Giorgio Bertola (M4o) ha sostenuto che la maggioranza “sospende la Pdl perché non ha i numeri: avete perso la scommessa” e ha sottolineato le spaccature tra i componenti del governo regionale stesso.
Silvio Magliano (Moderati) ha detto che “le ragioni scientifiche contrarie a questa norma addotte anche dal leghista Stecco rimarranno le stesse. Vedremo come e se il futuro Ddl metterà risorse sul contrasto alla ludopatia. Ascoltate anche le nostre ragioni”.