“Mi sento discriminato” – I nostri lettori ci scrivono – POSTA DI MAGGIO

posta di dicembre montesquieu

Riceviamo e pubblichiamo.

“Mi sento discriminato”

Mi sento discriminato. L’art. 3 della Costituzione recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”.

Mi pare che tale articolo, dopo aver affermato, nel primo comma, il principio di eguaglianza di tutti i “cittadini davanti a legge”, nel secondo comma impegni anche la Repubblica a rendere effettivo quel principio di pari opportunità.

Alla luce dei predetti principi, mi sento discriminato “davanti alla legge” perché io sono: cittadino, bianco, maschio, etero, ateo ed anche liberale e vedo intorno a me un numero sempre maggiore  di leggi e proposte di leggi “speciali”, con l’introduzione di nuovi reati ed aggravanti a pretesa “maggior tutela” di alcune categorie persone la cui vita e dignità evidentemente vale più della mia.

Faccio solo alcuni esempi: i reati di assunta persecuzione razziale o di genere, i femminicidi, le quote rosa ed altre, a mio avviso, sono esse stesse “discriminazioni” su cui discuterei a lungo, Nel momento stesso in cui si crea una specie protetta si fa discriminazione.

Torno a dire essere: bianco, maschio, etero, ateo e liberale è una colpa? perché, se mi uccidono, il mio assassino deve avere una pena inferiore? La mia vita vale di meno? Evidentemente sì!

Ma cosa fa la Corte Costituzionale? Gli intellettuali, i progressisti, sono veramente tali?

Lettera firmata

 




 

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