Andrea Montovoli racconta a Letti di Notte lo stupore di un mondo che non è “Grigio”

La bellezza non preserva dagli errori, dalle cazzate. E non importa se le scivolate della vita sono piccole o grandi. Da esse bisogna imparare a risorgere, trasformare il bicchiere mezzo vuoto, in bicchiere mezzo pieno e ripartire. È la filosofia dell’attore bolognese Andrea Montovoli che, dopo anni, ha voluto lanciare un messaggio scrivendo un libro che è un romanzo e non un’autobiografia. Un libro coloratissimo, che di grigio ha solo il suo personaggio principale.

 Io non sono Grigio”. Una copertina di un giallo solare in cui campeggia una tigre azzurra, che sembra uscita da un manga giapponese. Una tigre che sputa dalla bocca una scia di fiori di mille colori. È la copertina di grande impatto emotivo della prima e per il momento ultima (ma solo per ora c’è da esserne certi) fatica letteraria di Andrea Montovoli edito da Mondadori e uscito in libreria il 21 aprile scorso e già un successo di vendite.

Il libro ha come personaggio principale Grigio, un ragazzo che conosce la prigione, che ha commesso un errore pagato caro, che si perde in un mondo di nullità qual è il carcere.

andrea montovoli

(Gruppo fotografico La Fonte)

Grigio è Andrea Montovoli? Forse sì, forse no, forse entrambe le cose. Perché il trentaseienne attore emiliano, mescola nel romanzo forti elementi biografici a elementi di finzione che rendono più appassionante e fruibili la lettura; in modo da poter far scorrere verso il lettore, il ragazzino in primis “ma anche i genitori, che spesso hanno difficoltà a comprendere i loro figli, possono trarre spunti di riflessione dalle mie pagine” dice Andrea Montovoli sul palco di Letti di Notte 2021 venerdì 11 giugno, dialogando con la giornalista di Targato CN Chiara Gallo.

Ma soprattutto è un libro di colori, perché ogni personaggio viene fortemente connotato con i colori che “alla fine formano l’arcobaleno della vita”.

Provato, ma non piegato, dalle esperienze negative; fortificato ma non esaltato dai successi televisivi di “Ballando sotto le Stelle”, “L’Isola dei Famosi” e “Il Grande Fratello”, durante il lock down Montovoli ha sentito la pulsione di scrivere il suo libro, di comunicare la sua esperienza, di lanciare un messaggio. Ovviamente con molti dubbi, che spesso attanagliano l’autore alla sua opera prima.

Inizialmente ha avuto difficoltà a farlo leggere anche a me” afferma Roberta, la fidanzata di Montovoli presente in platea, intervistata per il pubblico da Maurizio Liberti, promotore di Letti di Notte, e in queste sere in veste di valletto/folletto che coinvolge il pubblico. “Non si fidava del mio giudizio perché pensava distorto dall’affetto che provo per lui. Io, però, ero convinta del valore del testo e sono riuscita a convincere anche lui”.

andrea montovoli

Francesco Aquila, Chiara Gallo, Maurizio Liberti, Andrea Montovoli (Gruppo fotografico La Fonte)

Ben fatto. Perché le 156 pagine scorrono via che è una meraviglia: “L’ho letto d’un fiato in una notte” conferma Chiara Gallo dal palco ed effettivamente il libro scorre via pagina dopo pagina come un ruscello verso il mare.

Paradossalmente la voglia di scrivere questo libro mi è venuta durante la registrazione delle puntate del ‘Grande Fratello’. Chi guarda il reality in televisione vede luci scintillanti, bei colori e un mondo dorato” spiega Montovoli che coniuga un colore a ogni situazione della vita. “Essere rinchiuso nella casa del ‘Grande Fratello’ mi ha riproposto lo stesso grigiore del carcere, le stesse emozioni e sensazioni, osservato continuamente dagli obiettivi delle telecamere. Con regole meno rigide, certo, ma sempre rinchiuso sei”.

E se dall’esperienza del reality di maggiore successo dell’ultimo quarto di secolo Montovoli ha tratto le energie per scrivere il suo primo romanzo, il carcere lo ha traghettato verso quel mondo che frequenta quotidianamente oggi.

In carcere ho incontrato il teatro. Un insegnante di recitazione che mi ha appassionato e mi ha coinvolto. In carcere si svolgono varie attività che la maggioranza dei detenuti affronta con superficialità e disinteresse, preferendo magari fare un giro in più nell’ora d’aria. Per me è stata quella pennellata di colore che ha cambiato la mia vita”.

andrea montovoli

(Gruppo fotografico La Fonte)

Un cambio che può essere definito come una rivoluzione copernicana, anche se iniziare la carriera di attore ha significato ancora una volta lasciare il suo pese sulle montagne bolognesi, la mamma, la capsula del borgo di provincia per salire sul palcoscenico del teatro che Montovoli definisce come “il centro di un universo parallelo”.

Essere attore significa immergersi in personaggi diversi che ogni volta ti regalano un’esperienza in più e un contatto diretto con il pubblico che è una sensazione meravigliosa” dice Montovoli, che a Carmagnola ha ritrovato per la prima volta il vis-a-vis con gli spettatori e soprattutto gli applausi, dopo i mesi di clausura del Covid. E il teatro è stato il trampolino di lancio per i successi televisivi a cominciare da “Ballando sotto le Stelle”, che gli ha tolto l’etichetta di “Bello, ma non balla” anche se il bell’Andrea (e per una conferma chiedere al numeroso pubblico femminile presente in maggioranza) ha affermato che a quindici anni di distanza non ricorda più nemmeno un passo. “Ballare forse è come nuotare o andare in bicicletta. Se ti ci rimetti, forse ce la fai. Lo staff di ‘Ballando sotto le stelle’ è fantastico e riesce a far ballare anche un tronco. Grandissimi professionisti”.

andrea montovoli

Uomo di successo. Che rimane un ragazzo legato alla famiglia.

Le mie aspirazioni future sono creare presto una mia famiglia” dice guardando Roberta seduta in prima fila “e rimango legato a mia madre, cui ho fatto passare momenti difficili. Nei giorni del carcere mi è stata vicina come sempre, senza giudicarmi ma facendomi sentire la sua solida presenza. Se voglio affiancare mia madre alla figura di un animale, la paragono a una leonessa. Forte, protettiva, elegante, guida del branco”. Legato alla sorella “anche se è una globe-trotter che non sia mai in che parte del mondo si trova. Con il lock-down è dovuta rimanere più a casa, ma tornerà a viaggiare come prima”. E al padre. “Mio padre ci ha lasciati quando avevo dodici anni. Ma per me è una presenza importante. Dopo tutto questo tempo porto ancora al polso un suo braccialetto che non mi abbandona mai” dice sul palco baciando il piccolo amuleto. “Quando interpreto personaggi per i quali non posso assolutamente indossare braccialetti, trovo sempre il modo di nasconderlo in tasca o sopra di me”.

Montovoli conclude la serata rispondendo alla domanda, su quale sia stato il momento determinante della sua vita. “Quando mi hanno arrestato. In un primo momento sono stato assalito e buttato a terra da un gruppo di uomini incappucciati. Inizialmente pensavo fossero dei criminali che stessero per uccidermi. Ho rivisto la mia vita scorrere in un momento. Poi ho sentito scattare le manette e ho capito che erano dei carabinieri. ‘Ecco’ mi sono detto ‘la mia vita può ricominciare adesso’.

Questa sera, sabato 12 giugno, chiusura “autogestita” con gli scrittori toscani Marco Malvaldi (autore fra l’altro della fortunata serie televisiva “I delitti del Bar Lume”) e Stefano Tofani (che gli appassionati bibliofili carmagnolesi già conoscono in quanto protagonista di un aperilibro negli anni scorsi) che non avranno bisogno di intervistatori, in quanto sanno benissimo da soli cosa raccontarci.

 

I protagonisti di Letti di Notte 2021

8 giugno          Chiara Francini         intervistata da Silvia Garbarino (giornalista de “La Stampa)

9 giugno          Gianluca Gazzoli       intervistato da Alan Conti (giornalista di “BZ 24”)

10 giugno        Francesco Aquila       intervistato da Luca Iaccarino (giornalista de “Corriere della Sera”)

11 giugno        Andrea Montovoli     intervistato da Chiara Gallo (giornalista di “Targato CN”)

12 giugno        Marco Malvaldi e Stefano Tofani     intervistati da loro stessi

Ogni sera alle ore 21.00 – Cortile della Cascina Vigna, Via San Francesco di Sales 188 – Carmagnola (in alternativa, in caso di maltempo, la serata si svolgerà nella Chiesa di San Filippo, Piazza Manzoni, 14).




andrea montovoli

(Gruppo fotografico La Fonte)

 

 

 

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