CARIGNANESI SI NASCE SCRITTORI SI DIVENTA – Paola Gianinetto, Love Match

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paola gianinetto

CARIGNANESI SI NASCE
SCRITTORI SI DIVENTA
A cura di G.R.

“L’amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l’alato Cupido viene dipinto col volto bendato”.  (“Sogno di una notte di mezza estate”,  William Shakespeare).

Luglio spalanca le sue porte all’estate, con le sue notti calde fatte per i sogni. Che siano tra le braccia di Morfeo oppure a occhi aperti con un libro tra le mani allora… Sogna!

Oggi vi porto un’autrice di cui noi carignanesi dovremmo davvero vantarci. La bravissima Paola Gianinetto.

È vero che siamo fatti della materia di cui sono fatti i sogni? Di cosa è fatta Paola Gianinetto?

Se lo dice Shakespeare, dev’essere vero per forza! Nel mio caso lo è di sicuro. Io vivo due vite parallele, quella reale e quella immaginaria, e spesso non è facile tenerle distinte, o evitare che una influenzi l’altra. Ma d’altra parte credo sia così per tutti quelli che scrivono e tu, mia cara Rossella, di sicuro ne sai qualcosa. Voi ci vedete, il nostro corpo è lì, ma la nostra mente è chissà dove. La cosa positiva è che per viaggiare in quei mondi non servono soldi, né mezzi di trasporto: io non saprò mai che cosa sia la noia, non avrò mai bisogno del rumore bianco della vita, mi bastano le mie storie. È proprio così: io sono fatta di sogni, toglietemeli e di me non rimarrà più nulla.

Scrivere d’amore e di passione. Si può andare oltre l’ostracismo per il genere romance e dimostrare che si può fare bella scrittura anche parlando delle pulsioni del cuore?

Come ripeto ogni volta che mi fanno questa domanda, per quanto mi riguarda esistono solo due tipi di libri: quelli scritti bene e quelli scritti male. Il genere è ininfluente, non importa cosa racconti, ma come. Come autrice mi sono scontrata spesso contro i pregiudizi sul genere romance e in qualche modo lo posso anche capire, perché è quello che ci hanno inculcato fin da piccole: quando ero ragazzina leggevo gli Harmony di nascosto, foderando le copertine, perché una che si divorava Kafka, Moravia e Pirandello saccheggiando la biblioteca del paese non poteva leggere anche “romanzetti” d’amore. Non lasciatevi ingannare. Andate oltre. Il romance può piacere o non piacere, ovvio, ma non vale meno del resto della narrativa di genere, anzi, spesso le autrici romance scrivono meglio. Almeno quelle che sanno raccontare le emozioni e, fidatevi, non è affatto semplice.

D’amore e di vampiri. Qual è la ricetta per trasformare un’icona horror nel perfetto principe azzurro?

Guarda, è la cosa più facile del mondo. Il protagonista classico del romance è bellissimo, affascinante, potente e misterioso. Il vampiro è più bello, più affascinante, più potente, più misterioso e ha quel tocco di pericolo che non guasta mai. Tutto all’ennesima potenza. E poi, quando si innamora, va contro la sua stessa natura per proteggere, anche da se stesso, quella che in teoria dovrebbe essere la sua preda e invece diventa l’esatto centro del suo universo. Infine, con un vampiro il “vissero per sempre felici e contenti” è davvero “per sempre”. Ditemi voi se non è il Principe Azzurro perfetto.

Principi azzurro sangue e altre storie. Parlaci dei tuoi libri.

Gianni Rodari sosteneva che “la fiaba è il luogo di tutte le ipotesi”. È questo che sono i miei romanzi, delle fiabe, anche se per adulti. Oltre alla saga paranormal romance Principi Azzurro Sangue, che comprende al momento sei romanzi e due novelle brevi e i cui protagonisti sono appunto dei vampiri, ho pubblicato due romance contemporanei, Qui per te e Lovelines e il romance storico Ray of Darkness. Ho anche tentato l’avventura del giallo, scrivendo il terzo libro della serie Emma&Kate, L’ultimo battito d’ali, edito da Amazon Publishing: una bellissima sfida, proprio perché al di fuori del mio solito campo. E infine, lo scorso settembre è uscito in libreria per Sperling&Kupfer Love Match, uno sport romance ambientato nel mondo del calcio. Quest’ultimo romanzo è nato sui campi, o meglio in tribuna, negli anni in cui ho seguito mia figlia Matilde militare nelle fila prima del Carignano femminile e poi del Torino F.C. È dedicato a lei e ci tengo moltissimo, ma d’altra parte amo profondamente tutti i miei libri.

Il tuo primo amore di carta e il personaggio che hai creato e di cui sei perdutamente innamorata.

Il mio primo amore di carta è stato Sandokan. Vogliamo parlarne? L’apoteosi dell’uomo ideale. Lo amavo con tutta me stessa, sognavo di sposarlo e litigavo con le mie amichette perché lui doveva essere mio e basta. Per quanto riguarda i miei personaggi, sono perdutamente innamorata di tutti, scegliere sarebbe impossibile. Ma se proprio devo farlo, allora dico Damon, il protagonista di Ray of Darkness, il mio unico, per ora, romance storico. Damon Blood è un pirata del 1700 e anche se è un essere umano ha molto in comune con i miei vampiri: come loro, è un’anima nera, che ha bisogno della luce dell’amore per tornare a splendere. All’inizio Ray of Darkness doveva essere un racconto, ma l’ho amato troppo e così, senza che neanche me ne rendessi conto, è diventato un romanzo. Damon è il mio principe azzurro, con tutti i suoi difetti, la sua oscurità e, nonostante tutto, la sua immensa capacità di amare.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho appena finito di scrivere il seguito di Love Match, anche se non si può parlare di “seguito” perché entrambi i romanzi sono autoconclusivi. Credo uscirà presto, ma ancora non so dirvi quando. Ora mi sto dedicando a Freyr, il settimo vampiro, e poi… in testa ho almeno quattro o cinque progetti diversi e una voglia matta di scriverli tutti, quello che mi manca è solo il tempo. Prima o poi dovrò proprio scoprire il segreto della clonazione, o trasformarmi in una vampira immortale, altrimenti non ce la farò mai a raccontare tutte le storie che vorrei.

Qual è il tuo posto preferito di Carignano?

Te ne dico due, anche se sono infiniti. Uno è quella specie di gazebo che c’era nel vecchio Comune di Carignano, in cima a una collinetta, se ricordo bene. Chissà se c’è ancora, spero di sì! Lì andavo a baciarmi col mio primo fidanzatino, con il sole e con la pioggia, quindi per una scrittrice romance è una specie di mecca.

Il secondo è quel vicolo lastricato in pietre che collega via Quaranta alla piazza dietro la chiesa, non so come si chiama. Ricordo che quando da adolescenti trascorrevamo interi pomeriggi a vagare per Carignano quel posto mi affascinava ogni volta… va bene, forse un po’ è perché ci andavamo a fumare sigarette di nascosto dai grandi (mamma, papà, non leggete!) ma mi piace pensare che fosse anche perché è il luogo ideale per incontrare un vampiro.

E ce ne sarebbe anche un terzo: il campo davanti alla mia casa di bambina in via Benedetto Alfieri, nel quale ho passato indimenticabili estati a giocare tra le balle di fieno e a trasformare i papaveri in cardinali. Solo che ora non è più un campo, ci sono tante case dove un tempo c’erano solo la mia e un altro paio, in cui abitavano le mie amiche. L’asfalto ha sostituito lo sterrato, quelli che allora mi parevano oceani di erba sono scomparsi, pare un altro mondo. Ogni volta che ci passo in macchina mi si stringe il cuore, ma poi mi sembra di essere la protagonista de Il ragazzo della Via Gluck (“Là dove c’era l’erba ora c’è una città…”) così la smetto di pensarci altrimenti mi sento vecchia, e non lo sono:)

Lascia un pensiero ai Carignanesi.

Mi verrebbe da dirvi “inseguite i vostri sogni”, ma fa tanto Baci Perugina e in quanto scrittrice è doveroso che mi sforzi un po’ di più. Allora vi dico questo: ogni paese del mondo ha una storia, una tradizione, un’atmosfera tutta sua. Le strade dei paesi, più ancora di quelle delle città, non sono fatte di pietra e asfalto, ma delle vite di tutti coloro che le hanno percorse e che rimangono lì, tutte quante. Vivo in città ormai da tanti anni, ma i primi decenni della mia vita trascorsi lì a Carignano sono sempre con me, in quello che sono diventata, nelle persone che frequento, nelle scelte che compio e anche nei libri che scrivo. Ovunque tu sia, qualunque cosa tu faccia, ricordarti da dove vieni ti aiuta a rimanere con i piedi per terra e, spesso, a capire cosa è davvero importante. Io non l’ho dimenticato, non fatelo neanche voi.

paola gianinetto love match

Paola Gianinetto, “Love Match”, Sperling&Kupfer 2020. In vendita on line e nelle librerie (anche da Il Ghirigoro a Carignano, via Savoia 13).

 

 

 

 

 

 

 

 




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