“Il mio spazio mare”: la wunderkammer intima di Maura Banfo alla Galleria Riccardo Costantini

maura banfo

Maura Banfo – White , Blue, Red – 2021 – Stampe fine art su carta cotone – cm. 18×13 cad – ed. 3 es.

Martedì 26 ottobre 2021, negli spazi della galleria Riccardo Costantini Contemporary a Torino,  inaugurerà la mostra personale di Maura Banfo dal titolo “Il mio spazio mare” a cura di Olga Gambari.

Se far entrare il cielo in una stanza è possibile lo è anche dare spazio al mare, ricrearlo nel proprio spazio quotidiano. E’ quello che ha fatto Maura Banfo nella dimensione intima della propria casa, nel periodo in cui non si poteva fare altro che stare a casa.

“Il mio spazio mare” è un  corpus di lavori inediti, fra differenti mezzi espressivi quali fotografia, pittura e installazione, un ciclo di opere che nasce durante una residenza d’arte a Palermo nel 2018 e che l’artista torinese espone alla Galleria Riccardo Costantini Contemporary (Torino, via Giolitti 51; da martedì a sabato ore 9-19.30)). La mostra personale di Maura Banfo, curata da Olga Gambari, inaugura martedì 26 ottobre e sarà visitabile fino al 15 gennaio.

Il mio spazio mare ha dovuto modificare la sua prospettiva quando con il primo lockdown mi sono trovata nell’impossibilità di ripartire per due nuove residenze, una a Napoli e l’altra a Cannes – scrive Maura Banfo – La mia casa è quindi diventata il luogo del mio stare giorno per giorno, ho costruito così un luogo immaginario e sognante, un work in progress tutt’oggi in fase di definizione finale. Ho cercato intorno a me tutto ciò che ho raccolto negli anni nei miei contatti con il mare in attesa di poterci ritornare, e in questo limbo ho costruito delle piccole wunderkammer, come delle scatole magiche che racchiudessero il mio spazio di attesa…. indagare il senso e la destinazione, e solo così trovare i termini di un patto soddisfacente con il nostro ambiente di vita.”

“Le sue opere sono diari che aprono a un dialogo empatico con la natura, luogo di appartenenza, così fragile ed esposto, così violento e furioso – osserva Olga Gambari nel testo critico –  Si è sempre in bilico con la natura, che è nemica e amica, ma ora, nell’antropocene, anche vittima. Maura colleziona frammenti, piume, conchiglie, fiori, nidi, vecchie fotografie. Elementi di un alfabeto che ri/compone, e protegge, in opere-teche attraverso linguaggi e formalizzazioni diverse. Fotografie, disegni, sculture. Sono scatole magiche, narrazioni delicate e sospese di una wunderkammer intima. Maura ne ricerca la bellezza, valore assoluto del suo fare, e la fa risplendere, trasformandola in oro. Come un’alchimista”.




 

Maura Banfo (Torino 1969). Dopo anni d’irrequietezza “vagabonda” ad esplorare il mondo, trova nella sua città natale il proprio “nido” dove inizia una ricerca attraverso la fotografia come linguaggio predominante. Il lavoro di Maura Banfo dagli anni Novanta a oggi, ha segnato delle tappe importanti nel sistema dell’arte contemporanea italiana, con uno sguardo e una presenza significativa anche in ambito internazionale. Maura Banfo ha sempre subìto la fascinazione della materia: nel suo lavoro pluridecennale – costellato di mostre, residenze d’artista e molti riconoscimenti – ha attentamente indagato osservando la realtà, a partire dagli oggetti che la circondavano e decidendo di restituirli con il mezzo fotografico come nuove entità spogliate del loro significato, architetture da indagare, entità da osservare sotto punti di vista inediti per aprirli a nuovi codici di senso. La forza del suo lavoro sta nel mantenere ben riconoscibile la propria impronta creativa e la propria poetica, ma in una continua scoperta di nuove sfaccettature e punti di vista: sebbene prevalga una preferenza per la fotografia, lavora con padronanza anche con il video, il disegno e l’installazione. Il suo lavoro è presente in molte collezioni private e pubbliche (la Gam Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il Castello di Racconigi, l’Unicredit Private Banking, il Museo della Fotografia di Cinisello Balsamo, l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, Palazzo Falletti di Barolo Torino, la Fondazione Castello di Rivara, Novella Guerra, Made in Filandia…per citarne alcune).

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