Mostra d’arte Silto Experience a Palazzo Lancia: “Fermati, osserva, pensa” fino al 14 novembre

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Silto con TENTAZIONE

Inaugurata nei giorni scorsi, “Silto Experience: fermati, osserva, pensa” è la prima mostra personale di Silto, al secolo Carlo Siletto, che sarà visitabile fino al 14 novembre   con ingresso gratuito dal mercoledì alla domenica (orari su www.spaziolancia.it), nei rinnovati spazi espositivi di Palazzo Lancia, in via Vincenzo Lancia a Torino.

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Silto con L’INFINITO

L’esposizione si propone come percorso esperienziale e interattivo ed è composta da 30 opere: sarebbe riduttivo chiamarli semplicemente “quadri”, meglio definirli   oggetti d’arte, a metà tra pittura e scultura, poesia e comunicazione.

Silto, ingegnere entrato nel mondo dell’arte solo da qualche anno, si propone con essi di stimolare gli spettatori attraverso un viaggio cui tutti sono invitati, dai professionisti agli amanti dell’arte, fino ai non addetti ai lavori, agli adulti e ai bambini.  Legno, tela, specchi, plexiglas, ma anche video emozionali e trailer di presentazione delle opere esposte, sono la materia di cui si nutre la mostra; ed è attraverso di essa che l’essere umano, calato nelle contraddizioni e nelle storture della società moderna, torna a essere assoluto protagonista.

 “Silto Experience: fermati, osserva, pensa” si fonda sul principio di interattività. La reciprocità tra artista e visitatore non si manifesterà solo nella realtà aumentata dei Qr Code, grazie ai quali si potranno ottenere numerose spiegazioni supplementari sui propri device, e nella possibilità di “creare” la propria opera d’arte con l’ausilio di un software, per poi vederla crescere, realizzarsi fisicamente e diventare un’unica grande opera collettiva esposta, con una sorpresa aggiunta dall’artista, a fine mostra. Lo scambio si manifesterà piuttosto nel dialogo mentale con cui Silto conta di stimolare le persone a «pensare e ad ascoltarsi». Una dinamica possibile grazie a una presentazione innovativa e diretta, di semplice comprensione, che si avvarrà di numerose forme comunicative: come la musica, il video e l’affabulazione, tese a stimolare l’anima artistica spesso sopita in ognuno di noi. Inoltre, ogni installazione sarà coadiuvata dalla presenza “virtuale” dell’artista che tramite video dedicati descriveranno concepimento, messaggio e modalità di preparazione dei lavori.

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Silto con IL GLOBO

“Sono nato a Torino da una famiglia di valori antichi ma dalla mentalità moderna e questa apparente contraddizione mi ha sempre accompagnato e guidato”. Così  presenta così Carlo Siletto, in arte Silto, ingegnere nonché artista, inusuale e poliedrico. Ammette di sentirsi “un po’ un intruso nel mondo dell’arte”, a cui si è avvicinato pienamente solo nel 2017 “quando – spiega – ho sentito l’esigenza di iniziare un dialogo diverso con me stesso e con il mondo che mi circonda, lasciando che la mia anima razionale e quell’espressiva si fondessero, senza per questo rinunciare alla mia piena espressività”.. È da questa presa di coscienza che Silto ha cominciato a condividere con gli altri le sue opere. Le definisce “frutto dell’ingegneria dell’immaginazione; non è ingegneria, non è arte, non è comunicazione ma forse un po’ di tutte tre le cose insieme”. Poi precisa che la sua arte non pretende di parlare di politica, di attualità, di sé o di altri: “Il mio mondo creativo – sottolinea – non è realtà, né “solo” pittura; provo piuttosto a raccontare dell’uomo, dell’umanità, della sua razionalità e dei suoi sentimenti calati nella società contemporanea”. Un’arte che affonda le sue radici nel suo lavoro di ingegnere, immerso per anni nei grammi di flusso, nella ricerca statistica e nel codice binario: “Elementi che mi hanno spinto a esplorare altre vie espressive che non fossero risposte sempre semplici, nette, monocromatiche”. Non è un caso che l’artista confessi di aver sempre vissuto “a cavallo due linee: quella del sognatore e quella del metodico; quella poetica e quella pragmatica”. Entrambe sono state supportate da una formazione scientifica, ma anche dalla scrittura di poesie, dell’ascolto di tanta musica e dalle frequentazioni di amici fidati che hanno addolcito i suoi anni impegnativi al Politecnico.

La mostra “Silto Experience: fermati, osserva, pensa” è anche l’occasione  per riscoprire uno degli edifici più iconici della città, sede perfetta per una mostra che si affida anche alla dialettica tra arte e tecnologia. Palazzo Lancia, grattacielo commissionato dall’industriale Gianni Lancia ed edificato tra il 1954 e il 1957 su progetto di Nino Rosani con la collaborazione dello Studio Giò Ponti, è stato recentemente riportato all’antico splendore grazie alla Bentley SOA, azienda attiva nel settore della qualificazione delle imprese che operano nel mercato degli appalti pubblici. L’edificio a ponte di 17 piani situato nel cuore di Borgo San Paolo, simbolo architettonico delle aspettative industriali all’alba del miracolo economico, ha messo a disposizione del pubblico il suo primo piano, uno spazio a pianta libera con una doppia, affascinante vista sulla città. Oggi lo Spazio Lancia, definito «avanguardistico spazio espositivo aperto a ospitare la progettualità creativa torinese facendo dialogare il presente con il proprio passato», si apre alla cultura nelle sue diverse espressioni, come arte, musica e design.




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