Le persecuzione antisemita e il Castello di Moncalieri, occupato dai nazifascisti durante la seconda guerra mondiale

castello di moncaieri

In occasione della Giornata della Memoria, la Direzione Regionale Musei del Piemonte presenta nella sezione “Servizi Educativi” del proprio sito  un’attività dedicata alla ricorrenza, con documenti e testimonianze, con un particolare riferimento al Castello di Moncalieri, occupato dai nazifascisti durante la seconda guerra mondiale.

L’attività propone una riflessione sulla tragedia di coloro che hanno vissuto la persecuzione antisemita, dalle leggi razziali fasciste del 1938 al processo di esclusione degli ebrei, fino agli esiti tragici della Shoah.
Informazioni  e materiali al seguente link: https://bit.ly/3rLzs8s

Con documenti e testimonianze dell’epoca è possibile ripercorrere l’intera vicenda della discriminazione e deportazione degli ebrei.

Il Castello di Moncalieri, da fortilizio medievale a residenza delle reali villeggiature sabaude e poi ancora
dimora ottocentesca di Vittorio Emanuele II, nel Novecento divenne prima un ospedale di guerra (durante la prima
guerra mondiale, grazie alla principessa Maria Letizia) e infine una caserma militare. Negli anni del nazifascismo il Castello fu occupato da gruppi di Giovani Fascisti (la Brigata nera) e, dal 1943, fu istituito un carcere politico.
Molte sono le storie di ebrei torinesi che, dopo l’introduzione delle leggi razziali, dovettero abbandonare il lavoro e trasferirsi a Moncalieri. Ma il rifugio in tale città fu una fase molto breve. Gli ebrei vennero temporaneamente reclusi al Castello di Moncalieri, poi trasferiti a “Le Nuove”, e di lì deportati ad Auschwitz.
Come indicato nei periodici dell’epoca, dopo la guerra il Castello di Moncalieri ebbe ancora altre funzioni: luogo di
assistenza agli ex internati e prigionieri provenienti dai campi di concentramento dalla Germania, una sorta di
centro di sfollamento e smistamento, come ricordato nel periodico Avanti! (Giornale del Partito socialista italiano di
unità proletaria) nell’edizione di Torino del 8 maggio 1945. Il Castello di Moncalieri venne attrezzato con l’istituzione
di posti di ristoro e si organizzò in una sorta di centro igienico-sanitario per gli ex internati, sottoposto al
controllo del Sottosegretario all’assistenza postbellica (istituito nel giugno 1945) che si occupava dell’assistenza
morale e materiale dei reduci di guerra.

Attività a cura di Riccardo Vitale, direttore del Castello di Moncalieri, Luisa Berretti, responsabile Servizi Educativi, Lucia Malcangio, educatore museale.




 

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