Oggero e Tallone a Carignano – Ad aprile e maggio due grandi autori per gli incontri letterari di “Cook the book”

cook the book apericena

Due grandi autori, entrambi torinesi, segnano il ritorno di “Cook the book”, gli appuntamenti letterari con apericena promossi e organizzati dal Comune di Carignano – Assessorato alla Cultura e dall’Istituto di istruzione superiore “Norberto Bobbio”. La formula è quella che ha decretato il successo delle passate edizioni: ottima letteratura e buon cibo che si fondono in un gustoso connubio. Il primo incontro è fissato per venerdì 22 aprile, ore 18,  con Margherita Oggero che presenta il suo ultimo romanzo “Il gioco delle ultime volte” (Einaudi, 2021), il secondo sarà venerdì 6 maggio, sempre alle ore 18,  con Massimo Tallone e il noir fresco di stampa La tentazione di uccidere (Edizioni del Capricorno, 2022).

“Cook the book” si svolge nella sala conferenze dell’Istituto Alberghiero “Bobbio” di Carignano (via Porta Mercatoria 4). Al termine  di ogni incontro apericena  a cura dei professori ed allievi dell’Istituto  Alberghiero di Carignano.

Ingresso gratuito  solo  per presentazione libro. Quota di partecipazione per l’apericena :5 euro ad incontro. Prenotazione obbligatoria (con o senza apericena):  Comune di Carignano – Ufficio Accoglienza (piano terra del Municipio, via Frichieri 13) al  giovedì ore 9.30-11.30 (ulteriori informazioni: tel. 011.9698442).

I LIBRI

cook the book

  • Margherita Oggero, “Il gioco delle ultime volte”. Quando è stata l’ultima volta che abbiamo fatto o visto qualcosa senza sapere che sarebbe stata l’ultima? Per Ale, diciassette anni, è quel pomeriggio a Torino all’uscita dalla palestra. Per Nicola è stato trent’anni prima, ad Amsterdam, quando è inciampato in un dolore troppo grosso. E mentre Ale lotta in ospedale tra la vita e la morte, Nicola trascorre qualche giorno in una baita di montagna con vecchi e nuovi amici: giorni che hanno tutto il sapore del Grande freddo. Ci sono quattro uomini e quattro donne, in quella baita, e ci sono i loro segreti inconfessati. Ma i segreti e i ricordi, quando riaffiorano, non conoscono affatto le buone maniere.

 




Diciassette anni non ancora compiuti, scontenta, viziata, confusa. Ale lo ha sentito benissimo il rumore del tram, quando ha spiccato un balzo verso le rotaie. E Nicola, il medico che l’ha soccorsa appena arrivata in ospedale, non riesce proprio a togliersela dalla testa, quella ragazza più vicina alla morte che alla vita. Perché lo scudo professionale certe volte è di cartapesta, e anche la bellezza può essere un coltello che allarga le nostre ferite. Davanti a sé, adesso, ha un lungo week- end da trascorrere con la moglie Teresa a Chamois, a casa di amici. Un week-end come tanti, si direbbe. Cene, passeggiate, chiacchiere davanti al camino. Ma in quei pochi giorni, per lui e per tutti gli altri, il tempo subirà un’accelerazione e procederà in tutte le direzioni. Ognuno sarà costretto a fare un bilancio della propria vita e a portare allo scoperto i segreti che nasconde persino a se stesso. A catalizzare tutto, forse, l’ombra di Ale, e per Nicola anche un fantasma in carne ed ossa che viene dal passato: il suo vecchio amico Matteo che non vede dagli anni del liceo. Qualcuno proporrà un gioco innocuo per passare il tempo: ma sarà il tempo invece a passare su ognuno di loro. «Il gioco delle ultime volte» ha le sue regole: ciascuno deve raccontare l’ultima occasione in cui ha fatto o visto una determinata cosa o persona; valgono sia i ricordi veri sia quelli inventati. C’è chi parla di una casa in cui ha trascorso le vacanze da ragazzo, chi s’inventa (chissà perché) di aver nostalgia di un anello che non ha mai perso, chi si spinge più a fondo. Come Nicola, e Matteo, che finalmente a notte fonda si troveranno faccia a faccia per continuare quel gioco da soli. Non si vedono da trent’anni: da quando ad Amsterdam, dove erano in vacanza insieme, Matteo aveva fatto a Nicola «uno scherzo» che li avrebbe segnati per sempre. Avevano 19 anni, quell’estate, erano i Dioscuri, i due gemelli divini. E «c’erano state volte, – pensa Nicola, – in cui l’intesa con Matteo gli aveva provocato una felicità così profonda da fargli desiderare che il momento si congelasse». Il lungo week-end finisce per tutti, ma se la vita è ciò che ci succede mentre, più o meno accuratamente, nascondiamo i nostri segreti, forse presto per qualcuno le cose potrebbero cambiare.

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  • Massimo Tallone, “La tentazione di uccidere”.  Torino, interno giorno. Sala di una villa collinare, affacciata sulla città. La raffinata Ottilia viene a sapere per vie traverse che la sua amica Alma vuol stupire il bel mondo torinese assumendo un ritrattista di famiglia, come i nobili dell’Ottocento. Ottilia, allora, decide di anticipare Alma, corre all’Accademia di Belle Arti e affida l’incarico di ritrarre lei e i suoi famigliari al talentuoso Carlo Boeris, allievo del celebre incisore Publio Ghezzi. Per lui trasforma parte della serra del suo parco in atelier. L’artista si troverà ben presto al centro di una guerra giocata su più fronti tra Ottilia, suo marito Giorgio, le figlie Demetra e Ofelia e le blasonate guerriere dell’élite cittadina, impegnate in battaglie velenose per primati di scintillante mondanità. E sarà proprio lui, il funambolico Carlo Boeris, la prima vittima del conflitto totale, ucciso davanti alla tela, nella serra, con un colpo di martello. Lo strazio di Albino, il fratello gesuita di Carlo, e la rabbia di Ghezzi, il professore, innescheranno un finale d’inaspettata, turbinosa violenza.

Il nuovo noir di Massimo Tallone. Una suspense magistrale che scaturisce dalla caleidoscopica struttura narrativa, dall’esattezza crudele della scrittura, dall’inquietante stranezza dei personaggi. Un romanzo prismatico, irregolare, imprevedibile. Come la vita.

«Le mani le si contrassero senza che l’avessero voluto, come se una piccola scarica elettrica le avesse attraversate. Carlo la attirò a sé e la baciò. Lei non si oppose. Il bacio fu diligente e ostinato, eseguito da entrambi con la cura che si dedica a un lavoro ben fatto, condotto in piena regola. Poi i due passarono a esecuzioni più complesse, ma con la stessa ferma ostinazione. Puntarono al capolavoro e ci riuscirono. I fari di una macchina, in curva, sulla strada della collina, mandarono un barbaglio fuggitivo verso la serra. Per un istante, due pupille rifletterono quel lampo di luce. La figura immobile vicino al paravento restò fusa nel buio, nero nel nero. Poi, mentre Carlo e Demetra ansimavano e si torcevano sul tappeto, la figura voltò loro le spalle e con la cautela di un felino raggiunse l’altra porta della serra, quella che dava accesso alla sezione dei vegetali. Uh, inquietante, quella figura, vero?»

 

GLI AUTORI

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Margherita Oggero è nata e vive a Torino. Nel 2002 ha esordito nella narrativa con il romanzo La collega tatuata, edito da Mondadori, da cui è stato tratto il film Se devo essere sincera (regia di Davide Ferrario, con Luciana Littizzetto e Neri Marcorè). Sono seguiti, con altrettanto successo di pubblico, i romanzi Una piccola bestia ferita (2003), L’amica americana (2005), Qualcosa da tenere per sé (2007), e i racconti Il rosso attira lo sguardo (2008), tutti editi da Mondadori. Con Einaudi ha pubblicato Così parlò il nano da giardino (2006), Il Compito di un gatto di strada (2009), Non fa niente (2017 e 2019) e Il gioco delle ultime volte (2021). Per la Rai ha scritto i soggetti della fortunata serie Provaci ancora prof, ispirata ai suoi libri, con Veronica Pivetti come attrice protagonista.

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Massimo Tallone ha pubblicato i saggi Dizionario ironico della cultura italiana (Utet, 2009) e Bartleby mi ha salvato la vita (Buendia Books, 2018) e numerosi noir, tra cui: Il diavolo ai giardini Cavour (2013, e/o) Piombo a Stupinigi (2007), Veleni al Lingotto (2008), Doppio inganno al Valentino (2009), L’enigma del pollice (2010), La manutenzione della morte (2011), Il Cardo e la cura del sole (2012) e L’amaro dell’immortalità (2013) per Fratelli Frilli Editori. Dal 2011 collabora con il quotidiano La Repubblica, per il quale scrive racconti seriali. È socio fondatore del colletti vo di scrittori Torinoir e direttore artistico della scuola di comunicazione e scrittura Facciamo la Lingua. Per Edizioni del Capricorno, ha pubblicato i noir Il postino di Superga (2015), La riva destra della Dora (2016), La curva delle Cento Lire (2016), Le maschere di Lola (2017), La casa della mano bianca (2017) e Le api dei Cappuccini (2018, tutti in coppia con Biagio Fabrizio Carillo), Non mi toccare (2019), Il fantasma di piazza Statuto (2020) e Il cesto di ciliegie (2021).

 




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