La situazione a Las Vegas, il Covid è nel dimenticatoio?

La situazione a Las Vegas il Covid è nel dimenticatoio

Las Vegas è una delle mete più iconiche degli Stati Uniti. Ne parlano i film di Hollywood, le canzoni del mondo intero e non mancano nemmeno i libri, ambientati in questa città nel cuore del deserto americano. Una città fatta dalle promesse di ricchezza dei casinò, di fontane colorate che ballano nella notte e di hotel sfarzosi e sgargianti.

Infatti, a Las Vegas, gli hotel stellati sono spesso una meta in sé. Alti, illuminati e lussuosi, sono sinonimo di ricchezza e splendore. Ma la pandemia ha scombussolato le carte in tavola per tutti. Due anni dopo, com’è la situazione nella città del peccato?

Las Vegas e Covid: non solo limitazioni

L’intera industria del turismo ha risentito dell’arrivo del Covid-19, dall’Italia fino agli Stati Uniti. Le conseguenze economiche non sono ricadute solo sulle compagnie aeree o sui siti di viaggi. Ne hanno anche risentito i casinò terrestri e gli hotel, due settori fondamentali per la sopravvivenza di Las Vegas.

Secondo una ricerca del 2021 della società Applied Analysis, l’intera industria del turismo della città del Nevada avrebbe perso ben $34 miliardi a causa delle chiusure e limitazioni dovute alla pandemia. Con quasi il 30% dei dipendenti che fanno parte di questo settore economico, la perdita è innegabile.

Durante i mesi, le regole sono spesso cambiate e le ultime direttive risalgono al 10 febbraio. In questa data, il governatore Steve Sisolak ha dichiarato che le mascherine all’interno non sono più obbligatorie, nemmeno nei centri di trasporto pubblico come le stazioni. Però, i visitatori stranieri devono avere fatto il vaccino anti-Covid per poter viaggiare in Nevada (e negli USA in generale). Quindi, esistono ancora restrizioni.

Tanto che gli hotel e la recente crescita economica della città sono dovuti soprattutto ai turisti americani. Nel gennaio 2022 a Las vegas è tornato il Consumer Electronics Show, mentre durante l’evento di basketball March Madness a marzo, era tornata la folla. Ma la pandemia ha rallentato, non si è certo fermata. Lo sa bene la società Las Vegas Sands, proprietaria di resort in tutto il mondo che, a febbraio 2022, ha venduto le sue proprietà di Las Vegas, incluso il famoso Venetian hotel.

Un’altra società del settore, Red Rock Resorts, ha annunciato di voler chiudere tre dei suoi stabilimenti in (e intorno) a Las Vegas. Questi stabilimenti sono chiusi dal marzo 2020 e il nuovo piano è di vendere il suolo. Però, allo stesso tempo, la società sta costruendo il Durango Casino & Resort nel sud della città del peccato.

Invece, la grande novità della pandemia in città è stata un’apertura, quella di Resorts World Las Vegas a giugno 2021. Questo resort include suite lussuose, ristoranti per ogni gusto, una SPA esclusiva e spazi per spettacoli, concerti e non solo. Un piano per il futuro di Las Vegas è quello dell’Atomic Range, che sarà una meta lussuosa per chi ama il golf e che sarà vicino agli hotel del Boulevard. I lavori sono appena all’inizio ma il piano include 103 buche, sei bar e un’area multiuso.

“Las Vegas è il cuore dell’industria dell’intrattenimento,” ha detto l’esecutivo della società partner del progetto Flite Golf Chief, John Vollbrecht, “e siamo entusiasti di aprire la strada nella nostra posizione di punta nella Strip.”

Con hotel che chiudono e nuovi progetti in cantiere, un dettaglio è sicuro: la crescita dei casinò online, che non sono soggetti a limitazioni della pandemia.

“La pandemia ha portato molti giocatori a scoprire il mondo online,” ha detto Luigi Conti, l’editor del sito italiano di online roulette roulette-on-line.it, “hanno scoperto i vantaggi del mondo digitale, dato che non potevano andare ai casinò terrestri. Con la fine della pandemia, tutto il settore si chiedeva se i giocatori sarebbero tornati offline. Ma molti sono rimasti online.”

Insomma, l’industria su cui si basa Las Vegas è cambiata negli anni del Covid. Invece, quello che non è cambiato è il fascino della città, praticamente intramontabile.

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