Prestito: che cosa succede se non si pagano le rate

Avete richiesto uno o più prestito per effettuare acquisti e sostenere spese urgenti, ma adesso, a causa dell’aumento dei prezzi causato dall’inflazione o per problemi in ambito lavorativo, non riuscite più a far fronte ai vostri debiti e a pagare regolarmente le rate? Chiunque può trovarsi in una situazione del genere e per superare le difficoltà è necessario mantenere la calma, evitando di farsi prendere dal panico. Le soluzioni, per fortuna, esistono; chi ha molti debiti può ad esempio informarsi per ottenere il miglior prestito per consolidamento debiti da finanziamenti, così da poter saldare subito le rate arretrate e ottenere condizioni più vantaggiose, dovendo restituire un solo prestito.
Se invece si ha un solo prestito arretrato e si è in difficoltà con il pagamento delle rate, si può provare a contattare la banca di riferimento per chiedere una modifica delle condizioni contrattuali, allungando la durata del prestito e riducendo l’ammontare delle rate mensili.

Quali oneri comporta la richiesta di prestito
Chi chiede un prestito si assume delle responsabilità di tipo economico, in quanto, a fronte del denaro ricevuto, si impegna a restituire tutta le somma, entro i tempi e secondo i modi stabiliti in sede contrattuale.
L’ammontare da restituire non sarà pari a quello ricevuto, ma maggiorato dagli interessi e dagli oneri accessori, quali le spese istruttorie, la gestione del prestito, l’assicurazione e via dicendo. In caso di ritardo nel pagamento, alla cifra mensile andranno aggiunti anche gli interessi di mora.
Per tutelarsi, la finanziaria chiede alcune garanzie che le permettano di valutare la capacità di restituzione del richiedente e ne valuta il merito creditizio.
Può però capitare che, nel corso del tempo, sopraggiungano situazioni tali da rendere difficile anche per un buon risparmiatore pagare le rate entro i tempi stabiliti.

Che cosa succede se non si pagano le rate del prestito
Perdita del lavoro, inflazione, troppi prestiti accesi, possono portare anche la persona più attenta alle proprie finanze a non essere in grado di rispettare l’impegno preso e a iniziare a pagare le rate del prestito in ritardo oppure a saltarle.
In caso di ritardo nel pagamento, scattano, già dal giorno successivo alla scadenza della rata, gli interessi di mora, il cui ammontare deve essere indicato in modo chiaro sul contratto. Nel caso in cui il pagamento della rata avvenisse con un massimo di 29 giorni di ritardo, questa resterebbe l’unica conseguenza, mentre se si ritarda di 30 giorni, ci si troverà a dover fare i conti con altri problemi, in quanto la finanziaria riterrà la rata non pagata.

Segnalazione al CRIF
Il CRIF, ossia la Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria, è una società che si occupa di gestire i nominativi dei cattivi pagatori, ossia di quei soggetti, persone fisiche o imprese, che non hanno rispettato gli accordi dei prestiti, saltando le rate dei pagamenti o non rimborsando del tutto i prestiti ricevuti.
Le finanziarie che devono concedere un prestito verificano tramite questo database l’affidabilità creditizia del richiedente e, in base ai risultati ottenuti, possono decidere di non concedere il prestito o di concederlo a condizioni non proprio vantaggiose, al fine di tutelarsi maggiormente.

Altri rischi che si corrono saltando le rate del pagamento
Nel caso in cui si ritardasse ulteriormente il pagamento di una o più rate, si potrebbe incorrere nel rischio di pignoramento dei beni mobili o immobili, nonché nella richiesta, da parte dell’ente finanziario, del pagamento in un’unica rata del prestito rimanente.

 

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