Un’infrastruttura attesa da trentotto anni – Roma sblocca il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo

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Il capogruppo FdI Paolo Bongioanni, il sindaco di Alba Carlo Bo, il ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano

Autostrada Asti-Cuneo, verso  il capogruppo FdI Bongioanni: «Grazie al ministro Sangiuliano, dopo 38 anni la provincia di Cuneo sarà finalmente cerniera dei grandi itinerari europei»

Arriva l’atteso completamento per l’autostrada Asti-Cuneo, lo annuncia Paolo Bongioanni. Reduce dall’incontro di ieri della delegazione piemontese a Roma con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi,  il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Lascaris  commenta e analizza il risultato che permetterà di rimuovere lo stallo e consentire finalmente il completamento dell’infrastruttura.

“Anzitutto – sottolinea Bongioanni – voglio esprimere il mio ringraziamento al ministro Sangiuliano per la concretezza e il pragmatismo di una soluzione che supera rigidità burocratiche e riesce a tenere assieme le esigenze di salvaguardia ambientale di un paesaggio Patrimonio Unesco con quelle di sviluppo e di collegamento di un territorio che, proprio grazie a questo, potrà essere ancora più raggiungibile e valorizzato nelle enormi potenzialità che tutti conosciamo. Sono ben trentotto anni che il Cuneese attende questa infrastruttura. Dal 1985, anno della presentazione del progetto autostradale, al 2005, anno di compimento del primo tratto di S. Albano Stura, si sono succeduti 11 ministri dei Lavori pubblici. Dal 2005 ad oggi ben 9 ministri. Il governo di centrodestra ha saputo innestare il cambio di marcia per concludere questa strada infinita”.

L’atteso completamento dell’opera permetterà a Cuneo e alla sua provincia di essere collegata direttamente alla rete autostradale medio-padana, e di qui ai grandi itinerari del Nord Europa: “Una svolta – spiega Bongioanni – che si commenta da sé. Restituirà alla Provincia Granda il suo storico ruolo di cerniera fra l’Europa, le Alpi e il Mediterraneo, fermato da una troppo lunga marginalizzazione nella rete infrastrutturale italiana e internazionale. Finalmente la provincia più produttiva d’Italia potrà far valere appieno la propria competitività economica e turistica e ritrovare il posto che le spetta come crocevia degli assi continentali aperti verso la Riviera, il Principato di Monaco e la Costa Azzurra”.

 




 

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