“Incetta di terreni per installare pannelli solari”: Coldiretti Torino ha presentato alla Regione una proposta di modifica del regolamento per il fotovoltaico
Un vero e proprio “assalto”. Così Coldiretti Torino definisce la ricerca di campi fertili da parte di società di investimento energetico o da parte di intermediari immobiliari per costruire campi fotovoltaici. Al momento sono una decina i progetti proposti ai Comuni concentrati soprattutto tra Canavese e Pinerolese per un totale di circa 800mila metri quadrati di campi sottratti all’agricoltura.
Ma in questi giorni sono arrivate a Coldiretti Torino nuove segnalazioni di società che girano le cascine per acquisire terreni anche di fronte alla contrarietà dei Comuni che, spesso, hanno le mani legate. “A essere presi di mira sono i terreni agricoli perché non è necessario effettuare demolizioni o bonifiche – riferiscono da Coldiretti – Realizzare impianti fotovoltaici su terreni agricoli non porta, quindi, nessun saldo ambientale positivo. Questa corsa all’accaparramento dei campi coltivati sta anche innescando un processo di inflazione nei valori della terra”.
“Se non fermiamo questo assalto dettato solo dalla speculazione – sottolinea il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – tra qualche anno il paesaggio agronaturale del Torinese sarà una distesa di pannelli dove ora c’è il verde ma soprattutto sarà prodotto meno cibo e saranno espulsi dalle produzioni agricole i coltivatori affittuari, cioè tutti quei produttori che danno valore ai terreni coltivandoli in affitto. Si tratta di agricoltori che, in generazioni di lavoro agricolo, hanno spianato, spietrato, fatto arrivare la rete irrigua aumentando la fertilità di quei suoli che oggi si vedono sottratti fuori da ogni logica di mercato”.
Per quanto riguarda la perdita di produzioni per il settore agricolo torinese, per dare un’idea del calo di capacità di produzione di cibo, con le estensioni già proposte ai Comuni interessate da progetti di campi fotovoltaici, si possono produrre ben 9.600 quintali di chicchi di mais, 4.600 quintali di grano, 6.400 quintali di fieno.
Mecca Cici precisa: “Gli agricoltori sono i primi a voler investire sul fotovoltaico ma utilizzando i pannelli sui tetti dei fabbricati agricoli senza consumare altro suolo. I tetti delle aziende agricole possono contribuire, da soli, a coprire le esigenze energetiche di oltre 50mila famiglie in provincia di Torino. Se aggiungiamo il contributo di possibili nuovi impianti di produzione di biogas e biometano da allevamenti animali si arriva a oltre 100mila famiglie alimentate con energia pulita dall’agricoltura senza intaccare la produzione di cibo”.
Per fermare il fenomeno Coldiretti Torino ha presentato alla Regione Piemonte una proposta di modifica del regolamento per il fotovoltaico che vieti l’installazione di campi fotovoltaici su tutti i terreni classificati come “agricoli” dai piani regolatori. Oggi, la Regione vieta i campi fotovoltaici soltanto sui terreni di I e II classe di fertilità ma non sugli altri terreni. A sostegno di questa richiesta Coldiretti Torino ha proposto a tutti i comuni della Città Metropolitana di approvare una specifica delibera, già votata da 37 comuni.
“La giunta regionale ha promesso a più riprese che avrebbe bloccato il consumo di suolo – ha concluso il residente Mecca Cici – È ora di fermare questa piaga e di promuovere l’energia pulita prodotta dalle aziende agricole che investono in impianti energetici tra mille ostacoli burocratici senza compromettere la produzione di cibo contribuendo per prime alla sostenibilità ambientale e alla mitigazione del riscaldamento globale”.