Salviamolinsieme: nel 2023 recuperati cinquemila animali selvatici in difficoltà – Il progetto di Città metropolitana e Università prosegue

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animali selvatici

Salviamolinsieme: nel 2023 recuperati 5mila animali selvatici in difficoltà

Città metropolitana e Canc rinnovano il progetto Salviamolinsieme

Cinquemila animali selvatici – dai ricci ale volpi, dai rapaci ai colombi – in difficoltà sono stati salvati sul territorio della Città metropolitana di Torino nell’anno appena concluso e ora il progetto Salviamolinsieme per il recupero in campo  è stato rinnovato anche per il 2024. Sono coinvolti, con un impegno diretto,  il personale della Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città metropolitana insieme al Canc di Grugliasco, il Centro animali non convenzionali all’interno della Struttura didattica speciale veterinaria dell’Università di Torino. Per l’anno in corso il finanziamento è di 37mila euro.

La convenzione conferma, per il 2024, l’attuale organizzazione di Salviamolinsieme  per le attività sanitarie e di mantenimento, cura e riabilitazione degli animali selvatici rinvenuti feriti o in stato di difficoltà sul territorio metropolitano. E’ così articolata: in: un servizio di primo soccorso operativo nelle ventiquattro ore tutti i giorni della settimana, in grado di garantire l’accettazione degli animali e le cure sanitarie urgenti o di primo livello; un centro sanitario attrezzato per la terapia medica e chirurgica, terapia post-intervento, prima ospedalizzazione; uno o più centri terapeutico-riabilitativi dotati di strutture atte alla degenza degli animali delle diverse specie e alla loro riabilitazione; una o più strutture che possano ospitare gli animali con invalidità croniche tali da non consentire la loro reimmissione in ambiente naturale e/o animali appartenenti alla fauna esotica recuperati o oggetto di sequestro.

La collaborazione con la struttura universitaria è ormai più che ventennale: è iniziata infatti  quando la Città metropolitana era ancora Provincia di Torino e, sottolineano da corso Inghilterra,  “ha scritto uno dei capitoli fondamentali della sua storia all’inizio del 2020, quando la Città metropolitana e la Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino hanno avviato la sperimentazione del servizio “Salviamoli insieme on the road” per il recupero in campo della fauna selvatica classificata come pericolosa, degli ungulati, dei carnivori, dei rapaci diurni e notturni e degli ofidi (serpenti) feriti a seguito di incidenti stradali”.

Nel 2023 i sanitari del Canc hanno curato quasi 5000 animali selvatici rinvenuti in difficoltà e recuperati dai propri tecnici faunistici, da privati cittadini o dagli agenti faunistico-ambientali della Città metropolitana di Torino. Tra le specie che più frequentemente sono in pericolo figurano i colombi (645 esemplari), i rondoni (499), i ricci (494), i merli (300), i caprioli (103), le volpi (44), i rapaci (62) e i tassi (11).

Gli interventi di recupero e salvataggio sul posto nell’ambito di “Salviamoli insieme on the road” sono stati 250, mentre le segnalazioni telefoniche dei cittadini sono state 1120. Il servizio avviato nel 2020 è attivabile 24 ore su 24 tutti i giorni, con una chiamata alla linea telefonica 349.4163385. Il Dipartimento Universitario di Scienze Veterinarie cura il servizio per conto della Città metropolitana.

Il cittadino può chiamare il 349.4163385, che lo mette in contatto con un operatore specializzato. Parlando con l’operatore occorre cercare di identificare correttamente il luogo in cui è presente l’animale ferito o in difficoltà. L’operatore può nell’immediato dare consigli su come comportarsi in attesa dell’intervento dei sanitari veterinari. I tecnici che rispondono ai cittadini sono in possesso di una laurea che li abilita a soccorrere e gestire nel modo più corretto la fauna selvatica, tutelando l’incolumità propria e degli animali. L’esperienza accumulata in anni di servizio consente ai tecnici di valutare se, nei casi meno gravi, il cittadino può portare direttamente al Canc gli animali rinvenuti o se, invece, occorre un intervento diretto da parte di personale in grado di manipolare in maniera corretta animali che non sono abituati al contatto con l’uomo e possono subire danni gravi a seguito di un intervento errato.

 

 




 

 

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