“Paesaggi” al Castello di Novara – Realtà Impressione Simbolo da Migliara a Pellizza da Volpedo, in mostra fino al 6 aprile

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paesaggi

Giovanni Segantini, Mezzogiorno sulle Alpi, olio su tela, St. Moritz, Museo Segantini (particolare)

Più di settanta  opere straordinarie, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, compongono la mostra “Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo” al Castello di Novara (piazza Martiri della Libertà 3 – ilcastellodinvara.it) fino al 6 aprile.

L’esposizione  fa luce sull’evoluzione della pittura di paesaggio tra Piemonte e Lombardia dagli anni Venti dell’Ottocento al primo decennio del Novecento. Un aspetto poco noto, ma peculiare per la storia dell’arte, di cui sono stati protagonisti alcuni dei più importanti artisti attivi in Italia e in Europa in quel periodo.

Dalla campagna all’alta montagna, dai laghi al mare fino ad arrivare ai paesaggi urbani del cuore di Milano, ai Navigli e al Carrobbio, METS Percorsi d’Arte porta al Castello di Novara un tema sempre molto amato e foriero di nuovi approfondimenti.

La mostra, a cura di Elisabetta Chiodini,  è composta da nove sezioni:  La “Pittura di paese”: Dalla veduta al paesaggi; Il naturalismo romantico d’oltralpe e la sua influenza sul paesaggismo italiano; Incontri, amicizie e sodalizi artistici. Dallo studio ginevrino di Alexandre Calame a Rivara e Carcare; Verso la pittura di impressione; Il trionfo del naturalismo lombardo e la diffusione del nuovo linguaggio; Il naturalismo nel paesaggio urbano: tra i Navigli e il Carrobbio; Tra vita en plein air e intimità familiare. Leonardo Bazzaro all’Alpino; Dalle Prealpi all’alta montagna; Il paesaggio divisionista: dal vero al simbolo

“Paesaggi”  fa parte di un percorso di celebrazione e approfondimento della figura di Pellizza avviato da METS Percorsi d’arte congiuntamente alla GAM di Milano.

Proprio a tale itinerario “Pellizziano” è dedicata l’ultima sala della mostra di Novara che ospita anche “La Clementina”, una delle tre opere “ritrovate” esposte da METS a Volpedo. Si tratta di un dipinto che non si vedeva dalla Biennale di Venezia del 1909 ed era conosciuto fino ad ora solo attraverso un’immagine in bianco e nero.

La mostra è organizzata da METS congiuntamente a Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara, con il patrocinio e il contributo di Regione Piemonte, il patrocinio di Commissione Europea e Provincia di Novara, ed è realizzata grazie al sostegno di Banco BPM (Main sponsor), Esseco S.r.l. e De Agostini Editore S.p.A.

 

 




 

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