Villa Bona nei piani del Comune – L’associazione Progetto Cultura e Turismo propone di aderire all’Adsi
Patrimonio del Comune dal 1969, è uno dei beni culturali di maggiore interesse in Carignano e oggetto di attenzione anche in prospettiva futura. Palazzo Provana del Sabbione, meglio conosciuto come ex Villa Bona (in via Monte di Pietà), è un edificio d’origine medioevale di proprietà dall’inizio del ‘700 della famiglia da cui prende il nome, ramo laterale dei Provana. A loro si devono la decorazione degli interni e della volta del salone delle feste, affidata ai fratelli Gioannini. All’inizio del secolo scorso il palazzo fu venduto dalla famiglia Peliti, che nel frattempo l’aveva acquistato, agli industriali biellesi Bona, proprietari del vicino Lanificio, che rinnovarono gli arredi e fecero riaffrescare molte delle sale interne, in particolare, tra il 1930 e il 1931, dal pittore Adalberto Migliorati su commissione di Valerio Bona. Il pittore romano, ma di famiglia perugina, realizzò le tempere ad uovo di tre delle stanze del piano nobile, destinate a studio, camera da letto degli sposi, e camera da letto dei figli. Successivamente, dal 1960 al 1995, l’ex Villa ospitò il Municipio prima del trasferimento degli uffici nella nuova e attuale sede (l’ex Lanificio a pochi metri di distanza, recuperato e completamente trasformato in chiave contemporanea su progetto dell’architetto Alberto Sartoris).
Dopo quasi trent’anni di chiusura e una serie di importanti interventi ad opera del Comune, che hanno riguardato principalmente il rifacimento della copertura (una spesa di circa 200.000 euro), e, con il contributo di Patrizia Bona, la sostituzione degli infissi e alcuni restauri, l’Associazione Progetto Cultura e Turismo, in accordo con il Comune, ha potuto organizzare con i propri volontari le prime visite alle magnifiche stanze, che costituiscono un unicum nella pittura del periodo fascista sul territorio. L’iniziativa, inaugurata nel 2023 e ripetuta in più occasioni, sta avendo successo ed è molto apprezzata dai visitatori.
Proprio per ampliare la visibilità, l’associazione culturale e di promozione turistica guidata da Paolo Castagno ha proposto al Comune di aderire al circuito dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) come hanno già fatto Amministrazioni, Enti e privati anche del territorio (come il Castello Asinari di Piossasco a Virle Piemonte, il Castello di Pralormo, Borgo Cornalese a Villastellone, Palazzo Muratori Cravetta a Savigliano, il Castello di Marchierù a Villafranca Piemonte). “L’Adsi – spiega Castagno – riunisce i proprietari di immobili storici di tutta Italia, che rappresentano una componente importante del nostro patrimonio culturale. Ogni monumento è un bene unico nel suo essere all’interno di una comunità, ma straordinari sono i gravi problemi che la manutenzione di questi beni comporta, a cui devono far fronte quotidianamente i proprietari che ne sono custodi. Sono però beni che, se mantenuti in buono stato e gestiti in modo adeguato, possono dare un contributo importante alla vita culturale, sociale ed economica delle comunità in cui sono inseriti. Adsi ha 4500 soci ed è costantemente impegnata, insieme all’European Historic Houses Association (EHH), nel promuovere la tutela e la valorizzazione delle dimore storiche. L’impegno dell’Adsi è rivolto per questo in più direzioni: verso i soci proprietari dei beni, a cui fornisce consulenza e assistenza giuridica, amministrativa, tributaria e tecnica, per la gestione delle dimore; verso le istituzioni centrali e territoriali, verso gli enti pubblici e privati con cui collabora per la pianificazione degli interventi, anche legislativi, più adatti per la conservazione e valorizzazione degli immobili vincolati in Italia, anche sul piano del turismo; verso il sistema scolastico e universitario, per promuovere la conoscenza fra i giovani delle opportunità offerte dalla tutela e dalla promozione di queste risorse. Le dimore storiche, infatti, non sono delocalizzabili e creano preziose occasioni di lavoro nei territori in cui si trovano; verso l’opinione pubblica e i media, per favorire la conoscenza di una parte così rilevante del nostro patrimonio culturale. Pensiamo quindi che l’adesione all’Adsi potrebbe essere utile per la salvaguardia dell’ex Villa Bona, oltre a consentirne in futuro una maggiore fruizione da parte del pubblico”.

Il sindaco di Carignano Giorgio Albertino
La domanda all’Adsi nazionale è stata presentata, se da Roma arriverà il nulla osta anche Villa Bona entrerà a far parte delle Dimore Storiche del Piemonte. Il sindaco Giorgio Albertino conferma l’avvenuta richiesta: “Ringrazio il presidente di Carignano Cultura e Turismo Paolo Castagno per l’ottimo suggerimento. Abbiamo naturalmente accolto la sua proposta e ci siamo attivati, a fronte di una quota annuale di meno di duecento euro avremo degli indubbi vantaggi ed entreremo in un circuito prestigioso”. E’ un altro tassello che si aggiunge al piano del Comune di riqualificazione dell’edificio e dell’area circostante, per il quale sono in arrivo, nuove e consistenti risorse, come spiega il sindaco Albertino annunciano la novità: “Dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) abbiamo ottenuto un finanziamento di circa un milione di euro da destinare al giardino e al parco , che sono parte integrante dell’ex Villa Bona e che saranno riqualificati e resi pienamente fruibili dalla cittadinanza. Il progetto è già pronto perché era stato predisposto per un’altra richiesta di finanziamenti riservati ai parchi storici. Potremo quindi partire in tempi brevi con i lavori. Proseguiamo quindi sulla strada della valorizzazione tenendo presente la destinazione d’uso che ci siamo proposti, cioè la realizzazione di un centro culturale per eventi e attività varie; stiamo valutando di affidare degli spazi ad alcune associazioni che potrebbero essere interessate”.