I testimoni della Liberazione si raccontano nel video “Ragazzi e ragazze: le domande di oggi, le memorie di ieri”: proiezione venerdì 11 aprile al Polo del ‘900
I testimoni diretti della fine della Seconda guerra mondiale e della caduta del regime fascista si raccontano alle nuove generazioni grazie all’iniziativa ‘Mi ricordo quel 25 aprile …’, promossa da Città di Torino, Città metropolitana di Torino e Museo Diffuso della Resistenza, con il sostegno di Fondazione CRT. Studentesse e studenti di due scuole secondarie hanno raccolto queste preziose testimonianze in un progetto audiovisivo: il mediometraggio “Ragazzi e ragazze: le domande di oggi, le memorie di ieri” sarà proiettato venerdì 11 aprile alle ore 18 al Polo del ‘900 (piazzetta Franco Antonicelli) , nell’ambito del vasto programma di iniziative per le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione.
La realizzazione del progetto è stata affidata, in virtù della sua ultraventennale attività didattica svolta con le scuole, a Sottodiciotto Film Festival & Campu , che ha individuato le ragazze ei ragazzi a cui dare l’incarico di condurre le interviste e di fornire supporto alle riprese. Le riprese sono state precedute da due momenti di formazione, predisposti rispettivamente dal Museo Diffuso della Resistenza e da Sottodiciotto Film Festival: uno rivolto agli intervistatori sulle tecniche di raccolta delle testimonianze orali, l’altro al lavoro cinematografico con la troupe. Sono seguite poi quattro giornate di riprese su set allestiti negli spazi del Polo del ‘900 e della mostra “Combattere.Verso la Liberazione”, ospitata al Museo Diffuso della Resistenza.
Il risultato finale – un mediometraggio di 40 minuti, con il montaggio di Enrico Giovannone e le musiche originali di Paolo Dellapiana – ripercorre, attraverso le parole dei testimoni, gli anni della guerra dal 1940 al giorno della Liberazione. Pur nella diversità dei racconti e delle esperienze personali, tre temi si rincorrono nel film, ricordi indelebili che hanno segnato per sempre l’adolescenza dei ragazzini di allora: la fame e la carenza di ogni bene di prima necessità, gli attacchi aerei, vissuti con paura ma anche con incosciente curiosità infantile, e gli epiloghi sempre più sanguinosi degli scontri tra partigiani, fascisti e forze di occupazione, destinati, per molti di loro, a rappresentare il primo incontro con la morte.
I ragazzi hanno dimostrato capacità e maturità straordinarie, hanno raccontato il direttore del Sottodiciotto Film Festival & Campus Enrico Verra e il regista Andrea Parena, che hanno curato le riprese con l’aiuto di un gruppo di studenti e studentisse dell’indirizzo audiovisivo dell’IIS “Albe Steiner”. Il lavoro di Sottodiciotto sul set si è limitato il più possibile a un ruolo di accompagnamento, senza mai intervenire sulle domande e sui contenuti scelti dai giovani intervistatori, in modo da preservare la freschezza e la spontaneità del loro approccio con gli intervistati. Anche sotto il profilo tecnico, la particolarità dell’interazione tra due generazioni tanto distanti tra loro è sottolineata dal frequente utilizzo di inquadrature – non usuali nei documentari – che comprendono sia intervistatori che intervistati.
I nove intervistati – Alba Bagnasco, Giorgio Bianchi, Carmela D’Arcano, Alina Guglielmino, Aristea Maggioni, Andreina Morino, Piero Padovani, Massimo Salvadori, Umberto Sartori – sono stati individuati dal Museo Diffuso della Resistenza in collaborazione con l’ANPI di Torino anche tra coloro che avevano aderito all’appello per la costruzione della “banca della memoria” lanciato attraverso l’iniziativa “Mi ricordo quel 25 aprile…”. Le interviste sono state realizzate da Arianna Acuto, Emma Caselli, Amira Hamid, Ludovica Pezzella, Edoardo Grillo, Sara Binello e Chiara Robino, provenienti dalla scuola secondaria di I grado “Italo Calvino” (ICS “Niccolò Tommaseo”) , dall’IIS “Albe Steiner” e dal Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Torino.
La proiezione di “Ragazzi e ragazze: le domande di oggi, le memorie di ieri” è evento gratuito, con accesso libero fino al raggiungimento della capienza massima.