L’arte preziosa dell’acqua in una mostra collettiva a Carignano, gli acquerelli di 29 artisti dal 10 al 24 maggio

Condividi questo articolo

 

l'arte preziosa dell'acqua

Nel programma espositivo promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Carignano rientra “L’arte preziosa dell’acqua”, che inaugura sabato 10 maggio in occasione di Fiori & Vini, alle ore 11.45, nella Sala Mostre della Biblioteca Civica (secondo piano del Municipio, via Frichieri 13). Curata da Elio Rabbione, proseguirà fino a sabato 24 maggio. Vede la partecipazione di ventinove artisti, che affrontano la medesima tecnica dell’acquerello con occhi moderni alcuni o maggiormente classicheggianti altri, che scelgono soggetti diversi, che si confrontano con paesaggi o nature morte o visi femminili.

“Quella dell’acquerello è un’arte antica, usata già dall’uomo primitivo per le pitture rupestri, poi in antico dagli Egizi e nell’Estremo Oriente, portata nel nostro Medioevo e in secoli successivi con i codici miniati che, nel chiuso dei conventi, monaci pazienti vedevano apparire giorno dopo giorno sotto i loro occhi – un esempio per tutti il “Libro delle ore”, da porsi tra il 1412 e il 1416, commissionato dal duca Jean du Berry e oggi conservato al Musée Condé di Chantilly -, passata poi ad artisti di fama come Dürer o Pisanello o Pinturicchio, quest’ultimo a dare forma a studi di guerrieri che poi sarebbero entrati a far parte delle sue opere fantasiose. Tra il Cinquecento e il Seicento, non sono da dimenticare i nomi di Rubens e Rembrandt, di Anthony van Dick e del nostro Salvator Rosa; con l’inizio poi del Grand Tour che porterà dal Nord nomi prestigiosi tra le corti e le città e le rovine del nostro Paese, pronti ad accrescere “l’abitudine all’acquarello – nota Rabbione nella sua presentazione – per la pochezza del materiale da viaggio e per la facilità a fissare sui loro taccuini durante gli interminabili percorsi l’interesse di questo o quel particolare.” Oltre Manica avremo tra il Sette e l’Ottocento gli esempi di Taverner e Sandby, di Cozens e di Constable, di Turner e di Singer Sargent, della grande viaggiatrice Elizabeth Murray, dedita a ritratti, volti e paesaggi delle Canarie o del Marocco o dell’Andalusia dove visse. Dalla Francia, le esperienze di Hubert Robert e Jean-Louis Desprez per passare a quelle di Degas, Gauguin, Manet e Cézanne sino all’ultimo Folon, scomparso nel 2005, invitato alla Biennale di Venezia, illustratore di molti volumi, da Kafka a La Fontaine, da Wells a Bradbury, collaboratore del Festival di Cannes e dei Due Mondi di Spoleto; senza dimenticare, in Germania, Eduard Hildebrandt e Paul Klee, o Emil Nolde in Danimarca, o Lyonel Feininger ed Edward Hopper oltreoceano. Da noi, un tempo celebre per le sue vedute romane e per la fondazione della Associazione Acquerellisti Romani fu Ettore Roesler Franz, come utilizzarono quella tecnica con successo Giuseppe De Nittis e Sebastiano De Albertis.

“L’acqua che non aspetta mai. Che cambia misura e scorre sui fogli, trovando sentieri segreti a cui magari non si era pensato: una colatura, una goccia, uno spruzzo, possono cambiare repentinamente una forma o un’idea”, scriveva la critica Marilina Di Cataldo, nella presentazione di una precedente mostra. Bellezza e difficoltà ma anche il piacere del tema e dell’invenzione, gli appunti che potranno svilupparsi in una coloritura più ampia, quell’idea o percezione di soffice e di aereo che scaturisce dall’interno di certe opere, la leggerezza, lo studio e la semplicità: di fronte alle distese di nevi e agli squarci di sole, ai ventagli di fiori disseminati di colori diversi, ai panorami che si ampliano in ampie distese, agli angoli cittadini guardati nei loro piccoli soggetti, minuziosi, all’alternarsi di mari e di montagne. La capacità costruita prova dopo prova, nel corso degli anni, e la sensibilità dell’artista a fare da specchio a momenti personali e irripetibili.

“Una capacità che vuole anche essere, davanti al foglio di carta che velocemente assorbe e alla mostra che  ne esporrà il risultato – sottolinea Rabbione -, un baluardo e una rivalutazione all’occhio dello spettatore a tratti distratto, un preciso omaggio ad un patrimonio a volte inspiegabilmente privato di quella attenzione pronta a scendere anche nel raffinato particolare, che gli sarebbero dovute, di quei tratti artistici decisamente impervi di una tecnica, che crediamo necessitino di qualche sguardo più preciso e approfondito e di qualche parola maggiormente significativa, spesa oltre quelle che per molti tra il pubblico si riducono a deboli conoscenze. Dovrà prevalere il riconoscimento dell’audacia e di tutto quel bagaglio di alta professionalità che sono necessari, di quella prontezza che all’artista sarà necessaria a catturare ogni difficoltà, ad arginare e a descrivere. La luce e le ombre descritte dall’acqua. Ogni soggetto ricaverà, da quell’intrecciarsi di oscurità e da quei chiarori chiamati ad apparire qua e là, sui differenti piani del racconto, ogni cosa oltre il foglio bianco della carta, un piccolo miracolo di fantasia e di bellezza, di freschezza e di delicatezza – di precisa attuazione – a tratti quasi più “facile” e a tratti assai più elaborata, ricercata, un’atmosfera di sogno sempre che finisce per incantare, davanti a ogni prova, chi guarda. Brevi tratti, la saggezza nell’imprigionare il mezzo sparso, tutto si concentrerà in un fiore, in un paesaggio, nell’elaborazione di un viso, ricorrendo alla memoria reale, alla libertà della fantasia, a un passato o a un presente. Quello che apparirà porterà sempre dentro di sé qualcosa di magico, non poche volte d’irreale e di sospeso”.

Con differenza di esperienza, di uso dei colori, di soggetti, di tecniche elaborate negli anni e secondo il proprio sentimento, partecipano alla mostra Graziella Alessiato, Roberto Andreoli, Alessandra Berger, Guido Bertello, Ines Daniela Bertolino, Gianni Bombi, Lidia Bracciano, Paolo Brencella, Giorgio Cestari, Dario Cornero, Ezio Curletto, Cristina De Maria, Lidia Delloste, Mariarosa Gaude, Lia Laterza, Sandro Lobalzo, Giorgia Madonno, Gabriella Malfatti, Marisa Manis, Adelma Mapelli, Marina Monzeglio, Teresio Pirra, Luciana Pistone, Rosella Porrati, Maurizio Rossi, Luciano Spessot, Magda Tardon e Eleonora Tranfo.

Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 15-18; sabato mattina 9-12; domenica 10-12 e 15-18. Ingresso libero.

 

 

 




Condividi questo articolo

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.