Nel giardino di Palazzo Bentivoglo volano le falene di Giorgio Andreotta Calò

Giorgio Andreotta Calò, ΊΚΑΡΟΣ (Icarus), Palazzo Bentivoglio, Bologna, ph. Carlo Favero
Palazzo Bentivoglio ospita anche quest’anno, nel suo giardino (via del Borgo di San Pietro 1C, Bologna – www.palazzobentivoglio.org) un artista contemporaneo e invita il pubblico al calare del sole per scoprirne un angolo inedito: dall’11 al 21 giugno l’appuntamento è per otto serate di proiezione di ΊΚΑΡΟΣ (Icarus) (2020-21, 30’23”) di Giorgio Andreotta Calò .
Girato nel dicembre 2020 dentro un padiglione delle farfalle dismesso da tempo , all’interno del complesso zoologico di Emmen (Paesi Bassi) che sarebbe stato demolito di lì a poco, il film procede tra realtà e finzione, documentando l’attività di una colonia di falene ristabilita dall’artista dentro l’edificio abbandonato e seguendo le parole e i gesti di Enzo Moretto, esperto entomologo, e di Bart Coppens, giovane autodidatta. Nel rapporto fra maestro e apprendista, così come nel ciclo metamorfico dei lepidotteri, attratti dalla luce elettrica durante le ore di buio, rivive in maniera evocativa la narrazione del mito dell’architetto Dedalo e di suo figlio Icaro.

Giorgio Andreotta Calò, ΊΚΑΡΟΣ (Icarus), Palazzo Bentivoglio, Bologna, ph. Carlo Favero
“La scelta di presentare Ίκαρος (Icarus) negli spazi di nuova acquisizione di Palazzo Bentivoglio coincide con la transitorietà del luogo. Così come nella metamorfosi narrata nel film, anche lo spazio si trasforma in un’espansione del racconto visivo, facendo del giardino una metafora del logos dove ha origine il racconto”, spiega l’artista.
A Palazzo Bentivoglio, infatti, ΊΚΑΡΟΣ (Icarus) sarà proiettato in una piccola porzione di giardino acquisita di recente e non ancora restaurata, posto all’interno di una struttura in disuso e destinata allo smantellamento, facendo eco al luogo della sua genesi. Per l’occasione, infatti, questo spazio è stato trasformato in una grande voliera, dove Andreotta Calò ha installato decine di bozzoli di falene che completeranno la loro metamorfosi nei giorni della proiezione.
L’installazione non si limita a mostrare la metamorfosi degli insetti, ma propone un’esperienza immersiva che mette in relazione scienza, mito e percezione. Il cambiamento degli insetti — in particolare delle falene, che da immobili di giorno si animano al calare del sole — diventa metafora di un passaggio: da uno stato all’altro, dalla realtà alla visione, dall’ordinario al mitico. È proprio in questo spazio liminale, tra luce e buio, tra sonno e veglia, che si apre la possibilità del mito . Anche la scelta di proiettare il film nelle ore serali rafforza in modo profondo questo legame: è al tramonto, mentre la natura e la percezione umana entrano in una fase più ambigua e suggestiva, che la narrazione mitologica di Dedalo e Icaro risuona con più forza. L’ambiente in cui si fruisce il film si sincronizza così con il contenuto visivo e simbolico dell’opera, in cui l’entomologo-Dedalo guida il giovane Icaro attraverso un sapere che può tanto salvare quanto distruggere.
Il film, in questo modo, non è solo una testimonianza visiva di trasformazioni naturali, ma si fa teatro vivente del mito: gli atti dei protagonisti, come quelli degli insetti, si intrecciano con un destino antico. La coincidenza degli opposti — luce e buio, razionalità e fascinazione, volo e caduta — prende forma nel tempo stesso della visione, integrando l’opera nel suo contesto.
Il giardino sarà visitabile dal mercoledì al sabato dalle 20 alle 23.