Il piano regionale preoccupa Legambiente – Intanto crescono in Piemonte i  Comuni Rifiuti Free, raggiunta quota 125

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Notizia negativa: il Piemonte raggiunge nel 2021, con  nove anni di ritardo, l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata a livello regionale, zavorrato dalle Province di Alessandria e Torino, rispettivamente al 62% e al 61%, con i rispettivi capoluoghi al 46% e al 53%. Notizia positiva:: continua la crescita dei Comuni Rifiuti Free (ovvero con una raccolta differenziata superiore al 65% ed una produzione di rifiuto secco indifferenziato inferiore ai 75 kg/abitante anno), che raggiungono quota 125 (erano meno di cinquanta solo tre anni fa). Si confermano due i Consorzi rifiuti free, ovvero i consorzi con una raccolta differenziata superiore al 70% ed una produzione di secco residuo inferiore ai 100 kg/ab. anno. Sono i dati che emergono dal Dossier Comuni Ricicloni 2022 presentato a dicembre a Torino da Legambiente in occasione della sesta edizione dell’EcoForum per l’Economia Circolare del Piemonte, appuntamento dedicato all’approfondimento e al confronto sui temi della corretta gestione dei rifiuti e delle buone pratiche di economia circolare a cui hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni, università, mondo imprenditoriale e singoli cittadini.

“Sono due i binari paralleli che vanno percorsi per puntare ad un’economia realmente circolare – ha dichiarato Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Il primo è quello della riduzione del rifiuto prodotto e dell’intercettazione il più efficiente possibile delle frazioni valorizzabili del rifiuto. Proprio per tale ragione a partire dall’edizione 2016 la nostra Associazione ha voluto alzare l’asticella per andare oltre quello che è un obbligo di legge (RD al 65%) e premiare non più solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma chi produce meno rifiuto indifferenziato, passando dal concetto di “Riciclone” a quello di “Rifiuti Free”. Il secondo binario è quello del riciclo e della valorizzazione del materiale raccolto differenziatamente”.

Molti i temi affrontati durante i tre giorni (dal 14 al 16 dicembre) di Forum.

Nella giornata del 14 dicembre, nella prima parte della mattinata si sono alternate, a raccontare se stesse ed i propri progetti, eccellenze regionali e nazionali dell’economia circolare, a cominciare da Barricalla – il principale impianto di smaltimento in Italia per i rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, un impianto-modello preso a esempio dagli addetti ai lavori del settore – per arrivare a Coripet – consorzio volontario senza fini di lucro, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente tra produttori, converter e riciclatori di bottiglie in PET; raccoglie con eco-compattatori solo bottiglie di pet attivando un close loop che porta al bottle to bottle – a Saint Gobain– azienda leader nella vetreria e nei materiali da costruzione che utilizza materie prime seconde nelle proprie applicazioni.

Nella seconda parte della mattinata si è affrontato un focus sul tema del cibo, delle eccedenze e degli scarti alimentari. Biorepack – il primo sistema europeo di responsabilità estesa del produttore (EPR) dedicato agli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile – ha sottolineato il ruolo delle bioplastiche nella gestione degli scarti organici; Politecnico di Torino e Università del Gusto di Pollenzo hanno presentato studi sull’impronta carbonica della catena del food e sull’integrazione fra agroecologia e economia circolare; Slowfood e TooGoodToGo hanno presentato le loro attività nel campo di una gestione sostenibile degli scarti.

La seconda giornata, svoltasi per la prima volta a Novara con la collaborazione di ASSA S.p.A., la società pubblica che gestisce la raccolta sulla città, ha visto la partecipazione dell’assessora all’Ambiente Teresa Armienti , che ha portato i saluti della Città, del presidente di ASSA Yari Negri e del direttore generale del Consorzio di Bacino Basso Novarese – CBBN Francesco Ardizio. Si sono susseguite le narrazioni di buone pratiche locali, da AD Compound, che dà nuova vita alle plastiche dure, al circolo Legambiente il Pioppo con un eccellente progetto sul coinvolgimento dei Comuni locali nell’utilizzo dei Criteri Minimi Ambientali.

 




A seguire, un focus sul tema dei rifiuti tessili, che per obbligo di legge devono essere raccolti separatamente dall’inizio del 2022. A dibatterne Humana (recupero abiti dismessi), Unirau (Unione imprese raccolta riuso e riciclo abbigliamento usato), Università di Torino, Associazione Tessile e Salute, Rifò srl (Riciclo tessuti di lana) e Orange Fiber (produzione di filo tessile dal recupero delle bucce di arancia).

Al termine della giornata sono stati premiati i Comuni rifiuti Free delle province di Biella, Vercelli, Verbania, Novara ed il Consorzio Medio Novarese, unico consorzio Rifiuti Free del quadrante.

La terza ed ultima giornata, nuovamente a Torino, ha visto i saluti istituzionali dell’assessora torinese all’ambiente Chiara Foglietta, del consigliere con delega all’ambiente della Città Metropolitana di Torino Gianfranco Guerrini.

L’intervento di Alessia Bertolotto, general manager di MarcoPolo Environmental Group ha puntato l’attenzione sulle difficoltà burocratiche per gli impianti di recupero materia.

A seguire una tavola rotonda sul Prubai 2022, attualmente in fase di approvazione in Regione. Il Piano Rifiuti Urbani e Bonifica Aree Inquinate ha il compito di fissare gli obiettivi e governare la gestione dei rifiuti solidi urbani regionali.

“È un piano che non ci piace – ha dichiarato alla fine della giornata Giorgio Prino – si pone obiettivi timidi, assumendo per quanto riguarda il riciclo, le indicazioni minime che giungono dalla normativa europea come target assoluti; cancella de facto la riduzione dei rifiuti modificando in peggio gli obiettivi attualmente in vigore; sottovaluta l’apporto del riuso; si pone obiettivi alti di Raccolta differenziata senza individuare azioni specifiche per raggiungerli. Però arriva alla conclusione di dover costruire un nuovo impianto di smaltimento, con probabile localizzazione nell’alessandrino. Scelta che assolutamente non condividiamo e che ci prepariamo a contrastare”.

La giornata si è conclusa con la premiazione dei Comuni Rifiuti Free delle province di Torino, Asti, Cuneo ed Alessandria e dell’unico Consorzio rifiuti Free del quadrante, il Consorzio Chierese per i Servizi.

“La continua crescita del numero dei Comuni Rifiuti Free è una nota positiva  – ha dichiarato Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – in un quadro che completamente positivo non è e che ancora deve fare un lungo percorso lungo la strada che porta verso l’economia Circolare. C’è da considerare che sono molti i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata. Il vero scoglio è quello della riduzione del secco residuo. La produzione pro-capite diventa un problema ancora maggiore per i Comuni che hanno grossi flussi turistici (pensiamo ai comuni montani e a quelli lacustri che in certe stagioni dell’anno vedono triplicare il numero di presenze) o grossi centri di aggregazione. Sarebbe opportuno fare valutazioni più approfondite su queste realtà”.

L’EcoForum per l’Economia Circolare in Piemonte si è svolto in collaborazione con Conai, Progetto LIFE Derris e Progetto LIFE Climaction. L’iniziativa è patrocinata da UnionCamere Piemonte, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Provincia di Novara, Città di Novara e Città di Torino.

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Cambiano (nella foto un momento della premiazione) si conferma tra i Comuni Rifiuti Free. Anche nel 2022 il Comune di Cambiano è stato premiato da Legambiente tra i Comuni Rifiuti Free. Nella tre giorni di convegni ed eventi culturali dell’EcoForum per l’Economia Circolare in Piemonte è stato presentato e analizzato il dossier dei dati sulla produzione dei rifiuti e sulla raccolta differenziata dei Comuni piemontesi e valdostani. Dal 2016 la classifica dei comuni virtuosi si è doppiata: a quella dei Comuni Ricicloni si è aggiunta, la classifica dei Comuni Rifiuti Free, ossia che oltre alla RD superiore al 65% producono meno di 75 kg per abitante di rifiuto secco residuo (l’indifferenziato). I Comuni Rifiuti Free del Piemonte, i più virtuosi in assoluto, sono 125, tra questi, il Comune di Cambiano, con una percentuale di raccolta differenziata pari all’84,58 % e una quantità di residuo secco di 74,3 kg/abitante, Cambiano si colloca al quarto posto assoluto e al secondo tra i comuni con più di 5000 abitanti nella Città Metropolitana di Torino ed è parte del Consorzio Chierese per i Servizi, premiato come il migliore dei Consorzi Rifiuti Free del Piemonte. Carlo Vergnano, sindaco del Comune di Cambiano e presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Consorzio Chierese per i Servizi, si congratula con i cambianesi e tutti gli abitanti dei 19 comuni che compongono il Consorzio Chierese per i Servizi: “perché questi risultati si ottengono soprattutto grazie al grande senso civico delle persone, che hanno dimostrato la sensibilità del nostro territorio verso un tema così importante come l’ambiente. Il nostro obiettivo deve essere quello di continuare a migliorare e sono certo che insieme lo faremo. Grazie”. Tra i Comuni Rifiuti Free del Torinese anche Pino Torinese, Riva presso Chieri. Tra i Comuni Ricicloni compaiono Santena, Chieri, Carmagnola, Poirino, Vigone, Cnandiolo, Osasio, Carignano, Castagnole, Piobesi, Villastellone, Trofarello, Pancalieri, Grugliasco, La Loggia, Vinovo.

 




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