“Letti di notte” a Carmagnola; Festival letterario con scrittori e giornalisti: cinque serate dal 12 al 16 giugno

Quasi una settimana intera dedicata ai libri. Torna, da martedì 12 a sabato 16 giugno, “Letti di notte”. Per questa terza edizione la manifestazione del Gruppo di Lettura Carmagnola, realizzata con il patrocinio del Comune – Assessorato alla Cultura e in collaborazione con la Pro Loco, si trasforma in un vero e proprio Festival letterario con ospiti scrittori e giornalisti nella nuova location del cortile del Parco Cascina “La Vigna” a Carmagnola (via San Francesco di Sales 188). Gli scrittori risponderanno alle domande del pubblico e saranno disponibili per il firmacopie dei loro libri.
Sono attesi in città: martedì 12 Sveva Casati Modignani, mercoledì 13 Gian Luigi Nuzzi, giovedì 14 Andrea Vitali, venerdì 15 Salvatore Striano, sabato 16 Lella Costa.
Cinque serate a ingresso gratuito, inizio ore 21.

Per accogliere il pubblico, a disposizione un ampio parcheggio e un servizio ristorante e bar per tutte e cinque le serate. In caso di maltempo la manifestazione avrà luogo nei locali della Trattoria. Animazione per bambini a cura dell’Associazione MuseInsieme.

Ogni sera cena a 20 euro presso la Trattoria della Vigna (antipasto, primo, secondo con contorno e acqua). Promozione speciale per chi cena tutte e cinque le serate abbonamento a 80 euro con posto riservato nelle prime file. Per prenotazioni: tel. 338.2369343 – 011.2642136.
Le fotografie delle serate verranno realizzate dal circolo fotografico La Fonte di Carmagnola.

GLI APPUNTAMENTI, SERA PER SERA

Martedì 12 giugno: Sveva Casati Modignani, “Festa di famiglia“.

Un romanzo fresco e brillante in cui si ripecchiano le donne di oggi, con i loro sogni e le loro fragilità, nuove ambizioni e quesiti di sempre.  Una storia che parla dei valori più autentici e degli affetti più veri, quelli che ti fanno sentire a casa.

Sveva Casati Modignani è una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dodici milioni di copie.

L’autrice vive da sempre a Milano, nella casa in cui è nata e che apparteneva a sua nonna.

Mercoledì 13 giugno: Gianluigi Nuzzi, “Peccato originale”; intervistato da Pierpaolo Boschero direttore del “Corriere di Carmagnola.

Conti segreti, verità nascoste, ricatti: il blocco di potere che ostacola la rivoluzione di Francesco. Dopo “Vaticano Spa”, “Sua Santità”, “Via Crucis”, tre inchieste che ci hanno introdotto nelle stanze e nei segreti più profondi del Vaticano, in questo nuovo libro Gianluigi Nuzzi ricompone, attraverso documenti inediti, carte riservate dall’archivio Ior e testimonianze sorprendenti, i tre fili rossi – quello del sangue, dei soldi e del sesso – che collegano e spiegano la fitta trama di scandali, dal pontificato di Paolo VI fino a oggi.

Gianluigi Nuzzi, milanese, è autore di diverse inchieste e scoop che hanno avuto vasta eco, anche internazionale. Nuzzi ha anche ideato e condotto la trasmissioni “Gli intoccabili” su La7 e attualmente conduce su Rete4 “Quarto grado”, incentrata sui grandi casi di cronaca che appassionano e dividono l’opinione pubblica. (Foto Yuma Martellanz).

Giovedì 14 giugno: Andrea Vitali, “Nome d’arte Doris Brilli”; intervistato da Pierpaolo Boschero direttore del “Corriere di Carmagnola”.

Con questo romanzo Vitali svela gli esordi alla caserma di Bellano di uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come “La signorina Tecla Manzi”, “Olive comprese”, “La mamma del sole”, raccontando il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.

Andrea Vitali è nato a Bellano, sul lago di Como, nel 1956. Medico di professione, ha coltivato da sempre la passione per la scrittura esordendo nel 1989 con il romanzo “Il procuratore”, che si è aggiudicato l’anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con “L’ombra di Marinetti.” Approdato alla Garzanti nel 2003 con “Una finestra vistalago” (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (“La figlia del podestà”), il premio Ernest Hemingway nel 2008 (“La modista”), il premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista del premio Strega (“Almeno il cappello”), il premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive comprese). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia e nel 2015 il premio De Sica.

Venerdì 15 giugno: Salvatore Striano, “La tempesta di Sasà” e “Teste matte”.

Striano è stato tante cose. Detenuto tre anni in Spagna e cinque a Rebibbia, ha incontrato un maestro, Fabio Cavalli, che gli ha ricordato che lui era prima di tutto un attore. Da allora è stato un camorrista per Matteo Garrone in “Gomorra”, un rapinatore per Guido Lombardi e molti altri personaggi, al cinema e in tv. Nel 2012 arriva la consacrazione. Il film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, tratto dal Giulio Cesare di Shakespeare e dove lui interpreta il ruolo di Bruto, vince l’Orso d’oro al Festival di Berlino. Come nel piccolo teatro del carcere di Rebibbia, ancora una volta Shakespeare ha dato una nuova direzione alla sua vita. (Foto Lorenzo Amadeo).

“La tempesta di Sasà” è un libro sul potere delle parole e della letteratura, sull’amore per i libri che può cambiare la vita. Sasà ne è la prova vivente. La sua personale e travolgente tempesta, la testimonianza più vera e più bella. “Teste matte”è la storia di un gruppo criminale che ha osato sfidare il potere dei boss. “Tutti possiamo morire. Ogni giorno. Ma non tutti viviamo con questo pensiero. Non tutti pensiamo che ogni volta che mettiamo il piede fuori di casa possiamo essere uccisi. La nostra storia è cominciata quasi per gioco una mattina di trent’anni fa. A nove anni e già orfani dell’innocenza”.

Sabato 16 giugno: Lella Costa, “La sindrome di Gertrude.

Lella Costa non è figlia d’arte, anche se d’arte visse e vive; non ha un nome d’arte, ma solo un diminutivo, con cui è chiamata da sempre, visto che per l’anagrafe è Gabriella; e se di arte un pochino forse, ormai, ne ha, di parte continua a interpretarne ostinatamente una: se stessa. I testi dei suoi spettacoli teatrali sono tutti pubblicati da Feltrinelli, raggruppati nei seguenti volumi: “La daga nel loden” (1992), “Che faccia fare” (1998), “In tournée” (2002), “Amleto, Alice e la Traviata” (2008).

LIBRI E AUTORI

MARTEDI’ 12 GIUGNO, ORE 21, SVEVA CASATI MODIGNANI.  UN ROMANZO FRESCO E BRILLANTE IN CUI SI RISPECCHIANO LE DONNE DI OGGI, CON I LORO SOGNI E LE LORO FRAGILITÀ, NUOVE AMBIZIONI E QUESITI DI SEMPRE. UNA STORIA CHE PARLA DEI VALORI PIÙ AUTENTICI E DEGLI AFFETTI PIÙ VERI, QUELLI CHE TI FANNO SENTIRE A CASA. IL LIBRO: FESTA DI FAMIGLIA.  E’ quasi Natale. A Milano, in un ristorante già addobbato a festa, la proprietaria si prepara ad accogliere le ospiti abituali del giovedì. Andreina, Carlotta, Gloria e Maria Sole: quattro amiche, quattro giovani donne che ogni settimana si regalano quel momento di chiacchiere e confidenze. Due single, due in coppia, tutte alle prese con i dubbi del cuore: relazioni che le rendono felici a metà, uomini che dopo grandi dichiarazioni e doni preziosi si sono volatilizzati, oppure sono entrati in modalità-pantofola. Quella sera, le attende un compleanno da festeggiare. Ma anche una confessione imprevista: Andreina aspetta un bambino. Proprio lei, soddisfatta della sua vita da single impegnata nel lavoro, ora deve affrontare una scelta che la coglie impreparata. «Che non ti venga mai in mente di fare un figlio senza avere un marito», le ripeteva sempre sua madre, per risparmiarle quanto era capitato a lei in un’epoca in cui una situazione simile era causa di scandalo e grandi sacrifici per una ragazza. Andreina appartiene a una nuova generazione di donne, più emancipate e disinvolte, eppure di fronte a quella decisione si sente smarrita. Una cosa è certa: qualunque sia la sua scelta, le amiche le saranno sempre accanto, come una famiglia. L’AUTORE. Sveva Casati Modignani è una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dodici milioni di copie. L’autrice vive da sempre a Milano, nella casa in cui è nata e che apparteneva a sua nonna.

MERCOLEDI’ 13 GIUGNO, ORE 21, GIANLUIGI NUZZI Intervistato da Pierpaolo Boschero direttore del “Corriere di Carmagnola”. CONTI SEGRETI, VERITÀ NASCOSTE, RICATTI: IL BLOCCO DI POTERE CHE OSTACOLA LA RIVOLUZIONE DI FRANCESCO. IL LIBRO:  PECCATO ORIGINALE. Dopo “Vaticano Spa”, “Sua Santità”, “Via Crucis”, tre inchieste che ci hanno introdotto nelle stanze e nei segreti più profondi del Vaticano, in questo nuovo libro Gianluigi Nuzzi ricompone, attraverso documenti inediti, carte riservate dall’archivio Ior e testimonianze sorprendenti, i tre fili rossi – quello del sangue, dei soldi e del sesso – che collegano e spiegano la fitta trama di scandali, dal pontificato di Paolo VI fino a oggi. Una ragnatela di storie dagli effetti devastanti, che hanno suscitato nel tempo interrogativi sempre rimasti senza risposta e che paralizzano ogni riforma di papa Francesco. L’autore ricostruisce finalmente molte verità che mancavano, a cominciare dal mistero della morte di papa Luciani e il suo incontro finora mai divulgato con Marcinkus; la trattativa riservata tra Vaticano e procura di Roma per chiudere il caso Emanuela Orlandi; i conti di cardinali, attori, politici presso lo Ior, tra operazioni milionarie, lingotti d’oro, fiumi di dollari e trame che portano al traffico internazionale di droga; l’evidenza di una lobby gay che condiziona pesantemente le scelte del Vaticano, tra violenze e pressioni perpetrate nei sacri palazzi e qui per la prima volta documentate. Ecco il “fuori scena” di un blocco di potere per certi aspetti criminale, ramificato, che continua ad agire impunito, più forte di qualsiasi papa (Ratzinger è stato costretto alle dimissioni aprendo però la strada a Bergoglio), sempre capace di rigenerarsi, che ostacola con la forza del ricatto e dei privilegi ogni tentativo di riforma. L’AUTORE. Gianluigi Nuzzi, milanese, è autore di diverse inchieste e scoop che hanno avuto vasta eco, anche internazionale. Nel 2009 “Vaticano Spa” rivela, grazie alle carte segrete di monsignor Renato Dardozzi, gli scandali finanziari e politici dei sacri palazzi, accelerando le dimissioni del presidente dello Ior Angelo Caloia, in carica da vent’anni. Nel 2012 “Sua Santità” rende pubbliche le carte riservate del papa, stravolgendo gli equilibri di potere vaticani e facendo scoppiare una crisi che contribuirà alle dimissioni di Ratzinger nel 2013. Nel 2015 “Via Crucis” racconta la lotta di papa Bergoglio per una chiesa più trasparente e cristiana svelando nuovi documenti segreti. Per questo l’autore sarà processato e poi prosciolto. Nuzzi ha anche ideato e condotto la trasmissioni “Gli intoccabili” su La7 e attualmente conduce su Rete4 “Quarto grado”, incentrata sui grandi casi di cronaca che appassionano e dividono l’opinione pubblica.

GIOVEDI’ 14 GIUGNO, ORE 21, ANDREA VITALI Intervistato da Pierpaolo Boschero direttore del “Corriere di Carmagnola”. IL LIBRO: NOME D’ARTE DORIS BRILLI. La notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato. L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi. E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare. Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali svela gli esordi alla caserma di Bellano di uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come La signorina Tecla Manzi, Olive comprese, La mamma del sole, Galeotto fu il collier, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, A cantare fu il cane, raccontando il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico. L’AUTORE. Andrea Vitali è nato a Bellano, sul lago di Como, nel 1956. Medico di professione, ha coltivato da sempre la passione per la scrittura esordendo nel 1989 con il romanzo Il procuratore, che si è aggiudicato l’anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway nel 2008 (La modista), il premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista del premio Strega (Almeno il cappello), il premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive comprese). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia e nel 2015 il premio De Sica.

VENERDI’ 15 GIUGNO, ORE 21, SALVATORE STRIANO.  L’AUTORE. Salvatore Striano è stato tante cose. Detenuto tre anni in Spagna e cinque a Rebibbia, ha incontrato un maestro, Fabio Cavalli, che gli ha ricordato che lui era prima di tutto un attore. Da allora è stato un camorrista per Matteo Garrone, un rapinatore per Guido Lombardi e molti altri personaggi, al cinema e in tv. Nel 2012 arriva la consacrazione. Il film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, tratto dal Giulio Cesare di Shakespeare e dove lui interpreta il ruolo di Bruto, vince l’Orso d’oro al Festival di Berlino. Come nel piccolo teatro del carcere di Rebibbia, ancora una volta Shakespeare ha dato una nuova direzione alla sua vita. I LIBRI. LA TEMPESTA DI SASA’. Nella vita possiamo perderci, e molto spesso ci perdiamo. Ma non è mai per sempre. Salvatore Striano a quattordici anni aveva la guerra in testa, la cocaina nel sangue e due pistole infilate nei calzoni. Era uno dei leader delle Teste matte, una banda di ragazzini terribili che si sono fatti camorristi per difendersi dalla camorra. Vita di strada, anni di sangue. Poi il carcere, non ancora trentenne. Un destino segnato, il suo. Invece è proprio dal punto più basso e disperato che la vita stravolge. Grazie a un amore che resiste nonostante tutto. Grazie alla scoperta magica dei libri e della letteratura, di Shakespeare che inizia a scorrergli nelle vene come una droga che non uccide ma salva. Proprio lui che a scuola non ci è mai andato. Questo romanzo racconta la sua rinascita, dall’inferno del carcere spagnolo di Valdemoro (Madrid), passando per Rebibbia e diventando, oggi, uno dei più sorprendenti e stimati attori italiani. Una storia che parla di noi, della paura di cadere e, se cadiamo, di non farcela a rialzarci, di tradimento, perdono, vendetta, dell’irresistibile desiderio di libertà, dei sentimenti lieti e tristi che ci accompagnano quando viviamo davvero e del deserto che invece ci governa quando ci lasciamo vivere pensando che sia già tutto deciso, chissà da chi e chissà dove. “La tempesta di Sasà” è un libro sul potere delle parole e della letteratura, sull’amore per i libri che può cambiare la vita. Sasà ne è la prova vivente. La sua personale e travolgente tempesta, la testimonianza più vera e più bella.

TESTE MATTE. Dopo aver passato otto anni in carcere, ha stupito tutti recitando nel film “Gomorra” di Matteo Garrone e in “Cesare deve morire” dei Fratelli Taviani, Orso d’oro a Berlino. Adesso Salvatore (Sasà) Striano racconta il suo passato. La storia di un gruppo criminale – “Le teste matte” –  che ha osato sfidare il potere dei boss. “Tutti possiamo morire. Ogni giorno. Ma non tutti viviamo con questo pensiero. Non tutti pensiamo che ogni volta che mettiamo il piede fuori di casa possiamo essere uccisi. La nostra storia è cominciata quasi per gioco una mattina di trent’anni fa. A nove anni e già orfani dell’innocenza.” Quartieri spagnoli. Il centro di Napoli. Negli anni Ottanta il paradiso della criminalità. C’è un clan che domina tutto e tutti, la famiglia Viviani. E c’è un bambino, Sasà, già stanco di sottomettersi. Lui e suo cugino Totò sono artisti del furto, mariuoli sempre alla ricerca di occasioni. Tra contrabbando, prostitute, soldati americani, troveranno presto un protettore, il ladro più abile del quartiere, ’O Barone. La madre, Carmela, prova a frenare quel figlio che cresce troppo in fretta. Lei sa cos’è la malavita: suo fratello è in carcere per omicidio, da allora combatte contro chi si vuole vendicare. Così Sasà si trova di fronte a una scelta paradossale, eppure l’unica possibile: entrare nella camorra per difendersi dalla camorra. Non ancora maggiorenne incontra i due uomini che gli cambieranno la vita: un trafficante di coca che tutti chiamano Rummenigge e un bandito detto Cheguevara per il suo spirito rivoluzionario. Insieme combatteranno contro il boss dei Quartieri spagnoli, ’O Profeta, dando vita alla prima vera scissione nella storia della camorra napoletana. Dalle ceneri di questa guerra, nascerà qualcosa di mai visto prima: “Le teste matte”. Ragazzi così pazzi da dichiarare guerra a tutti i clan di Napoli. Un romanzo travolgente e feroce, costruito sulla storia vera ed estrema di un gruppo criminale che ha osato combattere la camorra con le sue stesse armi.

SABATO 16 GIUGNO, ORE 21, LELLA COSTA.  L’AUTORE. Lella Costa non è figlia d’arte, anche se d’arte visse e vive; non ha un nome d’arte, ma solo un diminutivo, con cui è chiamata da sempre, visto che per l’anagrafe è Gabriella; e se di arte un pochino forse, ormai, ne ha, di parte continua a interpretarne ostinatamente una: se stessa. I testi dei suoi spettacoli teatrali sono tutti pubblicati da Feltrinelli, raggruppati nei seguenti volumi: La daga nel loden (1992), Che faccia fare (1998), In tournée (2002), Amleto, Alice e la Traviata (2008). IL LIBRO: LA SINDROME DI GERTRUDE. La sindrome di Gertrude è quella che ha portato la Signora in questione, meglio nota come monaca di Monza, a rispondere “sì” a uno che avrebbe fatto meglio a ignorare. Lella Costa – a sentir lei – è irrimediabilmente affetta dalla stessa patologica tendenza a dire di sì a qualunque proposta, anche la più improbabile. Come scrivere un libro su di sé… Con il suo timbro inconfondibile, e stando ben lontana sia dal pettegolezzo che dall’eccesso autoreferenziale, Lella Costa racconta in questa quasi-autobiografia a cuore aperto la storia di una vita piena di cose e di impegni, da quello artistico a teatro e in televisione a quello sociale con Emergency: fra aneddoti su scarpe e solidarietà, teiere e musica, ricordi e doppiaggio, una delle attrici italiane più amate si rivela e lascia, come sempre, senza fiato. Per il troppo ridere.

ANIMALI DA…FAVOLA!”.  Da martedì 12 a sabato 16 giugno, a partire dalle ore 21,  in occasione di Letti di Notte 2018, l’Associazione MuseInsieme propone un incontro serale per bambini e famiglie. L’attività prevede una visita alle collezioni del Mus.Ca – Museo Civico di Storia Naturale, accompagnata dalle letture animate delle più belle favole di Fedro, Esopo e La Fontaine per riflettere sul ruolo e la simbologia degli animali nelle storie antiche. I personaggi delle favole, sono infatti in genere rappresentati da animali, che parlano e agiscono come uomini e ne impersonano pregi e difetti in forma stereotipata. Ogni animale, a seconda delle epoche storiche e delle culture di riferimento, rappresenta una virtù o un vizio: il leone il coraggio, la volpe la furbizia, il lupo la prepotenza, il cane la fedeltà, il gatto la superbia, l’oca la purezza, il serpente l’inganno… quali animali da favola possiamo allora incontrare nel percorso del museo?

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