DE ANDRE’, POESIA E MUSICA OLTRE IL TEMPO

De Andrè, poesia e musica oltre il tempo

Il colore del vento

Luglio

“Poi, d’improvviso, mi sciolse le mani
e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese “Conosci l’estate?”
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento”

Da “Il sogno di Maria”, 1971 (Fabrizio De Andrè, Gian Piero Reverberi, Fabrizio De Andrè)

viole

Aprile

“Ricordi sbocciavan le viole / con le nostre parole: / “Non ci lasceremo mai mai e poi mai”. / Vorrei dirti ora le stesse cose / ma come fan presto amore / ad appassir le rose / così per noi / L’amore che strappa i capelli / è perduto ormai / non resta che qualche svogliata carezza e un po’ di tenerezza / E quando ti troverai in mano / quei fiori appassiti / al sole d’un aprile / ormai lontano li rimpiangerai”.

Da “La canzone dell’amore perduto”, 1966  (Fabrizio De Andè)

Primavera de andrè

Marzo

“Primavera non bussa, lei entra sicura
Come il fumo lei penetra in ogni fessura
Ha le labbra di carne, i capelli di grano
Che paura, che voglia che ti prenda per mano
Che paura, che voglia che ti porti lontano”

Da “Un chimico, 1971 (Fabrizio De Andrè)

Febbraio

“Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un’altra estate”

Da “Inverno”, 1968 (Fabrizio De Andrè / Gian Piero Reverberi)

Gennaio

“Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte e si mettono lì
tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia”

Da “Le nuvole”, 1990 (Fabrizio De Andrè / Mauro Pagani)

 

 




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