Denunciare la violenza, incontro intenso e di testimonianza giovedì 28 novembre a Carignano
“Vittime invisibili – Denunciare la violenza”, giovedì 28 novembre a Carignano: promosso dall’associazione di promozione sociale Tra Me, con il patrocinio del Comune di Carignano, sarà un incontro intenso e di testimonianza. L’appuntamento è alle ore 20.45 nella Sala del Consiglio Comunale (primo piano del Municipio, via Frichieri 13). Saranno presenti figure istituzionali che quotidianamente impegnate sul fronte operativo e professionale per la gestione delle storie di violenza ma anche per promuovere un cambiamento culturale necessario a far crescere la consapevolezza di tutti coloro che subiscono violenze. Intervengono: Simona Meriano, scrittrice, antropologa e formatrice; Fulvia Morsaniga, vice questore e responsabile della quadra Mobile – Sezione Reati sessuali della Questura di Torino; Barbara Cimini, infermiera del Centro Demetra di Torino; modera Odilia Negro, presidente dell’Associazione Tra Me.
Nel corso della serata verrà presentato il libro di Simona Meriano “Stupro etnico e rimozione di Genere“. Perché è così difficile per una donna denunciare la violenza sessuale e ottenere giustizia? Uno sguardo antropologico alla violenza di genere. Un percorso che analizza gli intrecci di significati che lo stupro etnico racchiude e il senso della sua gravità relazionato ad un sistema culturale che affonda le radici nella cultura globale, fallocentrica e maschilista. Lo stupro è un’ arma di sopraffazione, un comportamento carico di ambivalenza in cui si fondono pulsioni aggressive e sentimenti di attrazione, in cui si esprime la lotta tra identità e alterità. È la manifestazione rituale di due entità rigide, indiscutibili, non negoziabili come l’identità etnica e l’identità di genere. Lo stupro visto come stupro etnico, perché nell’etnicità va ricercata l’origine della violenza di genere. Dalla guerra di Bosnia Erzegovina, durante la quale molte donne sono state stuprate in nome della pulizia etnica, all’analisi dello stupro come violenza etnica di genere sino all’indagine della memoria, per un testo che propone al lettore gli spunti per interpretare un fenomeno culturale che comporta la rimozione delle storie di stupro e la rimozione delle persone fisiche rendendole progressivamente invisibili. Simona Meriano, nata a Torino nel 1970, è laureata in antropologia ed è impegnata da oltre 20 anni in progetti di empowerment femminile e di contrasto alla violenza, occupandosi in particolare di problematiche relative alla salute, alla migrazione e alla tutela dei diritti delle donne e dei bambini. Socia fondatrice dell’Associazione TAMPEP Torino nel 2001, è stata responsabile dell’accoglienza e dei programmi di protezione sociale per le vittime della tratta e si è dedicata alla formazione di operatori socio-sanitari, mediatori interculturali, personale di polizia. Attualmente vive e lavora a Bali, in Indonesia.
La serata è a ingresso libero. Per ulteriori informazioni: www.associazionetrame.org-info@tramecarignano.com – tel. 011.9692714.